Caro Vannuccio, Ti ringrazio ancora dell’ascolto che mi hai concesso, insieme all’Ing. Carpinacci, un mese fa a Campo. Avevo in animo di inviarTi una breve nota riassuntiva del nostro colloquio, che servisse da indice e promemoria degli argomenti che avevamo trattato. In appendice, e solo a margine del fatto che Te ne avevo incidentalmente parlato, Ti avrei unito copia delle perizie redatte a suo tempo (2001 e 2003) dal Prof. Francesco Ferrini in relazione al taglio programmato, una decina di anni fa, di molti pini a Marina di Campo. Vengo ora a sapere che anche la Tua Amministrazione (peraltro ottima) intenda rispolverare quel programma, specie in relazione a via Marconi, via Roma, Piazza Dante Alighieri, Lungomare Mibelli (che, naturalmente, mi è molto caro per il nome che porta). Mi sembra quindi opportuno accelerare ora la trasmissione al Tuo Ufficio degli elaborati del Prof. Ferrini, rinviando ad altro momento le mie considerazioni su via Case Nuove. Mi permetto di aggiungere qualche mia osservazione. Non capisco quali ragioni spingano una parte della popolazione di Marina di Campo a spogliarsi di uno degli aspetti più belli del nostro paese. Via Marconi e via Roma sono diventate assai gradevoli (specie la prima) proprio perché oltre alla bella pavimentazione svettano la forma ornamentale, il colore, l’ombra, la frescura dei loro magnifici pini. Il Prof. Ferrini spiega che il taglio dei pini in queste strade significherebbe una aggiunta di 10 gradi in più di temperatura durante l’estate per tutte le case che sulle strade stesse si affacciano. Aggiungiamo che le case degli anni cinquanta di via Marconi, e alcune di quelle che si trovano sul lungomare, non sono architettonicamente molto pregevoli ed è un grande vantaggio – anche e specialmente turistico – che vengano coperte o almeno ingentilite dall’ampia presenza di pini, la cui età passa ormai e di parecchio il mezzo secolo. La vista del lungomare dal mare (benvenuto classico per chi dal mare arriva) è oggi oltre modo piacevole anche perché sciagure come il longarone sono totalmente scomparse dietro le alte chiome dei pini. Ed anche per la piazza del Municipio i pini non possono assolutamente, dal punto di vista estetico, essere sostituiti da una pur pregevole e benvenuta fontana: anche nella piazza del Municipio di Milano, che è Piazza della Scala, l’ottimo arredo dell’Arch. Portoghesi ha messo delle piante alte intorno al monumento a Leonardo, e l’effetto è splendido, senza alcun disturbo per i bellissimi palazzi che formano la piazza. Senza i suoi pini, e tutti i suoi pini, Marina di Campo degraderebbe in un sopportabile squallore estetico. So che molti sostengono che i pini rendono pericolose le strade a causa delle emersioni delle radici. Come Ti raccontavo a voce questo è un falso problema, perché tale inconveniente deriva solo dal fatto che molti pini sono stati strangolati alla loro base dall’asfalto, così da impedire la penetrazione della pioggia e da indurre le radici in questione a rompere la superficie della strada in cerca d’acqua. Basta, per ovviare all’inconveniente, creare una piccola aiuola (tonda o rettangolare) intorno alla base degli alberi per consentire la penetrazione piovana, e tutto è risolto: tanto vero che in nessuna pineta, dove asfalto non c’è n’è, non emergono le radici dei pini. Del resto basta vedere come stanno le cose in via Marconi: sono più di dieci anni che sono state fatte delle ottime aiuole intorno ai pini, e da allora neanche un centimetro di lastricato si è mai più mosso. Che poi qualcuno si lamenti per qualche ago nelle grondaie (in terra se ne vedono ben pochi) mi pare proprio risibile: è una banale questione di manutenzione arborea; così come – e Tu stesso lo ipotizzavi ascoltando la mia esposizione – quella della radici è una questione “di gestione”. Qualcuno dice che i pini di Campo non sono essenza arborea autoctona: e questo è un vero falso storico. Molto semplicemente nell’ottocento e nel novecento l’Elba era praticamente spoglia e ogni tipo di essenza non agricola era quasi assente (esistono eloquenti stampe e foto dell’epoca). E quando ero bambino (parlo di prima della guerra, perché sono vecchio) ricordo benissimo la presenza di pini in molti siti dell’Isola d’Elba, con particolare riferimento, naturalmente, a quella che ancora oggi è la “pineta” di Marina di Campo e che fu piantata un secolo fa