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Controcopertina: La Piazza dei Miracoli di Marciana Marina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 10 dicembre 2002

Di norma non pubblichiamo su questa parte del giornale documenti di lunghezza eccedente la cartella, abbiamo fatto un'eccezione per il "dossier" inviatoci dalla minoranza marinese, che è stato oggetto di una pubblicazione a stampa diffusa in paese e che riportiamo integralmente perchè ci pare contenere rilievi gravi e circostanziati. Ovviamente restiamo a disposizione dell'Amministrazione Comunale Marinese per la replica che eventualmente vorrà opporre Vorremmo riuscire a spiegare ai Marinesi il “pasticciaccio” che sta dietro ai lavori di riqualificazione di Piazza della Chiesa. Ciò che tutti possiamo vedere è il risultato dei lavori. Ognuno lo giudichi e lo definisca come vuole, noi lo definiremmo un disastro. Ciò che invece abbiamo potuto vedere noi in mesi di ricerca e di esame di molti atti amministrativi, è il contenuto di questo dossier. La storia è talmente lunga ed ingarbugliata che è difficile da raccontare perché moltissimi sono gli aspetti che ci sembrano poco chiari. Noi ve li raccontiamo così come è possibile ricavarli dai documenti agli atti del Comune. A voi il giudizio QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI PIAZZA DI CHIESA Quelle elencate in questo dossier sono le cose che saltano subito agli occhi leggendo i documenti forniti dagli uffici del Comune. Ma ci sono molte altre cose che non ci convincono: L’illuminazione della piazza: le lanterne sono davvero state sostituite con materiale nuovo? Che fine hanno fatto i “proiettori asimmetrici” e i pali d’acciaio, completi di martinetti per l’elevazione manuale che costano (4 pali!) 16 milioni? A quanto ammontava nel preventivo il costo del restauro e il recupero del mosaico in sassi con simboli massonici che non è stato eseguito? E’ chiaro che queste sono domande che hanno bisogno di risposte urgenti, che vanno date a tutta la cittadinanza, punto per punto. E’ lo stesso Ufficio Tecnico del Comune a dire che i lavori non corrispondono al progetto. Abbiamo il diritto di sapere come sono stati usati i nostri soldi e perché sono stati pagati lavori non fatti e materiali non forniti. Vogliamo solo chiarezza, trasparenza e certezze che quanto è stato promesso sul completo restauro della piazza venga mantenuto. Dal TIRRENO 29 settembre 2001 Lastricato di materiale sintetico in centro - Martini utilizzerà il “grolit” per sistemare la piazza della Chiesa MARCIANA MARINA. Il Comune utilizzerà materiale sintetico per sistemare la piazza della Chiesa e il progetto sarebbe stato autorizzato dalla Soprintendenza. Ad annunciare l’utilizzo del materiale sintetico è il sindaco Martini, comunicando che i lavori inizieranno lunedì e che l’investimento è di un miliardo e 200 milioni «I lavori - spiega il sindaco - consistono nella ripresa totale del mosaico prospicente la chiesa parrocchiale di Santa Chiara d’Assisi, del rifacimento In grolit, un materiale plastico, del tratto sul lato destro della piazza, attualmente asfaltato e nell’installazione delle fioriere e il poslzionamento di arredo urbano». Verrà Inoltre ripristinato l’antico camminamento In lastricato di granito elbano che da piazza della Vittoria, sul lungomare, attraversa la piazza della Chiesa, via santa Chiara percongiungere il vecchio vicinato di via Garibaldi, gia risanato e lastricato negli anni scorsi. I lavori sono stati progettati dall’architetto Leonello Balestrini, che li dirigerà, e termineranno entro il 15 marzo. ALL’INIZIO ERA UN BEL PROGETTO Il progetto di riqualificazione della Piazza Vittorio Emanuele porta la data dell’8 novembre ’99, ed è firmato dall’Architetto Balestrini. E’ un bel progetto, redatto