Non abbiamo conosciuto Marco, il mitico macaco delle Ghiaie, ma siamo sicuri che non sarebbe per niente contento del nuovo colpaccio che Ageno e la sua combriccola stanno per mettere a segno: la vendita ad un privato di un pezzo dei Giardini delle Ghiae. Alcuni giorni fa, una seduta della Commissione Consiliare demanio e patrimonio doveva discutere un solo punto all’ordine del giorno, ovvero l’esame preventivo di una bozza di contratto per gli inquilini comunali. Un po’ poco per giustificare la convocazione di una seduta. Ma per la verità la questione, in qualche modo, era da troppo tempo rinviata. Stranamente, però, i Commissari di una delle più “scaciate” commissioni (certo non è importante come quella che si occupa di urbanistica!) si vedono onorati della presenza del più importante ed “à la page” dirigente comunale, nientepopòdimenochè l’Architetto Sandra Maltinti in persona. Come se non bastasse, anzichè essere ospitati nell’angusta stanza dell’Ufficio Demanio, i Commissari vengono fatti accomodare nell’ufficio (nuovo di pacca) della “preferita tra i preferiti” del Sindaco Ageno. Un po’ troppi onori per l’ordine del giorno previsto. Ed infatti ecco spuntare tra le “varie ed eventuali” (sì, proprio così, con disinvoltura) una delle pratiche più bollenti che da decenni Sindaci e Maggioranze si passano come la proverbiale “patata bollente”: la cessione di quella parte dei Giardini delle Ghiaie occupata dal Bar Le Sirene e dall’omonimo ristorante. Per chi non lo sapesse infatti i terreni su cui negli anni ’50 vennero costruiti i due locali pubblici, sono ancora di proprietà comunale e da molti anni i proprietari degli immobili ed il Comune di Portoferraio sono in lite per definire quanto sia il corrispettivo da pagare per l’occupazione dei suoli. Proprietari evidentemente potenti, visto che varie amministrazioni, di diverso colore, cercano di risolvere la vicenda. Peccato, però, che cerchino di farlo sempre a senso unico, proponendo la vendita dei terreni facenti parte integrante della c.d Villa Comunale delle Ghiaie. E l’operazione non risultò mai semplice: non è facile toccare un bene pubblico tanto caro ai Portoferraiesi. Lo è ancor meno se i concittadini capiscono che la vendita favorirebbe soprattutto il privato. E poi, per parlar chiaro, quei due fabbricati non sono proprio amati e lo stile gestionale....bhe ha un odore un po’ forte di frittura. Resta comunque il fatto che la concessione permanente di suolo pubblico non si trasforma mai in una vera e propria proprietà, pertanto in qualunque momento gli immobili potrebbero forse essere acquisiti al patrimonio comunale. L’ultimo atto è del 1984 – Sindaco Giuliano Pardi (PSI)- con cui l’appezzamento viene declassato dal patrimonio indisponibile a quello disponibile, passo necessario per una futura cessione. Nel 1991 la vicenda approda in Commissione Demanio che però la rispedisce al mittente facendosi interprete del sentimento popolare: le Ghiaie non si toccano! Poi un lungo silenzio durato fino al 2000, quando Annalisa Di Pede, presidente della solita commissione, ripropone l’ipotesi di cessione per un esame preliminare, su proposta dell’assessore Chiari (ex PSI). Ma il contenzioso coi proprietari riguardo gli affitti arretrati rende improponibile l’affare. E poi quegli immobili, col vigente Piano di fabbricazione....non potrebbero esistere: date le dimensioni dei Giardini si potevano prevedere solo 150 mq. di edificazione, invece dei 593 mq. presenti. Per vendere, o anche solo per passare dalla concessione alla cessione del diritto di superficie, sarebbe necessaria una variante, altrimenti non sarebbe possibile conservare gli edifici. Si arriva così ad oggi. E la Signora Maltinti ci informa che si possono incassare dei bei soldoni: nulla osta, nel nuovo strumento urbanistico l’area occupata dai due fabbricati è stata enucleata dai Giardini. Ebbene sì, Ageno ha deciso che le Sirene non fanno più parte delle Ghiaie. Povero macaco Marco...che risate si farebbe! La Commissione però s’insospettisce, non è convinta che mettere tra le varie un argomento così delicato sia proprio opportuno. Si chiede una relazione scritta sul valore dei terreni e sull’esito del contenzioso economico. C’è un certo odore...stavolta però non è di frittura e si rinvia il tutto. Già una volta, nel 2000, venne presa una decisione simile: riguardava una richiesta di cessione inoltrata dalla Coop Mecarpe, a favore di una fantomatica Soc. Futura per un immobile in zona artigianale. Poca chiarezza sulla natura dell’operazione e sulla effettiva appartenenza dell’acquirente al settore artigianale. Così la Commissione chiese ulteriori chiarimenti. Non arrivarono mai ed il 7 agosto 2000 Ageno e Fuochi risolsero la questione direttamente e con prepotenza in Consiglio Comunale, senza parere della scomoda commissione. Oggi l’immobile è occupato da alcune attività –il c.d. Palaturismo- facenti capo ad un imprenditore portoferraiese, lo stesso che vuol comprare un pezzo dei nostri giardini, un pezzo della storia di questa città. Quando al macaco gli tiravano finte caramelle, le scartava e scoperto l’imbroglio, ovvero che al posto del dolciume c’era un sasso, tirava quest’ultimo al dispettoso di turno. Forza Marco, datti da fare, ci vendono le Ghiaie !!!
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