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PD ELBA: “Sanità: la lotta in difesa dei nostri diritti sia chiara e non strumentale“ Nessuno secondo i democratici può mettere il cappello: sia una mobilitazione unitaria

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 26 settembre 2011

La Regione Toscana e il Partito Democratico non sono i mandanti dello smantellamento della nostra struttura sanitaria, siamo invece convinti che il presidente Enrico Rossi e la giunta regionale sapranno dimostrare il contrario coi fatti. Il Pd dell’Elba, comunque, ribadisce la richiesta, già avanzata nei giorni scorsi, affinché la giunta regionale dia precisi indirizzi all'azienda USL 6, per l'attuazione di scelte che garantiscano e tutelino le realtà insulari, con il potenziamento e la valorizzazione dei servizi sociali e sanitari così come prescritto a chiare lettere nel Piano Sanitario Regionale. Ci pare importante affermare come nessuno, nemmeno il presidente provinciale dell’Udc, debba cercare di mettere il cappello su una vicenda che vede una mobilitazione unitaria affinché gli elbani ottengano prestazioni a misura dei bisogni della loro comunità e, in particolare, che il parlamento nazionale e il consiglio regionale approvino, sulla base delle loro competenze, due leggi a sostegno della qualità della vita delle persone che vivono nelle isole minori. Realisticamente, senza strumentalizzazioni di sorta, le altre forze politiche, i comitati, le associazioni economiche e sociali, gli enti del territorio, devono prendere atto che alla camera dei deputati giace, sin dall’inizio della legislatura, una proposta di legge sul riconoscimento delle isole minori dell’On. Silvia Velo e che questa, insieme ad un’altra specifica a tutela e per il diritto allo studio nelle scuole sulle isole. Tali proposte giacciono non discusse da Parlamento, perché il governo non le fa passare in commissione: ci vogliono i soldi, e non hanno alcuna intenzione di metterne bensì di toglierne. Così come bisogna tenere a mente le manovre governative che da oltre un anno tagliano i trasferimenti statali a regioni, province e comuni, penalizzando chiaramente i servizi e il sociale e quindi i cittadini, direttamente o indirettamente, senza creare nessuna condizione vera per la crescita economica del nostro paese. Il momento socioeconomico e politico che stiamo attraversando è difficile, e di questo ne dobbiamo essere consapevoli, ma ciascuno deve fare la propria parte per dare agli elbani quei servizi adeguati a un territorio disagiato a causa della propria insularità».


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