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Controcopertina: Le osservazione della Corte dei Conti sul Comune capoliverese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 04 ottobre 2011

È arrivata la relazione della Corte dei Conti, sull’Andamento del comune di Capoliveri che ha rilevato criticità economiche dovute, secondo la stessa, ad un andamento discutibile della gestione 2010 del nostro comune Si è svolto il 29\09 il consiglio comunale che doveva mettere a punto le strategie di gestione, per portare il comune al pareggio di bilancio entro il 2013, dopo la sonora bacchettata dei magistrati della Corte dei Conti. La relazione parla chiaro, se cosi possiamo dire, su come il nostro comune sia amministrato e tenuto, ma credo sia più semplice utilizzare il contenuto della relazione per far capire ai cittadini la fotografia che l’organo di controllo sulle amministrazioni locali ha fatto di Capoliveri. Credo sia mio dovere ricordare che circa sei mesi fa personalmente pubblicai un articolo sulle spese effettuate dal Comune di Capoliveri, che ritenevo esose e non necessarie. Ottenni dal Sindaco Barbetti di risposta a queste mie considerazioni, solo derisione e insulti, seguiti dalla solita frase oramai incollata alle sue labbra: “non capisci ti spiegoio”, così con l’atteggiamento che lo contraddistingue scrisse subito dopo parole offensive contro il capogruppo della Lista Liberi e contro il giornalista del Tirreno che aveva pubblicato l’articolo, tacciandoli di “ignoranza”.. Trascorsi sei mesi, e molti pro-veritate dopo, arriva però a difesa degli “ignoranti” la relazione sulla sana gestione amministrativa di Ruggero Barbetti, redatta da cinque magistrati della Corte dei Conti sezione regionale di controllo per la Toscana, della quale, per problemi di lunghezza ne citerò solo alcuni punti. La Corte dei Conti sul conferimento degli incarichi esterni - rileva che il comune di Capoliveri in merito alla disciplina e pubblicità delle procedure comparative per il conferimento degli incarichi, le norme richiedono che le professionalità esterne alle quali si decida di ricorrere debbano essere individuate attraverso criteri predeterminati, certi e trasparenti. Il comma 6-bis dell’articolo 7 del decreto legislativo n. 165 del 2001, contiene la previsione che ogni amministrazione disciplini e renda pubbliche, secondo i propri ordinamenti, le procedure comparative per il conferimento degli incarichi di collaborazione. Ciò anche in ossequio ai principi di buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione sanciti dall’articolo 97 della Costituzione, da cui discendono i principi di trasparenza e ragionevolezza che devono ispirare ogni procedimento amministrativo. Pertanto appare difforme dai principi esaminati la previsione del regolamento che richiama le procedure di cui al D. Lgs. 163/06. Con riferimento agli incarichi - prosegue la Corte Dei Conti - si osserva che un esame a campione dei medesimi ha fatto rilevare le principali criticità. Nel merito del contenuto degli atti di spesa per incarichi esterni esaminati, l’attenzione della Sezione si è focalizzata sui seguenti punti critici: 1) verifica di economicità del compenso attribuito in rapporto alle prestazioni richieste; 2) adeguate motivazioni e riscontri oggettivi in ordine all’effettiva assenza all’interno della struttura dell’ente delle professionalità oggetto di affidamento all’esterno; 3) possibilità di proroga e rinnovo di incarichi conferiti in precedenza; 4) affidamento diretto degli incarichi senza preventiva attivazione di procedure ad evidenza pubblica per un confronto tra più soggetti in possesso dei titoli. La corte dei conti allega inoltre il doc.194 del 2011 Dove riporta i dubbi su 10 incarichi presi a campione tra consulenze e pro-veritate per un importo di Euro 380.000,00 Tra i più carini 9.000,00 Euro dati ad un avvocato per sapere se un privato possa o meno costruire costruire)oppure utilizzare un altro avvocato per lo studio sulla sicurezza di uno specchio acqueo, che oltre al importo di euro 6.700,00 che ritengo elevato mi chiedo se magari fosse stato più opportuno incaricare un architetto o addirittura un ingegnere, atti effettuati nel 2010 dove riporta le seguenti osservazioni: Mancato riferimento nell’ atto all’economicità del compenso attribuito in rapporto alle prestazioni richieste. Mancato riscontro oggettivo in ordine all’effettiva assenza all’interno della struttura della professionalità oggetto di affidamento esterno. Mancato rispetto obblighi di procedura comparativa per conferimento incarico (assegnazione in via diretta incarichi per importi inferiori ai 20,000.00 euro). Nelle considerazioni finali, La Corte dei Conti bacchetta il consiglio e soprattutto la giunta per le tenute contabili del 2010 dove riporta : Le previsioni del bilancio 2010, conseguenti ad una non corretta procedura di valutazione delle risorse e degli impieghi quantificati per la parte corrente, prevalentemente in termini di cassa, producono effetti distorsivi anche nelle successive fasi gestionali, sino alla rendicontazione. Pertanto prioritaria ad ogni e qualsiasi successiva manovra di bilancio è la valutazione delle entrate e delle spese di bilancio di competenza per definire gli equilibri strutturali, ancorandoli a dati concreti ed alle effettive capacità gestionali dell’ente, soprattutto in considerazione della necessità di dare effettiva copertura al disavanzo sostanziale maturato in questi anni. Rileva anche irregolarità nel riguardo del bilancio 2010 per La mancanza della relazione della giunta, e il piano triennale ed annuale del fabbisogno di personale, stesse rilevazioni sul rendiconto 2010 dove manca la relazione della giunta”relazione tecnica”. Conclusioni dalla Corte dei Conti Anche la spesa di personale, si presenta con un parametro abitanti/dipendenti in misura notevolmente superiore a quella prevista a livello nazionale che deve essere valutato attentamente soprattutto in sede di programmazione del fabbisogno triennale del comparto. Inoltre particolare attenzione deve essere posta alle consulenze esterne per le quali periodicamente l’ente riconosce esposizioni debitorie per carenza del vincolo giuridico iniziale, per cui si impone una puntuale rivisitazione di tali partite o di cause in corso per le quali il comune potrebbe essere chiamato all’assunzione di oneri. Questa la fotografia non certo edificante scattata da Firenze riguardo la sana e corretta gestione dell’ ente, che si trasformerà per Capoliveri e per i Capoliveresi, nell’ obbligatorietà dell’ente ad alienare beni comunali, unica preoccupazione di Barbetti che nel consiglio comunale del 29 settembre ha approvato vendite di immobili e terreni del comune di Capoliveri per circa 3.000.000,00 tre milioni di Euro, al miglior offerente.


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