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Controcopertina: Il Comitato Elba Sanità sulle dichiarazioni della dott.ssa Calamai

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 19 ottobre 2011

Abbiamo letto le dichiarazioni della Direttrice dell’Azienda usl6 Livorno Dott.ssa Calamai sulla stampa locale in merito ai provvedimenti presi per tamponare le gravi falle prodotte nel nostro sistema ospedaliero nei raparti di medicina e ortopedia a seguito di decisioni di drastica riduzione di personale già adottate in precedenza dalla stessa Direzione. Noi siamo convinti che quanto è stato comunicato sia soprattutto la conseguenza della fermezza che i Sindaci tutti, i cittadini insieme ai loro Comitati e Gruppi con la grande manifestazione che ha accompagnato l’incontro delle nostre Istituzioni con la Commissione consiliare regionale hanno dimostrato contro qualsiasi progetto di forte ridimensionamento della nostra sanità. Come abbiamo ribadito più volte, la nomina di un Primario a Medicina è un provvedimento importante necessario ed ineludibile, ma certamente non esaustivo per normalizzare un Reparto fondamentale per il nostro nosocomio; è necessario, altresì, fornirlo di un numero adeguato di personale medico fino a 10 unità, aumentarne il personale infermieristico ad un organico perlomeno di 24 infermieri per garantire una piena operatività nella distribuzione dei turni e quindi un assistenza appropriata anche ai pazienti monitorizzati, aumentare i posti letto dagli attuali 30 con camere preferibilmente a due letti dotate di servizi dedicati per evitare commistioni improprie e disagi fra i degenti di sesso diverso, fra giovani e persone anziane affette da particolari patologie. La presenza di un solo specialista in Ortopedia ora dalle 08,00 alle 19,00 invece che fino alla 14,00 con possibile reperibilità notturna, deve essere solo un provvedimento assolutamente temporaneo nella breve attesa, 30, 40 giorni, di ripristinare la funzionalità e stabilità del Reparto con la presenza durevole e costante di quattro specialisti, con l’ausilio, solo se necessario, di ortopedici provenienti da altri presidi per interventi programmati di particolare complessità, con la regolare fornitura di tutti gli strumenti necessari per tale operatività. Tutto questo in attesa ovviamente di attivare quanto prima e già nell’incontro del 28 p.v. tra la Conferenza dei Sindaci e l’Assessore regionale Scaramuccia, un percorso pienamente condiviso per stilare nel nuovo Piano socio sanitario regionale quinquennale un paragrafo dedicato all’isola d’Elba in cui siano indicati tutti i provvedimenti e i tempi di realizzazione di un progetto complessivo per un sistema sanitario ospedaliero e territoriale efficiente e funzionale alla nostra condizione insulare del tutto particolare e specifica. Il modo come tali provvedimenti tampone siano stati resi pubblici, prima di una preventiva e doverosa informazione nei confronti delle nostre Amministrazioni locali, dimostra ancora una volta quale spirito poco democratico e soprattutto scarsa sensibilità istituzionale abbia la nostra Direzione aziendale. A documentare come la nostra attuale organizzazione ospedaliera sia tutt’ ora completamente inadeguata, nonostante gli sforzi titanici del poco personale disponibile, vogliamo riportare un episodio di grave inefficienza avvenuto proprio qualche giorno fa. Una bimba di circa 10 anni caduta dalla bicicletta risentiva forti dolori alla gamba destra. Accompagnata dai genitori al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio ha atteso ben due ore prima di essere sottoposta ad un esame radiografico; riscontrata un plurifrattura alla gamba destra e disposto il trasferimento presso il Reparto di Ortopedia di Piombino, lo stesso Reparto rispondeva che sarebbe stato inutile trasferirla subito in quanto per qualsiasi intervento sarebbe stato necessario attendere il giorno successivo. La piccola infortunata con la gamba provvisoriamente immobilizzata, è stata allora ricoverata nel nostro ospedale presso Reparto di Chirurgia-Ortopedia. Anche se collocata in un stanza singola ha dovuto, però, inevitabilmente ascoltare i lamenti degli altri degenti sicuramente adulti se non decisamente anziani, ed assistere anche se solo con l’udito ad un decesso. La bimba sicuramente traumatizzata sia per il dolore fisico che per la condizione in cui si trovava, ha pianto per tutta la notte fino a che la mattina dopo, sottoposta a successive radiografie, è stata ingessata e su richiesta dei genitori riportata subito a casa. L’episodio dimostra chiaramente come sia necessario ripristinare nel reparto di Radiografia i quattro specialisti già presenti alcuni mesi fa e ridotti a due senza dunque la possibilità di alcuna reperibilità, realizzare la netta separazione nell’Area Chirurgica ed Ortopedica dei due settori per evitare commistioni deleterie per la salute fisica e psicologica dei pazienti. Attuare un collegamento funzionale fra i vari Reparti e quello di Pediatria aumentando il numero potenziale dei letti dedicati a quest’ultimo attualmente nel numero di quattro, magari sufficienti per alcuni periodi dell’anno, ma sicuramente insufficienti per sopperire a periodi del tutto prevedibili in cui si verificano picchi di ricoveri. Anche questi, insieme a tanti altri, dovranno essere argomenti di discussione e confronto nel prossimo incontro del 28 ottobre.


ospedale totale nuova

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