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Lettera aperta al paese di Porto Azzurro, dai volontari della Misericordia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 30 settembre 2011

Ci sono storie che pur essendo personali, a volte, devono obbligatoriamente diventare pubbliche, storie come la nostra. Siamo un gruppo di persone che hanno dedicato e tutt’ora stanno dedicando parte del loro tempo libero al volontariato,tra sacrifici e soddisfazioni, da svariati anni. Riteniamo di aver avuto in questi anni un rigore morale ed un comportamento, nei confronti del paese, ineccepibile. Quest’aggettivo, ineccepibile, non deriva da una nostra presunzione, bensì dalle decine di testimonianze dei nostri assistiti. Perché questa lettera? E’ semplice, vox populi vox dei, voce di popolo voce di Dio. In quest’isola piena di venti, la calunnia è un venticello lieve, ma penetrante e pungente, verso il quale nessuna difesa è adeguata, se non mettendo in piazza la nostra faccia. Il venticello dice “meno male se ne sono andati così hanno finito di mangiarsi i soldi della Misericordia”. Alcuni di noi hanno avuto ruoli gestionali, per un periodo, nell’associazione di appartenenza . Tali ruoli sono stati ricoperti con onestà e chiarezza di operato, fanno fede verbali datati e firmati e sopratutto i conti in banca, sempre in attivo e crescita. Questo ci pareva dovuto ad un paese che ci ha aiutato e sostenuto ed anche a quella piccola parte avversa. Se questo venticello continuerà a soffiare, ci vedremo obbligati a rivolgerci alle istituzioni. i Volontari: De Pietro Sergio Marigliani Lidia Natali Ezio Scappini Michele Senzamici Enza


misericordia porto azzurro

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