con professionalità, cultura e fantasia. Balestrini ha posto particolare cura nella definizione degli interventi sulle aree di maggior pregio architettonico, come quella del mosaico davanti al sagrato della chiesa. “… i disegni (del mosaico) in alcuni punti saranno disfatti … i sassi ripuliti e ricollocati esattamente al loro posto, seguendo lo schema precedentemente redatto. Questo procedimento sarà usato anche per le parti non decorate, ma dove le pietre sono poste seguendo degli schemi semplici e geometrici. … tali aree saranno rimosse con il recupero e la pulizia di tutte le pietre. Le stesse saranno poste di nuovo in opera … la posa seguirà gli stessi schemi. Infine un intervento particolare subirà tutta l’area attualmente ad asfalto … si provvederà alla ripavimentazione con lastre di granito di recupero …” A ulteriore testimonianza della attenzione con la quale il progetto è stato redatto, l’architetto Balestrini ha allegato alla sua relazione lo studio di Manrico Murzi “Il retaggio dei Marinesi di Marciana in un mosaico di sassi” già pubblicata da Diario di Bordo. GRANITO, GROLIT, GREVELIT O SASSOLINI (MA!?!) Per fare una bella opera partendo da un buon progetto dovrebbe essere sufficiente applicare alla lettera quello che il progetto prevede. Già. Ma se c’è una cosa nella quale i nostri Amministratori sono maestri è nel complicarsi la vita per niente. Il progetto approvato dal Comune il 18 aprile 2000 viene inviato alla Soprintendenza di Pisa come prevede la legge affinchè valuti se l’Autorizzazione debba essere annullata per motivi ambientali, architettonici, artistici o storici. Questa è la importante ma esclusiva funzione che la legge attribuisce alla Soprintendenza che in effetti risponde al Comune in data 23 giugno 2000 comunicando che non ha ritenuto che ricorressero motivi di illegittimità idonei a proporre l’annullamento della Autorizzazione. La comunicazione della Soprintendenza poi prosegue suggerendo alcune modifiche del progetto, prima fra tutte la sostituzione delle lastre di granito con ‘ghiaino compattato’. Ma sono giusto suggerimenti che la Soprintendenza avanza ‘nello spirito di collaborazione tra le Amministrazioni pubbliche’ e come tali avrebbero potuto essere accettati o respinti senza compromettere in nessun modo il fatto che il progetto originale era comunque approvato, anche dalla Soprintendenza, nella sua stesura originale: cioè con la pavimentazione in granito. Ma al Sindaco piace complicarsi la vita, scambia il suggerimento della Soprintendenza per una prescrizione alla quale è obbligatorio conformarsi e decide di cancellare il granito del progetto Balestrini e sostituirlo con il Grolit, cioè il ghiaino compattato, della Soprintendenza. Il Tirreno (articolo a fianco) del 29 settembre 2001 riporta la notizia, con qualche imprudente dichiarazione del Sindaco sui tempi di esecuzione dei lavori. TANTO CASINO PER NULLA La notizia della ‘Piazza della Chiesa pavimentata con materiale sintetico crea un grande sconcerto in paese e nel giro di pochi giorni vengono raccolte circa 400 firme di cittadini che chiedono al Sindaco di ripensare le sue scelte, di abbandonare l’ipotesi del grolit e di tornare al progetto originale con la pavimentazione in granito. Per aderire alle richieste di così tanti citttadini di ogni tendenza politica sarebbe sufficiente attuare il progetto nella sua forma originale. Ma al Sindaco piace complicarsi la vita, così in risposta ad una interpellanza della minoranza comunica al Consiglio che “con il fine di accelerare i tempi, nonché a seguito di tumulti continui della cittadinanza,l’Amministrazione indice un’assemblea pubblica”. L’Assemblea si tiene effettivamente in data 8 aprile 2002, alla presenza della Soprintendente, e si conclude con la decisione del Sindaco di