Dopo i primi incontri con le associazioni e con i cittadini per la raccolta delle firme per la proposta di legge d’iniziativa popolare per il comune unico dell’isola d’Elba, il Comitato intende precisare che la procedura seguita è quella prevista dalla legge regionale N°51 del 2010 che non fa altro che dare esecuzione alla previsione costituzionale di cui all’art.133 che testualmente dice “ …… la Regione , sentite le popolazioni interessate , può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni ………. “ . Non si capisce pertanto come alcuni personaggi del cosiddetto comitato del no, intendano mistificare la realtà facendo credere che detta legge regionale sia incostituzionale anche se poi gli stessi loro rappresentanti in consiglio regionale l’hanno votata e poi invitano i cittadini a non andare a firmare la proposta di legge per il Comune Unico. Sembra evidente la contraddizione di simile posizione, perché da una parte si chiede di voler partecipare alle scelte sul destino dell’isola e dall’altra, non andando a votare, si vuol impedire il referendum che dirà se gli Elbani vogliono o non vogliono il comune unico . E non può certo essere un argomento convincente il fatto che la normativa non preveda il quorum per detto referendum, che , si ribadisce, è riservato solo agli elbani, perché quando si parla di “consultazione” si intende sentire il parere dei cittadini interessati e ovviamente dei loro rappresentanti, come è stato fatto recentemente per il comune unico del Casentino, e solo se si è in mala fede si può pensare che un consiglio regionale di eletti dal popolo , anche elbano , possa disattendere il risultato di un referendum . Resta in ultimo da chiarire la provenienza delle firme e se è vero che la legge regionale, che regola appunto iniziative in tutta la Regione Toscana, non può che essere generale e quindi estesa a tutti gli elettori toscani, ciò nonostante il comitato cercherà di raccogliere le 5000 firme all’Elba, primo per ragioni logistiche, secondo per ragioni di credibilità dell’iniziativa nei confronti del consiglio Regionale che dovrà decidere se ci sono le condizioni per indire il referendum. Non è pertanto un saggio consiglio quello di non andare a votare o di boicottare le nostre iniziative per la raccolta delle firme in occasione di feste popolari o di presenza in luoghi di ritrovo ma anzi un rapido raggiungimento dell’obiettivo delle 5000 firme consentirà lo svolgimento del referendum il prossimo anno. Si potrà così verificare la volontà degli Elbani se restare ancorati alle vecchie istituzioni o tentare, con l’innovazione del comune unico, l’avvio della soluzione dei tanti problemi comprensoriali della nostra isola e dello sviluppo delle potenzialità dell’Elba soprattutto in funzione dei nostri giovani, costretti a cercare altrove migliori e più durature condizioni di lavoro. Il Comitato pertanto invita tutti gli Elbani a recarsi nelle segreterie degli otto comuni per firmare la proposta di legge e ad affollare i nostri banchetti volanti che allestiremo in occasione di mercati settimanali, sagre paesane, convegni di associazioni o, per le categorie deboli, con il classico porta a porta. Per votare e per ogni informazione, la sede del Comitato è aperta il martedì giovedì e sabato dalle 10 alle 12 in viale Manzoni 15 a Portoferraio, telefono 389931116 , www.comuneunicoelba.com.
gabriele orsini