Dopo la nota di Sinistra Ecologia e Libertà dell'Isola d'Elba relativa alla individuazione del prossimo Presidente dell'Ente Parco, registriamo una serie di interventi, e sulla analisi di SEL e sulla proposta finale di una consultazione territoriale sui nominativi della prossima dirigenza. Ne riportiano qui due di esperti, a diverso titolo, dell'ambiente Paolo Gasparri e Renzo Moschini La base chiede di confermare il Presidente del Parco La conservazione della diversità biologica, l'uso sostenibile delle sue componenti, e la giusta ed equa divisione dei benefici derivanti dal loro utilizzo è l’obiettivo della Convenzione per la diversità biologica (CBD) adottata anche dallo Stato italiano. Per conservare particolari ecosistemi per le generazioni presenti e future, il nostro Stato ha istituito i Parchi nazionali. Il legislatore istituendo queste aree protette ha voluto bilanciare l’interesse preminente di conservazione degli ecosistemi, garantita dal Consiglio scientifico, con gli interessi della Comunità del parco, con funzione consultiva e propositiva, costituita dai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali interessati, Il Presidente indirizza le attività dell’Ente Parco finalizzate conservare degli ecosistemi mentre la comunità locale deve adattare le proprie politiche a questo superiore interesse di conservazione. Se fosse scelto dalla base il Presidente del Parco dovrebbero essere eletto dai rappresentanti di tutte le specie indigene di batteri, funghi, piante e animali che, insieme alla specie umana, compongono l’ecosistema da conservare. Sono sicuro che questa base non avrebbe motivo di cambiare l’attuale Presidente del Parco nazionale dell’Arcipelgo Toscano e ne proporrebbe la conferma. Paolo Gasparri Le primarie per il presidente del parco, una sortita bizzarra Ai parchi non bastavano evidentemente i guai a bizzeffe che hanno già- Arcipelago Toscano in testa- gli mancavano solo le primarie. Nel caso elbano poi a suo tempo Matteoli propose addirittura la elezione diretta dell’ente ma a Roma ora pensano più che a eleggerli a mandarli in pensione e se va bene metterli in cassa integrazione. Intanto, come ha ricordato giustamente Sergio Rossi, al Senato stanno stravolgendo la legge quadro a partire proprio dalle aree protette marine. E vogliono stravolgerla anche perché le decisioni siano prese sempre più dal ministero dell’ambiente, che i parchi nazionali si preferisce commissariarli come si fece già con Barbetti. Il presidente oggi più che mai deve essere designato d’intesa tra regione e ministero con il sostegno della Unione dei Comuni. Qui il renzismo e la corsa alle primarie c’entrano come il cavolo a merenda. Non abbiamo bisogno di sceriffi o capipolo ma di persone competenti e autorevoli come avviene per tutti i parchi seri nel mondo. Il presidente di un parco nazionale come l’Arcipelago al pari di tutti gli altri non riguarda solo l’Elba e quel territorio e non credo che il Sel voglia fare le primarie in Toscana o in Italia. Con le bischerate ancorchè elettive non si va lontani. Renzo Moschini
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