realizzare il quadrato centrale con piccole pietre di fiume, le cosiddette ‘pillole’. Ora tutta questa storia può essere riassunta così: C’è un progetto originale approvato che prevede una pavimentazione in granito; il Sindaco scambia un cortese suggerimento della Soprintendenza per un ordine tassativo e sostituisce il granito del progetto con il Grolit. La popolazione risponde con una civile raccolta di firme di protesta che il Sindaco definisce tumulti. Si fa una assemblea pubblica e si decide, a voce, di ricambiare il progetto sostituendo il grolit con sassolini di fiume. Alla fine rimarrà un progetto che prevede il granito, un capitolato d’appalto che prevede il grolit. La ditta nell’esecuzione dei lavori utilizzerà invece sassi: non le ‘pillole’ decise nell’assemblea, ma grosse ghiaie puntute; salvo poi presentare una fattura nella quale si dice che la piazza è pavimentata a grolit che nonostante tutto l’Amministrazione liquida tranquillamente. Insomma un gran casino per niente! LA GARA D’APPALTO La gara d’appalto ha portato alla assegnazione dei lavori alla Ditta ASPAS srl Fiorenzo Batignani con alcuni precisi obblighi definiti, nero su bianco, nel capitolato d’appalto. In particolare: · COMPLETARE I LAVORI IN 120 GIORNI, CIOE’ ENTRO IL 15 MARZO 2002 · DEPOSITARE I CONTRATTI DI SUBAPPALTO ENTRO 90 GIORNI DALLA AGGIUDICAZIONE NEL CASO LA DITTA PROCEDE A SUBAPPALTARE ALCUNE OPERE · RISPETTARE LE NORMATIVE CONTENUTE NEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO LA PETIZIONE: NO AL GROLIT SI AL GRANITO Al Sig. Sindaco del Comune di MARCIANA MARINA AI Ministero per i Beni e le Attività Culturali Sovrintendenza di PISA Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali ROMA I sottoscritti cittadini di Marciana Marina venuti a conoscenza che, nonostante un preciso progetto dell’Amministrazione Comunale prevedesse l’uso del granito locale per la éopertura della piazza della Chiesa, la competente Sovrintendenza ha. “suggerito” in maniera perentoria agli Amministratori Comunali l’uso del GROLIT cioè un materiale sintetico che niente ha a che vedere con le tradizioni ed il paesaggio urbano del centro storico di Marciana Marina. I sottoscritti invitano la Giunta Comunale ad assumere tutti i provvedimenti necessari per evitare la pavimentazione in grolit ed attuare il progetto originario che prevedeva il granito elbano. (Seguono circa 400 firme) HANNO PAGATO! L’importo netto a ribasso d’asta era previsto in lire 700.695.381 pari ad Euro 361.878,96. Il Comune di Marciana Marina ha emesso due mandati di pagamento per un importo totale di Lire 715.025.166 (compresa I.V.A.), pari ad Euro 369.279,68. Ma che cosa hanno pagato? Hanno pagato (o sarebbe meglio dire abbiamo pagato) di tutto e di più, anche quello che non è stato fornito e che non sarà mai fornito. Nei conti presentati molte voci sono riportate in ‘partita provvisoria’. Ciò significa che si tratta di lavori in corso d’opera , parzialmente eseguiti che dovranno essere successivamente modificati e completati. Tuttavia gli stati di avanzamento devono riportare, a norma di legge, i lavori effettivamente svolti. Di questo non c’è traccia nei documenti presentati. La conclusione è semplice: L’importo previsto dalla base d’asta è stato quasi interamente liquidato ma i lavori sono ben lontani dall’essere terminati. Questo significa che finora sono stati pagati molti più lavori di quelli effettivamente eseguiti e significa che se le opere dovranno essere completate la base d’asta prevista dalla gara d’appalto non sarà sufficiente a coprire le spese. I conti non tornano e la matematica non è un’opinione! TANTE DOMANDE SENZA RISPOSTA I Consiglieri Comunali di opposizione hanno rivolto al Sindaco, molte volte e in sedi diverse, precise domande alle quali non sono mai state date esaurienti risposte. Siccome queste risposte sono dovute prima che a noi a tutti i ciitadini di Marciana Marina; proponiamo di nuovo i molti interrogativi sperando che i nostri Amministratori si decidano a chiarire i molti lati oscuri di questa vicenda. 