"Nel corso dell'ultima lezione del corso casereccio per utilizzo del personal computer tenutosi in casa mia, al quale si è iscritta solo la mi' mamma, abbiamo definito l'accesso alla rete e persino affinato la tecnica necessaria per scaricare il vostro giornale. L'unico problema reale è rappresentato dall'uso del mouse, che risulta ingestibile dalla nostra alunna che stizzita ha dichiarato: "Per forza lo chiamano topo, guarda come ti scappa di mano 'sto troiaio! - suggellando poi il tutto con un robusto e sintetico - Vainculo!" Ora, a parte il fatto che ci lusinga molto che la signora abbia deciso di scazzottarsi con l'ABC dell'informatica con la finalità di leggerci, dobbiamo in parte concordare con lei sulla infelicità della scelta dell'animale assimilato all'attrezzo. Se ci pensiamo un attimo viene da chiedersi: ma quando mai uno, vincendo il naturale schifo, prenderebbe un topo in mano? E anche nel caso, perchè strusciarlo ripetutamente sul tavolo come se fosse un pomodoro su una bruschetta? L'argomento che si potrebbe opporre è che il puntatore ha un filo che può ricordare la coda di un topo. Ma chi ha mai visto topi con la coda di un metro e mezzo e una palla sola? Ed ancora: i più tecnologicamente avanzati tra i mouse non hanno filo, sono topi scodati? Tornando sulle palle, accanto ai più tradizionali mouse palluti se ne vendono ora di nuovi che funzionano con una cellula fotoelettrica, dobbiamo considerarli topi spallati? E se sì con quale accezione: con quella del sorcio poco virile e di debole carattere o quella del surmolotto fortemente annoiato? Terminiamo specificando che il contrasto tra l'uso dell'attrezzo e il genere femminile sorge particolarmente nel caso, come quello in specie, che ci troviamo di fronte a mature signore, ma nella evenienza che il mouse sia manovrato da un'avvenente fanciulla i risultati sono comunque migliori, è notorio infatti che la topa è compatibile col topo.
topo animali