SAN PIERO. Una cava distrutta da 1500 metri cubi di fango e detriti dal nubifragio del 7 novembre, (alle 7.36 come testimonia la foto a lato) va ad arricchire il negativo record dell'alluvione campese. Gli effetti devastanti nel paese di Marina di Campo, per alcuni giorni ha reso poco conosciuta alle cronache la furia delle acque che ha sconquassato un ambiente di lavoro che esisteva dal 1945, dedicato all'estrazione della pietra naturale. La cava Beneforti è stata dilaniata dal precipitare delle acque in quel giorno terribile, e non a caso la stazione meteorologica esposta nel sito di Elbaexplorer ha registrato pioggia quel giorno per 233 mm di acqua piovana, circa un terzo di tutta la quantità annuale. Fiumi d'acqua che hanno creato un loro percorso nelle colline elbane ricche di granito, nella parte occidentale dell'isola, e questi torrenti in piena improvvisati sono andati a generare frane che hanno colpito la cava, abbattendo tutto quello che incontravano. Pietre su pietre e fango hanno fatto danni a volontà. A riferirlo Alex Beneforti, fratello di Gianni titolare del sito, che ha perso tutto quello che aveva creato il nonno e il padre e che lui aveva continuato a gestire fino ad oggi. Nella foto esposta si può notare come tutto sia stato sconvolto e adesso anche dei volontari aiutano a cercare di rendere meno drammatica la situazione. "La cava di mio fratello e dei nipoti - dice Alex, noto fotografo- è stata sommersa da circa 1500 metri cubi di fango e detriti. Da mercoledì mattina, dopo aver sistemato la strada interrotta in due punti, stiamo lavorando con 4 escavatori e solo oggi si ricomincia a vedere alcuni punti del piazzale pulito. Ci sono molti danni alle attrezzature, in particolare alla fresa nuova". Impressionante la foto scattata da Gian Mario Gentini, della protezione civile locale, che mostra la furia delle acque del fatidico giorno mentre scende dalla colline, nella zona di Cavoli.
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