In questi ultimi giorni si è notevolmente accresciuto il dibattito circa l'utilità o meno del Comune Unico dell'Isola d'Elba. Voglio precisare che sono totalmente a favore dell'iniziativa non per “partito preso” ma perché vedo in questo cambiamento istituzionale-amministrativo un'opportunità seria ed impegnativa per la nostra Isola. Di fronte ad una crisi a 360° che colpisce non solamente cittadini e amministrazioni locali ma anche un'intera classe politica territoriale e nazionale, la via del Comune Unico può realmente dare quella “scossa” necessaria per risollevare le sorti di quest'Isola. Non credo che l'argomento cardine della campagna per il Sì debba essere solo ed esclusivamente il risparmio dei “costi della politica”. La democrazia ha sempre avuto un costo e se da spese oneste derivano onesti servizi credo non ci sia niente di male. Terrei a spingere la campagna referendaria su temi che siano centrali per la vita del singolo cittadino, su cosa effettivamente cambierà al signor “x” che potrebbe essere un ragazzo in età scolare, un lavoratore, un pensionato, una casalinga, un imprenditore... vale a dire quali saranno i reali cambiamenti percettibili per i nostri residenti. Dal punto di vista urbanistico e di programmazione delle politiche territoriali credo che ne trarremmo decisamente un vantaggio: la vera semplificazione, non alla Brunetta, ma ponderata sull'articolazione variegata dell'Isola d'Elba, insisterebbe nel dotare questo territorio di un solo piano strutturale e di un solo regolamento edilizio. Una rivoluzione non da poco se si considera lo stato attuale degli otto divergenti piani strutturali. Anche sul versante sociale i sostenitori del “no a prescindere” dovrebbero spiegare per quale giustizia studenti e scolari di una parte dell'Elba debbano avere diversi servizi (e sopratutto diverse spese fra mense, scuolabus e scuole) di chi invece vive magari non alla costa opposta ma nel comune a fianco. Solo per non essere prolisso e nel contempo il più concreto possibile sfugge al sottoscritto come si possa difendere, nel XXI secolo, una suddivisione territoriale, normativa, e quindi istituzionale che non risponde più alle sfide di questo mondo e che limita fortemente investimenti, sviluppo e accrescimento di un territorio che avrebbe bisogno di innumerevoli “cantieri di progresso” che non siano divisi in otto entità ma guardino all'interesse dell'Elbano come cittadino dell'Isola nella sua interezza Ha ragione Coluccia quando afferma che la politica sta attraversano un periodo di “mancanza di responsabilità condivisa verso gli interessi generali dell’isola,il prevalere degli interessi più forti di gruppi locali, l’assenza di una volontà comune di agire solidale e collaborare per risolvere i problemi del territorio isolano...”. Ma è proprio da queste considerazioni che il mio ragionamento si proietta su tutt'altra conclusione ripetendo che proprio la riuscita di un Comune Unico non sarà la chiusura di altre otto entità, lo smarrimento della partecipazione, o peggio ancora l'allontanamento dei centri decisionali dal cittadino. Il Comune Unico è l'opportunità per accrescere la qualità del dibattito politico, delle proposte che dalla stessa politica verranno fatte ai cittadini e sarà quindi una crescita qualitativa e quantitativa per tutti i cittadini dell'Isola che chiederanno ( e pretenderanno) da chi li amministra un salto di qualità molto impegnativo. Certamente è anche vero che maturare ed approfondire fino allo sfinimento una discussione sul Comune Unico quando ancora ci sono i debiti dell'ex Unione di Comuni da pagare, gli otto Comuni in essere, ed una miriade di situazioni preoccupanti come la sanità può sembrare schizzofrenico. Diamo quindi la possibilità ai nostri concittadini di approfondire il tema con incontri, dibattiti, e quant'altro. Come iscritto e dirigente del PD credo che sia compito di una forza di governo favorire questo confronto e impegnarsi nella raccolta delle firme per il Referendum per dare a tutti i cittadini dell'Isola d'Elba la possibilità di esprimersi. Sarebbe il primo evento istituzionale che vedrebbe solo gli Elbani, tutti compatti, decidere del proprio futuro. Vi sembra poca cosa? Lorenzo Lambardi Vice Segretario Federazione PD Val di Cornia – Isola d'Elba.
Lorenzo lambardi testina