1.Il Capitolato d’appalto definisce i lavori da eseguire e li identifica in base alle categorie previste dalla legge: le categorie G1, G11, S2, S7. Perché si sono assegnati i lavori alla ditta ASPAS che è iscritta all’Albo Nazionale dei costruttori per la categoria G1 ma non per le categorie G11, S2, S7 ? 2.Il Capitolato stabilisce l’ultimazione dei lavori entro il 15 marzo 2002 e stabilisce una penale di £ 500.000 per ogni giorno di ritardo. Il 1 dicembre 2002 i lavori non sono conclusi e non è stata formalmente concessa alla Ditta nessuna proproga. Perché non è stata erogata nessuna sanzione? 3.Il Capitolato stabilisce che l’appaltatore provveda entro il termine di novanta giorni dalla aggiudicazione dei lavori al deposito in Comune del contratto di subappalto. Perché pur avendo subappaltato alcuni lavori, la Ditta ASPAS non ha depositato alcun contratto? 4.Il Capitolato prevede vincoli ben precisi in caso di mancato rispetto delle norme contrattuali da parte dell’impresa. Nel cantiere hanno lavorato addirittura lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno. Una inchiesta penale è in corso per questo. Perché il Comune non ha applicato alcuna delle sanzioni obbligatorie previste? LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI Il modo in cui sono stati condotti i lavori è stato sotto gli occhi di noi tutti per mesi e mesi. Lavori di precisione che richiedevano grande professionalità sono stati eseguiti da giovani manovali senza controllo. La direzione dei lavori è stata latitante. In compenso sono stati presenti, non sappiamo bene a quale titolo, imprenditori locali che non si preoccupano di nascondere gli ottimi rapporti che mantengono con i nostri Amministratori. Non essendo stato depositato alcun contratto di subappalto non è possibile sapere se la loro presenza è in qualche modo ufficiale, né se rispondono a tutti i requisiti previsti dalla legge per i subappaltatori, comprese le norme penali antimafia. Quello che invece è stato possibile accertare è la difformità dei lavori eseguiti dal progetto originale. Consigliamo a tutti una passeggiata in piazza e la verifica di queste caratteristiche: I sassi che, secondo il progetto, avrebbero dovuto essere posti di nuovo in opera dopo il lavaggio, sono scomparsi, sostituiti da una distesa di sassi di fiume multicolori (nonché fastidiosi alla deambulazione ) Il mosaico che avrebbe dovuto essere restaurato (rimosso, ripulito e ricollocato) è stato invece ricoperto da uno strato biancastro che, tra l’altro, presenta già alcune zone di degrado L’arredo previsto dal Progetto ( nuove panchine, nuovi raccoglitori dei rifiuti, nuova illuminazione) non è stato posto in opera Il dissuasore per il traffico non c’è, ma al suo posto sono spuntati due montanti per il ben noto cancello Il progetto prevedeva per la pavimentazione l’utilizzo delle vecchie lastre di granito o di granito di recupero; in piazza è evidente l’uso di lastre di granito nuovo Per quanto riguarda le fognature, non siamo in grado di giudicare la bontà del lavoro svolto, ma è sufficiente chiedere a chi ha usufruito quest’estate, ed usufruisce, del nuovo sistema fognario: un disastro. I CONTI NON TORNANO Nei due S.A.L. (STATI DI AVANZAMENTO DEI LAVORI) si può leggere che il Comune ha pagato: SAL 1 LAVORI A MISURA E A CORPO Rimozione della pavimentazione in ciottolato esistente, con accurata pu1itura, e vaglio, con accatastamento in cantiere di tutto il materiale per il successivo riutilizzo con la dovuta cura, compreso ogni e qualsiasi altro