dall’Ing. Camillo Gentini. I pini di Galenzana, di Naregno a Porto Azzurro, del Golfo Stella e di molti altri luoghi si affacciano in vasti ventagli sugli scogli arrivando a sfiorare la superficie marina. Sono certo che la Tua Amministrazione vorrà rimeditare attentamente su una scelta che, una volta attuata, sarebbe distruttiva e irrimediabile per molti decenni; e sono altresì certo che tutto si stia svolgendo secondo le forme e i contenuti che la legislazione in materia paesistica propone e richiede. Sono tuttavia convinto che, data l’importanza che il tema riveste per uno degli angoli più importanti della costa tirrenica, sia necessario estenderne la discussione a tutti i centri d’autorità e d’opinione che possono concorrere ad arricchire il patrimonio di idee e di valutazioni che nella presente situazione appare indispensabile. Per questo mi permetto di allargare quanto più è possibile la cerchia dei soggetti che, ovviamente dopo di Te, mi sembra opportuno informare di tutto quanto Ti ho esposto sopra. Ti saluto cordialmente con molta stima e molta speranza. Renato Palmieri P.S.: Vengo a sapere in questo momento che per giungere ad abbattere i pini di via Marconi se ne sostenga la pericolosità per le costruzioni a causa della loro inclinazione. Ho già parlato telefonicamente con il Prof. Francesco Ferrini (oggi Ordinario della sua materia nell’Università di Firenze) che, avendo visionato a suo tempo gli alberi in questione, esclude radicalmente sopravvenuti pericoli: peraltro, il Prof. Ferrini verrà nei prossimi giorni a effettuare un ulteriore sopralluogo per un più compiuto e aggiornato parere. Tengo ad informarTi che già dieci anni fa il Ministero per i Beni Culturali mise a mia disposizione un carteggio intervenuto fra l’Amministrazione comunale di allora e la Sovraintendenza di Pisa, carteggio dal quale appariva un atteggiamento abbastanza, per così dire, ondivago e poco chiaro della Sovraintendenza, atteggiamento inconsiderazione del quale il Ministero dette ordine a tale Ufficio di non far toccare i pini se non in caso di pericolo per le abitazioni. Mi sembra quindi di capire perché ora sia stato chiesto un parere del Gen. Landi sul presunto stato di pericolo dei pini di via Marconi. Credo sia necessario valutare con estrema ponderazione le valutazioni del Gen. Landi, quali che esse siano. Per quanto mi riguarda procederò a raccogliere al più presto le ulteriori e nuove osservazioni del Prof. Ferrini per metterle a disposizione della Tua Amministrazione e di tutti coloro a cui esse possano interessare. Nel frattempo Ti prego caldamente, amichevolmente, ma da cittadino altrettanto formalmente, di voler soprassedere a qualunque decisione prima che anche le mie osservazioni peritali siano rese disponibili. Con amicizia. Avv. Prof. Renato Palmieri Date risalto alla notizia per evitare questo scempio Mi risulta che l'amministrazione di Marina di Campo stia tagliando circa una dozzina di pini (piante sanissime) in piazza del Municipio, per realizzare una fontana con giochi d'acqua e luci tipo quella della piazza del giornalaio che, però, ha funzionato solo i primi mesi ed ora è rotta da anni...; la piazza costerà un bel po' di soldi (il rifacimento della piazza del giornalaio costò almeno 600 milioni nel 1995!) e il paese si troverà ancora più assolato, come quando sono stati tagliati i pini in Via Roma, al rifacimento della strada... Vi chiedo di dare ampio risalto alla notizia per cercare di evitare questo scempio. Ringraziando, saluto cordialmente. Simonetta Inondiamoli di Mail Spett.redazione, ieri ho letto l'articolo sul vostro sito sul taglio indecente dei pini a Marina di Campo. Sono 35 anni che vengo all'Elba e da 25 ho comperato casa sulle scalinate di Campo,posso quindi ritenermi una cittadina campese. Le foto che avete pubblicato sono sconvolgenti e mi chiedo cosa possiamo fare per interrompere questo scempio,questa distruzione. Oltre a voi a chi si può scrivere, a chi ci si può rivolgere? Chi si può inondare di email? Ringraziandovi vi mando un saluto dalla Brianza. Assunta Gastaldi Non sappiamo se si sia ancora costituito un soggetto del tipo comitato etc.: particolarmente avverse e significative ci sono parse le posizioni espresse da Legambiente dell'Arcipelago Toscano e dal Signor Paolo Franceschetti, soggetti con i quali gli interessati potranno facilmente mettersi in contatto
taglio pini campo 1