Mano mano che il comune unico esce dal novero delle "ottime idee confinate nel campo di concentramento degli illuminati" e inizia a configurarsi ed irrobustirsi come ipotesi reale, compresa e condivisa dalla "gente normale", siccome nelle fere strappate al loro ambiente cresce il "richiamo della foresta" nei maggiorenti ilvati che iniziano a temere la depoltronizzazione coatta e la fine del "campo di decentramento elbano" è scattato "IL RICHIAMO DEL POLLAIO" Orbene non tanto ci turba veder confluire (in contraddizione con i loro stessi mentori regionali) nel fronte del no, i vecchi arnesi della politica come il Capataz Vaporino o quelli che studiano da vecchio arnese della politica come l'imbarazzante Cimabue, ci perplime lo schierarsi all'ultimo tuffo di altri, nei quali abbiamo riconosciuto perfino la luce dell'intelligenza. Pino Coluccia è un caso a parte, per lungo tempo siamo stati nello stesso contenitore politico, e quelle rare volte che ci scoprivamo in accordo con lui (o con Athos Caprilli, buonanima) venivamo colti dal dubbio di aver sbagliato qualcosa e di aver pisciato fuori dal vaso. Tutto regolare quindi che sia per il NO al Comune Unico. quindi sotto con il mantra: CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI, CHIUDIAMO QUESTI OTTO POLLAI .... ad libitum
mola pollaio