onere. LIRE 21.609.350 Posa in opera di acciottolato preventivamente rimosso, ripulito ed accatastato in cantiere,secondo gli schemi di progetto, compreso sottofondo di posa, stuccatura in cemento e sabbia fiume, nonché ogni e qualsiasi altro onere per dare l’opera eseguita alla perfetta regola d’arte. LIRE 49.392.880 Quindi, sono stati pagati più di 71 milioni più IVA per rimettere in piazza i vecchi sassi che però nessuno sa che fine abbiano fatto SAL 2 Realizzazione di massetto in calcestruzzo spessore cm.15, dosato a q.li 3,5 di cemento tipo 325, debitamente armato con fogli in rete elettro-saldata 0 10 4/4, nonché l’onere per 1egature oompreaso altresi l’onere per la stesura e quant’altro occorra a regola d’arte LIRE 24.150.000 Realizzazione di tappetino monocomponente a base di resine modificate ed additivate, colore in sintonia con l’acciotolato da restaurare, di ottima qualità tipo GREVERIT, spessore minimo cm. 4, compreso l’onere per la stesura, primer preventivo prima della stesura a spruzzo e o rullo, successivo primer ad un giorno dalla stesura dell’impasto e quant’altro occorra per dare l’opera finite alla regola d’arte. LIRE 37.375.000 Si tratta del famoso glorit (o grevelit o Greverit… bisognerebbe chiederlo al Sindaco), per questo materiale, mai messo, il Comune ha pagato più di 61 milioni e mezzo più IVA . RESTAURO MOSAICO Disfacimento di parte del ciottolato nelle zone dove si presenta restauro come indicato negli schemi di progetto, accatastamento, pulitura delle pietre con la massima cura, catalogatura per natura e colore, successivo posa con posizionamento seguendo il disegno originario indicato negli elaborati di progetto e comunque uguale all’attuale, stuccatura a cemento e sabbi fine, oltre ogni e qualsiasi altro onere per dare l’opera finita alla perfetta regola d’arte. LIRE 20.698.600 Fornitura e posa in opera di ciottoli uguali per dimensioni, natura e colore (misto) a quelli esistenti sulla pizza, montaggio secondo gli schemi di progetto, compreso intasamento con cemento e sabbia di fiume, compreso altresì ogni e qualsiasi altro onere. LIRE 10.894.000 Hanno pagato oltre 31 milioni più IVA per 54 metri quadrati di restauro che nessuno ha visto. Fornitura e posa in opera di panchine in granito dell’Elba bucciardato fine, composte da due elementi verticali ed uno orizzontale, realizzate secondo le caratteristiche dei particolari costruttivi di progetto nonché eventi le stesa caratteristiche delle esistenti, stuccatura delli parti a cemento, compreso ogni e qualsiasi altro onere per dare l’opera finita a regola d’arte. LIRE 2.500.000 Si tratta solo di 2 milioni e mezzo più IVA… ma le panchine nuove in piazza non ci sono. Fornitura e posa In opera di cestini porta rifiuti di forma cilindrica costituiti In lamiera dl acciaio zincato e in fusione di alluminio delle dimensioni e caratteristiche rappresentate nel particolari costruttivi di progetto, compreso ogni e qualsiasi altro onere. LIRE 6.000.000 Chi ha visto i cestini costati 6 milioni più IVA? Fornitura e posa in opera dì dissuasore reclinabile realizzati in ghisa delle dimensioni e caratteristiche rappresentate nei particolari costruttivi di progetto. Nel basamento sarà installato un cardine di acciaio con possibilità di blocco, in modo tale da poter manualmente reclinare Il dissuasore sino a scomparsa nel pieno stradale. LIRE 900.000 Fornitura e posa in opera dì dissuasore reclinabile realizzati in ghisa delle dimensioni e caratteristiche rappresentate nei particolari costruttivi di progetto. Nel basamento sarà installato un cardine di acciaio con possibilità di blocco, in modo tale da poter manualmente reclinare Il dissuasore sino a scomparsa nel pieno stradale. 