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A Sciambere del ritorno di Francesco Pecos Bill Bosi (BIS)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 30 settembre 2011

«Caro Bosi, non si può andare in paradiso a dispetto di Dio e dei Santi, né tanto meno un parlamentare può trincerarsi dietro frasi astiose e rancorose per non dare risposte a un cittadino. La mia bisnonna avrebbe detto “mi pare morsicato dalla tarantola”. Leggo che fai “davvero fatica a replicare alle (mie) solite farneticazioni” e sostieni che parlo di cose che non conosco, ma non dici quali. Forse ti riferisci a quando alla fine del 2010 l’intera giunta regionale venne all’Elba e fu proposto a te agli altri Sindaci di sottoscrivere un accordo di programma per affrontare (in tempi brevi, entro febbraio 2011) i grandi problemi di questo territorio (sanità, scuola, rifiuti, trasporti, turismo, etc.), che poi è quello che chiedono oggi le persone comuni, i vari comitati, le associazioni economiche e sociali. Tu proponesti, al contrario, il fallimentare il “G6" (accordo di fra i sei sindaci di centro destra), ti rammenti i mega titoli sulla stampa? Di tutto ciò non è accaduto nulla. Constato, invece, che da ex sottosegretario del governo Belusconi, hai imparato bene il canovaccio del “capo”, e così ti appelli al giudizio degli elettori e alla volontà popolare: il numero fa la forza, ma è davvero la spada che lo difende? I tuoi ex colleghi, di allora, ti lasciarono (volutamente) col cerino in mano che ti brucia ancora. Insomma, parole tante e fatti zero! Hai scritto che non mi replicherai più, e codesto lo giudicheranno i cittadini. Quanto a noi due ti rassicuro che quando non sarai più parlamentare (apparirai solo come un già o un ex), i tuoi supporter di oggi ti volteranno le spalle (è un film già visto), e i giovani rampanti diranno di non averti mai conosciuto, io, al contrario, ti tenderò ugualmente la mano anche se le nostre posizioni politiche divergeranno come quelle di ieri e di oggi. A proposito: attento al mobbing». Serenamente e pacatamente, Lorenzo Marchetti Minchia! avevo ragione io a chiamallo "Don Lorenzo" in tempi insospettabili.


bosi fontana

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