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Controcopertina: Tra i volontari, a tempo pieno, per gli alluvionati

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 12 novembre 2011

LA PILA. 11.11.11 una data particolare per chi crede nella cabala dei numeri, giorno di San Martino, ricorrenze. Una giornata come un'altra invece, di intenso lavoro, senza tregua, per decine di volontari che agiscono a La Pila al Centro spontaneo di coordinamento degli aiuti pro alluvionati. "È l'olio che manca, facciamo un appello perché chi vuole donare ci mandi bottiglie di olio di oliva o di semi, scatolame di vario tipo, caffè, zucchero, brioche, biscotti, shampoo, guanti di gomma. Sono le priorità del momento, anche traverse per anziani". Questo ci dice una volontaria che ammassa il materiale raccolto, ma la lista potrebbe continuare, i bisogni sono infiniti e continui. "Stanno arrivando 450 chili di pasta dalla Marr-dice Roberto, urlando nella sala del ristorante "Da Gianni", nella quale si muovono freneticamente tutti per allestire ogni necessità- la Coop manderà centinaia di bottiglie di acqua, chi rimane in servizio nel pomeriggio?". Messaggi che si susseguono a ritmo incessante. Sono tre le azioni principali da realizzare: garantire il pasto a circa 1500 volontari e addetti ai lavori al giorno, presso la struttura che offre questo servizio. Inoltre c'è da fornire l'approvvigionamento di viveri di ogni tipo ma anche materiale per la pulizia, a tre gazebo che i volontari hanno realizzato. Uno presso il Comune campese, l'altro al Ciampone e uno in piazza Sandro Pertini. Non solo, i volontari si preoccupano anche di dare materiali da lavoro necessari a sconfiggere le grandi masse di fango che ancora invadono Marina di Campo e le zone limitrofe, colpite dalla alluvione del 7 novembre. Quindi badili, carriole, tira acqua, guanti, secchi e via dicendo che vengono portati ai vari ambienti dove la gente è impegnata, ormai da cinque giorni, a ripulire. A coordinare il lavoro Andrea Ippolito, proprietario del locale, che ha avuto notevoli danni alla propria casa di abitazione, Adolfo, Angelo, Cheti, Giancarlo, quest'ultimi impegnati anche nel Comitato sanità dell'Elba e quindi Roberto e decine di altri anonimi personaggi, tra cui qualcuno più noto, come Francesca Anselmi direttrice dell'Hotel Cernia intenta a servire i pasti, Niccolai della decaduta Apt che collabora. Tutti fanno funzionare la complessa organizzazione, fatta di passaparola, di telefonate, di missioni sul campo, ricognizioni, per capire giorno per giorno, ora per ora, le necessità dell'ambiente e delle persone colpite dal dramma. Con Adolfo, noto ex finanziere in congedo, facciamo una ricognizione. Prima tappa alla scuola media campese e si porta delle casse di acqua. L'istituto è ancora alle prese col fango da smaltire. Aule svuotate per renderle un giorno, non vicino, agibili. "Intanto i ragazzi- dice Grazia Mazzei la dirigente amministrativa- vanno con doppi turni in altre scuole, abbiamo problemi preoccupanti alla caldaia e alla stanza dell'impianto elettrico, c'è dentro del fango, ma i ragazzi del Movimento studentesco interverranno, con un elettricista presente, per risolvere il problema. Ci mancano però gli attrezzi per lavorare, chi viene a spalare poi si porta via gli strumenti, meglio averli qui in dotazione". Detto e fatto, con Adolfo ci mobilitiamo, ritorniamo al centro di smistamento per recuperare badili e roba per pulizia, stracci, detersivi e quant'altro, offerti dall'Esaom; ieri li aveva dati il Circolo Pertini. Poi si riparte a consegnare questo materiale alla media Giusti. E la ricognizione prosegue, vengono raggiunti uno ad uno i vari gazebo dove altre volontarie consegnano alimenti e materiale per la pulizia, alla gente impossibilitata a muoversi, perché hanno le auto distrutte o perché si tratta di anziani in difficoltà. Intanto la Coop locale ha riaperto i battenti e per molti il problema dell'approvvigionamento al supermercato è risolto. Attività frenetiche, senza sosta l'azione dei volontari, impegno che si intreccia con quello della protezione civile elbana, ma anche tanti gruppi provenienti dal resto della Toscana e altre parti d'Italia, con l'azione delle forze dell'ordine e degli Enti Locali. Una complessa macchina in movimento perpetuo, talvolta il traffico si blocca per i tanti mezzi, non c'è da perdere un minuto se si vuol tornare alla normalità. Il lavoro da fare è ancora molto, intanto lungo le strade si accumulano montagnole di fango che è stato spalato, oppure montagnole costituite da poltrone, mobili e suppellettili ormai da buttare. Nel lungomare campese blocchi di cemento sono già stati messi, al posto delle spallette di pietra che erano state abbattute per far defluire l'acqua dell'alluvione, l'assistenza medica viene organizzata, c'è un dedalo di attività. Senza dubbio da intensificare la comunicazione tra i vari gruppi, tutti da medaglia d'oro, per l'impegno dedicato a chi ha bisogno.


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