Nei giorni scorsi, il segretariato esecutivo della Convention on biological diversity (Cbd) dell’Onu ed il Biodiversity conservation group dell’International union for conservation of nature (Iucn), che raggruppa a livello internazionale il mondo dei parchi e della salvaguardia della natura, hanno firmato un accordo aggiuntivo per la messa in opera del Piano strategico per la bodiversità (Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020), in relazione alle specie aliene invasive». Ahmed Djoghlaf, segretario esecutivo della Convention on biological diversity, ha evidenziato che «Le specie aliene invasive x costituiscono un impegno mondiale. Però le capacità esistenti a livello locale non sono adeguate a mettere un freno. L’Iucn ed il segretariato della Convenzione sulla diversità biologica sono fortemente impegnati a sostenere le Parti con l’obiettivo di acquisire gli strumenti e la formazione per fermare le invasioni biologiche». L’accordo riconosce che le specie alloctone invasive come «una minaccia importante che pesa sulla biodiversità ed i servizi ecosistemici» e sottolinea che «L’aumento del commercio e dei viaggi significa probabilmente un aumento di questa minaccia, a meno che non vengano prese delle misure. I dati sulle invasioni biologiche e la capacità di gestire e di migliorare il controllo alle frontiere e le quarantene per le specie esotiche di diversi Paesi non sono ancora sufficienti per realizzare l’Obiettivo 9 di Aichi per la biodiversità: “Entro il 2020, le specie aliene invasive e le vie di introduzione sono identificate e classificate per priorità, le specie prioritarie sono controllate o eradicate e sono in atto misure per gestire le vie di penetrazione, al fine di impedire l’introduzione e l’installazione di queste specie”». L’eradicazione delle specie alloctone viene consigliata soprattutto nelle isole, dove le specie invasive fanno i danni più grandi alla fauna e flora autoctone, costituita in gran parte da endemismi, in tempi brevissimi. Per sostenere gli sforzi dei governi e delle altre parti aderenti alle due organizzazioni, il segretariato della Cbd e l’Iucn ritengono necessario che «I dati scientifici e la cooperazione tecnica rafforzino la capacità sul territorio, permettendo detenzione attiva e la risposta rapida di fronte alle invasioni biologiche». Lo Species survival committee invasive species specialists group e l’Invasive species initiative dell’Iucn si sono accordati per unire gli sforzi con il Segretariato della Cbd per promuovere l’attuazione dell’Obiettivo 9 di Aichi e per sostenere le iniziative riguardanti le specie invasive. Jane Smart, direttrice generale del Biodiversity conservation group dell’Iucn, ha detto che «Le specie aliene invasive sono un sinistro ed una minaccia importante che pesa sulla biodiversità ed i servizi ecosistemici di questo pianeta, causando seri danni alla salute umana eed allo sviluppo. Però, lavorando con la Scbd ed i governi in tutto il mondo, possiamo attuare grandi cose per riprendere il controllo della loro propagazione insidiosa».
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