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Ddl Gasparri: “Questa legge impoverirà il tessuto dei media toscani”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 04 novembre 2003

“L’informazione è un bene fondamentale di tutti i cittadini. Condanniamo giustamente quei paesi che non garantiscono questo diritto eppure assistiamo anche in Italia a un pesante tentativo di omologazione, di riduzione degli spazi di rappresentanza della pluralità delle voci, di scarsa tolleranza verso le opinioni critiche”. E’ il parere espresso dall’assessore all’organizzazione della Toscana Carla Guidi, intervenuta stamani al convegno “Per la libertà e il diritto di informazione”sul disegno di legge Gasparri, organizzato nell’auditorium del Consiglio regionale da Cgil e Associazione stampa toscana. “Esiste un problema di conflitto di interessi - ha spiegato l’assessore – che il decreto Gasparri non risolve nella sostanza. Questo anzi rischia di impoverire il tessuto dei media in genere. Si penalizzano le reti pubbliche a vantaggio del monopolio privato dell’informazione, con privilegi che rischiano di tagliare fuori qualsiasi altro competitore privato dal mercato delle notizie”. “La riforma – ha proseguito – abolisce ogni limite all’antitrust e penalizza i piccoli editori. Il servizio pubblico rischia di diventare solo un organismo governativo al servizio dell’esecutivo. Cosa che non accade in altri paesi”. In direzione decisamente opposta si è mossa la Regione Toscana in questi anni. “Abbiamo favorito la crescita di tutto il sistema informativo: radiofonico, televisivo, della carta stampata, delle agenzie e dei nuovi media telematici – ha concluso l’assessore - Abbiamo approvato una legge regionale sull’informazione e la comunicazione che rende praticabile e perfeziona la legge 150, con aiuti alle imprese ed incentivi alle amministrazioni pubbliche. Abbiamo lavorato strettamente a fianco della Federazione della Stampa e dell’Ordine dei giornalisti per dare piena dignità alla professione giornalistica”.


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