1.500.000 Hanno pagato 2 milioni e 400 mila lire più IVa per due dissuasori del traffico, però in piazza vorrebbero mettere un cancello che hanno già comprato. LAVORI DA RIFARE VERBALE DI ACCERTAMENTO STATO LAVORI COMUNE DI MARCIANA MARINA LAVORI DI Riqualificazione della Piazza Vittorio Emanuele IMPORTO DEI LAVORI A BASE D’ASTA L. 704.256.980 IMPORTO NETTO AL RIBASSO D’ASTA L. 700.695.381 IMPRESA ASPAS S.r.l. di Portoferraio CONTRATTÒ 89 del 10/09/2001 PROGETTO ARCHITETTONICO arch. Leonello Balestiini DIREZIONE LAVORI arch. Leonello Balestiini COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE arch. Leonello Balestiini. COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI arch. Leonello Balestnni VERBALE DI ACCERTAMENTO STATO DEI LAVORI Premesso: - che con contratto n. 89 in data 10/09/01 sono stati appaltati all’Impresa Aspas s.r.l. di Portoferraio i lavori di Riqualificazione della Piazza Vittorio Emanuele - che in data 15 giugno 2002 veniva disposta una sospensione dei lavori - che i data 20 Agosto 2002 si rendeva necessario effettuare un sopralluogo per accertamento dello stato dei luoghi che le parti interessate erano state convocate; Il giorno 28 agosto duemiladue alle ore 10 a seguito di specifica richiesta del Responsabile del Procedimento sono convenuti: - per la Stazione appaltante il Responsabile del Procedimento ing. Alessandro Schezzini per la Direzione dei lavori l’arch. Leonello Balestrini e il geom. Boris Gaspani Dopo aver illustrato il progetto, le opere svolte e quelle ancora da svolgere il sottoscritto direttore dei lavori, in contraddittorio con il Responsabile del Procedimento, ha proceduto ad una visita accurata delle opere e dello stato generale dei luoghi eseguendo rilievi dai quali e’ risultato: 1) Ciottolato lato sinistro della Piazza: gli elementi lapidei hanno dimensioni maggiori di quelli posti in opera nelle altre zone della Piazza, creando un effetto cromatico contrastante e una difficoltà alla deambulazione. Saranno rimossi gli attuali elementi lapidei e saranno posti in opera i ciottoli recuperati nella zona contigua e accatastati nei magazzini della ditta appaltatrice in seguito ad Ordine di Servizio della D.LL in quanto ritenuti in numero insufficiente per l’intero lavoro Si avrà cura di usare, per la stuccatura dell’acciottolato, materiale simile a quello esistente nella Piazza. 2) Uscita via mare, tratto a forma triangolare. Valgono le considerazion di cui al punto precedente. Nell’occasione della demolizione verrà messo in opera un pozzetto sifonante prima dell’immissione in fogna nera per eliminare i cattivi odori presenti nella Piazza. 3) Ciottolato di fronte Chiesa. Per la stuccatura è stato utilizzato un materiale non definitivo con il solo scopo di rendere agibile la Piazza nel periodo estivo. Tale materiale è facilmente rimovibile e sarà sostituito con quello definitivo. 4) Revisione delle pendenze per l’eliminazione di ristagni d’acqua 5)Modifica e potenziamento griglie Via S. Chiara (davanti Ambretti) e Piazza. 6) Adeguamento pozzetto acque meteoriche di fronte Bar Aldo. Verifica dei pozzetti di allaccio delle utenze alla fognatura ed il funzionamento delle fosse Himoff 7) I riflettori utilizzati non sono quelli definitivi. La D.LL presenterà una documentazione per la scelta dei riflettori più idonei. Alla luce dello stato generale delle opere e dei materiali la Direzione dei lavori, dopo aver constatato Io stato dei luoghi, delle opere, dei materiali e delle attrezzature presenti si impegna a far eseguire dall’impresa tutti gli interventi necessari per le opere siano completate come da progetto esecutive e prive di vizzi riparando o sostituendo le attrezzature non funzionanti.) La ripresa dei lavori che dovrà avvenire entro e non oltre 1° ottobre 2002. letto, confermato e sottoscritto Marciana Marina li’ 28 agosto 2002 Il Direttore dei LavoriLeonello