Le iscrizioni lapidarie riesi
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : martedì, 20 settembre 2011
Giovedì 22 settembre alle ore 17.00, presso la Chiesa dei SS. Giacomo e Quirico si terrà la presentazione pubblica del libro “Iscrizioni lapidarie”, a cura degli studiosi Benito Elmini e Peter Zahn. Interverranno anche il parroco Don Leonardo Biancalani e il sindaco Danilo Alessi. Il libro, realizzato con il contributo del Comune di Rio nell’Elba e con la collaborazione della Parrocchia dei SS. Giacomo e Quirico, è nato dall’idea di riscoprire e trarre dalla polvere le iscrizioni delle lapidi contenute all’interno della Chiesa che è nota come Duomo di Rio nell’Elba. Una costruzione medievale, rimodulata più volte nel tempo in base ad esigenze difensive, e al cui interno sono ancora visibili una serie di lapidi “dedicate a governatori , vicari del Principe di Piombino, -come scrive Benito Elmini nella prefazione- assegnati alla carica, saggiamente, per un solo biennio, quando alla Signoria degli Appiani era dapprima succeduto il Principato di Piombino dei Ludovisi (1643/1733) e poi quello dei Ludovisi Boncompagni (1734/1805”. Nel libro oltre alla riproduzione fotografica delle lapidi, a cura di Andrea Lunghi e Marco Barretta, è presente anche la trascrizione dei testi, di cui la maggior parte sono in latino e la traduzione. Il progetto grafico è stato curato da Andrea Lunghi. Un lavoro che ha permesso di tracciare le basi per la ricostruzione della storia della terra di Rio e del ruolo di questo versante e dell’Elba tutta all’interno di un contesto storico e politico più ampio. Gli autori: Benito Elmini, studioso, autore di vari articoli e saggi, è residente a Rio nell’Elba, dopo aver insegnato per alcuni anni nei vari ordini e gradi di scuole, anche a livello universitario, ha svolto poi l’attività di dirigente di istituto. Peter Zahn, fortemente legato a Rio nell’Elba, autorevole studioso ed esperto di epigrafia medievale europea, è autore di numerose pubblicazioni, docente universitario, è stato anche direttore della Biblioteca della Università Humboldt di Berlino.
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