Leggo dell'iniziativa "pacifista" di chi avversi la riedizione dell'operazione Brassard come gioco di guerra. Gioco di guerra che avrà luogo a Marina di Campo il prossimo week end. Quel 17 giugno 1944 avvenne lo sbarco anfibio più cruento del Mediterraneo in relazione all'estensione del fronte di sbarco e le pochissime ore in cui si contarono a centinaia le perdite di vite umane. Io non indosserò la maglietta pacifista, rispetterò chi abbia voglia di "giocare alla guerra". Però allestirò per questo week end una "vetrina" speciale nel mio negozio per ricordare che la guerra è una cosa negativa, soprattutto dove questa è passata con la sua scia di morte e crudeltà. Spero di ritrovare in casa i miei vecchi romanzi di Remarque "Niente di nuovo sul fronte occidentale" e "Tempo di vivere, tempo di morire", racconti che descrivono in modo drammatico e preciso cosa sia la guerra, cosa voglia dire sentirsi ferito a morte, subire un'amputazione, vomitare pezzi di polmone a causa dei gas asfissianti oppure cagarsi addosso dalla paura durante un bombardamento. Dove gli istruttori militari spiegano a ragazzi liceali come e dove infilare la baionetta nel corpo di un altro uomo. Presenterò in vetrina anche una novità editoriale dedicata alla vera operazione Brassard: "La Guerra di Boubacar" un romanzo che mischia la storia di quel 17 giugno 1944 con l'attualità, intrecciando le vite dei nipoti di chi partecipò davvero a quei tragici fatti sulla spiaggia di Marina di Campo. Un romanzo che racconta del differito ma parallelo sbarco in Italia di un soldato senegalese per liberare il nostro paese e, 60 anni dopo, di suo nipote in cerca di lavoro e che vorrà vedere la spiaggia che gli aveva spesso descritto il nonno reduce di guerra. All'Elba vorrà giungere anche la terza protagonista del libro, la nipote francese del sergente istruttore che preparò Boubacar alla guerra. Un bel libro che aiuta a pensare alla nostra storia, quella dell'Italia e dell'Elba, in modo critico e attuale. Ecco cosa fu Brassard nel 1944. Sulla spiaggia di Marina di Campo, morirono inutilmente centinaia di soldati di tutti gli eserciti, allo sbarco seguirà anche il penoso "sacco" delle truppe coloniali che afflissero ulteriori supplizi alla già martoriata popolazione elbana da 9 mesi di lutti continui (bombardamento di Portoferraio e siluramento del piroscafo Sgarallino), i saccheggi e gli stupri furono azioni consentite da bianchissimi ufficiali francesi. Quell'operazione Brassard, inutile strategicamente perché le truppe alleate erano già quasi a Grosseto, dovrebbe far meditare più che giocare. Brassard era in calendario per il 24 maggio, avrebbe dovuto essere un'azione diversiva per aprire un nuovo fronte a nord di Roma parallelamente alla quarta battaglia di Cassino, Brassard fu poi spostata a metà giugno, ma quel 17 giugno, caduta Cassino e già liberata Roma, fu inutile liberare l'Elba a colpi di cannone. La guarnigione tedesca all'Elba sarebbe capitolata o sarebbe stata evacuata entro poco tempo. La Guerra per fare la Storia si vinse da altre parti, perchè del tragico sbarco elbano e dell'operazione Brassard, nei principali manuali di Storia militare non vi è traccia. Brassard fu forse solo un tragico gioco per i comandanti francesi. Tragedia giocata sulla pelle di diverso colore dei coloniali impiegati nello sbarco, dei tedeschi ormai sconfitti, dei militari italiani e degli elbani.
sbarco brassard