Cari concittadini, mi rivolgo a voi oggi, a pochi giorni dal tragico evento che ha colpito la nostra comunità, sperando con le mie parole di riuscire a portare un po' di conforto nelle vostre, le nostre famiglie, che stanno affrontando con grande dignità, attimo dopo attimo, le conseguenze drammatiche di quanto avvenuto la mattina di quel fatidico 7 novembre. Le nostre case, le nostre attività, tutto quello che costituiva il nostro vissuto, la nostra storia, sono stati portati via in una manciata di minuti dalla forza dell'acqua che mai avremmo potuto immaginare capace di arrivare a tanto. Siamo ancora increduli di fronte all'evento che ci ha colpiti, tutti, indistintamente. Ora siamo chiamati a ripartire, a guardare avanti, a mettere da parte egoismi, rabbia, rancori, se ancora ci fosse spazio per questi e a veicolare le nostre energie nella ricostruzione. E' stata davvero tanta la solidarietà giunta da ogni dove, per darci la forza di ricominciare. A partire dal vicino di casa, che ha teso la mano, traducendosi questo, talvolta, in gesti eroici, all'arrivo di giovani e meno giovani, volontari, e gruppi operativi specializzati che hanno messo in campo coraggio, dedizione, lavoro e fatica per aiutarci ad uscire dall'emergenza e darci la forza per ripartire. Ed ora comincia proprio il momento più difficile, quello della ricostruzione. Ci vorrà l'impegno di tutti, e sopratutto il nostro, e delle istituzioni per rimetterci in piedi. A Roma e a Firenze chiedo di intervenire e di farlo subito. Siamo in ginocchio, abbiamo perso tutto, non indugiate. Questa comunità ha bisogno di un aiuto forte, concreto. Solo Stato e Regione possono far sì che Marina di Campo, l'Isola d'Elba, non debbano pensare di essere state abbandonate e sia loro concesso di continuare a vivere. A voi cittadini chiedo di non mollare, di avere fiducia, speranza, e di continuare a mettere il vostro impegno. Siate certi, accanto al Vostro, con orgoglio, ci sarà ora e sempre anche il mio. 14 novembre 2011, ore 11.20
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