Balestrini Il Responsabile del procedimento IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Ing. Alessandro SCHEZZINI LA STRANA LETTERA DEL COMUNE Come è scritto nella sgrammaticata risposta dell’Amministrazione Comunale ad una interpellanza con richiesta di risposta scritta: “con il fine di accelerare i tempi, nonché a seguito di tumulti continui della cittadinanza (sic), ed articoli su testata quotidiana, l’Amministrazione indice l’assemblea pubblica in data 8.04.2002. Alla presenza della soprintendente, scaturisce la decisione comune di realizzare il quadrato centrale con pillole” (piccole pietre). Nella stessa risposta scritta dell’Ammini-strazione, fra le altre cose si legge: “A seguito del recepimento delle modifiche indicate dalla Soprintendenza, veniva rielaborato il Capitolato d’Appalto e il progetto esecutivo veniva approvato con Delibera della Giunta Municipale n°127 del 6.11.2000” “Prima di indire la Gara d’Appalto è stato modificato le categorie dei lavori e il capitolato d’Appalto al fine di mettere in gara ed appaltare l’opera secondo le modifiche recepite dalla Soprintendenza” COSA SI SONO DIMENTICATI DI DIRE A parte il discutibile italiano della risposta del Comune, ci sono da segnalare molte altre cose: Il Capitolato approvato riporta la data del 9 ottobre 2000. E’ tutto quello che è successo dopo? Ad esempio perché il progetto prevede il granito e nel capitolato spunta il GLEVERIT e quindi tra i due atti non c’è corrispondenza? Il Capitolato elenca delle categorie di imprese: G1, G11, S2, S7, come requisiti indispensabili per la partecipazione alla gara. Perché la ditta appaltatrice non risulta iscritta a tali categorie? Il Capitolato stabilisce l’ultimazione dei lavori in 120 giorni consecutivi, cioè il 15 marzo 2002, ed una penale di 500.000 lire per ogni giorno di ritardo. Perché ad oggi, a lavori non ancora conclusi, nessuno si preoccupa? Il Capitolato stabilisce che l’appaltatore provveda entro il termine di 90 giorni dall’aggiudicazione al deposito del contratto di subappalto. Perché, pur avendo subappaltato alcuni lavori, agli atti del Comune questo atto non risulta? Il Capitolato prevede vincoli ben precisi in caso di mancanza di rispetto delle norme contrattuali da parte dell’impresa. Noi sappiamo di una inchiesta penale per lavoratori addirittura senza permesso di soggiorno. Perché il Comune non ha preso provvedimenti? CHE FARE Che le cose non siano andate per il verso giusto è una realtà sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Responsabile dell’Ufficio Tecnico Ingegner Schezzini, dopo aver eseguito alcuni rilievi, ha redatto in data 28 agosto 2002 un verbale (che riportiamo integralmente) nel quale si dice chiaramente che l’impresa non ha rispettato il progetto ed impone la ripresa dei lavori (sospesi il 15 giugno 2002) per il primo ottobre 2002, termine che , come tutti gli altri, è stato allegramente ignorato dalla Ditta. Non è più possibile per nessuno, e meno che mai per i nostri Amministratori che devono essere i primi curatori degli interessi del Paese, far finta di niente Noi CHIEDIAMO che venga accertato quanto prima lo stato dei lavori con riferimento al progetto originario CHIEDIAMO che venga verificato perché sono stati pagati quasi per intero lavori non finiti e lavori non eseguiti CHIEDIAMO che la Soprintendenza verifichi la difformità dei lavori, eseguiti su beni culturali, rispetto a quanto previsto dal progetto approvato dallo stesso Ente. CHIEDIAMO che il restauro venga fatto da una ditta specializzata e con tutti i requisiti previsti dal capitolato di appalto.


Marciana Marina - Piazza di Chiesa

Marciana Marina - Piazza di Chiesa

Marciana marina piazza chiesa2

Marciana marina piazza chiesa2

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