Con riferimento all'articolo apparso sul suo giornale in data 27 ottobre 2003, dal titolo "Giovanni Ageno a Sergio Rossi: Non stringo la mano ad un pezzo di merda" devo precisare quanto segue. La mattina di lunedi 27 ottobre, nella sede di Viale Manzoni della Comunità Montana dell'Elba e Capraia, intorno alle ore 9,45 , in presenza dei colleghi amministratori comunali di Portoferraio sigg. Novaro Chiari, Riccardo Nurra e Anna Lisa Di Pede, mi sono rivolto effettivamente a Lei, presente sul posto in qualità di dipendente della Provincia di Livorno, relativamente alla Sua attività di direttore della testata giornalistica denominata "Elbareport". L'espressione da me usata, però, non è quella da Lei riportata, ma la seguente : "E' da pezzi di merda coinvolgere familiari per andare a colpire una figura politica". Le persone presenti al fatto, ed in particolare l'assessore Riccardo Nurra che si trovava nelle immediate vicinanze, sono in grado di confermare esattamente questa frase. Visto quindi che Lei asserisce che il suo articolo "è una sorta di verbale dell'episodio accaduto", la precisazione di cui sopra è d'obbligo. Si prega voler dare quindi corretta ed integrale pubblicazione di quanto sopra riportato. Giovanni AGENO Sindaco di Portoferraio Signor Sindaco Mi costringe a ricordarle che nella occasione contestata ad una mia precisa e scherzosa frase: “Che fa sindaco non stringe la mano ad un giornalista?” Lei ha testualmente (ed astiosamente) risposto “No, non stringo la mano ad un pezzo di merda!” il ragionamento che lei riporta, quello dei familiari è venuto dopo e successivamente ad una mia interlocuzione e lo ha fatto in maniera smozzicata, preceduto da un “..perché lei è cinque anni …”. Lei Sindaco quindi o ha dimenticato o mente. Certo quando si è reso conto (o qualcuno le ha fatto capire) che l’aveva fatta piuttosto grossa, ha cercato di salvare il salvabile. C’è qualcuno che può confermare la sua verità, almeno un suo fidatissimo amministratore Riccardo Nurra, è vero, ho controllato. Sentirò anche gli altri che ha citato, mi vorrei eventualmente sentire dire in faccia anche da loro che non è vero quello che ho scritto. Ma c’è per fortuna qualcuno che può confermare anche la mia verità, certo non è un amministratore, ma vedremo (perché lo vedremo) quale risulterà in fondo la più vera di queste verità. Ma andiamo ad analizzare quello che mi avrebbe detto secondo la sua versione: “E’ da pezzi di merda coinvolgere familiari per andare a colpire una figura politica” Beh se lei ha ragione Sindaco, i portoferraiesi hanno eletto un Cicerone o quanto meno un retore, che nonostante sia in preda allo sdegno risponde ad una richiesta di una stretta di mano, atteso che quanto riporta sia stato preceduto da un semplice “No perché ..”, con una mezza catilinaria, 16 parole in fila, un perfetto costrutto lessicale, un improbabile mix di turpiloquio e termini quasi ricercati, 8-9 secondi di parlato, un tempo infinito nella comunicazione verbale. Lei è un bravo medico, io sono un decente giornalista, so distinguere le forme parlate dallo scritto, le frasi che si dicono da quelle costruite a posteriori a tavolino almeno quanto lei i sintomi delle malattie. Il bello (si fa per dire) che anche nella sua minimale versione, lei ripete di aver detto quella frase in rapporto alla mio essere direttore di Elbareport. Ed allora chi sarebbero stati questi falsamente indistinti pezzi di merda (volanti non identificati?) che l'hanno indotta a rifiutare (a me) una stretta di mano, se non chi firma il giornale? Sbaglierò Sindaco, ma mi pare che abbia dei pessimi consulenti legali. Veda Sindaco io non ho bisogno di mutande di bandone, indipendentemente da quale sarà la verità che accerteremo, perché se in qualcuno dei suoi sondaggi, oh pardon, in qualche sondaggio commissionato da non si sa chi, lei chiedesse in giro chi tra noi due è più credibile, di questi tempi, lei arriva dopo la musica. Mi lasci infine riflettere sulla miseria umana di chi dopo aver offeso pesantemente un altra persona, sia umanamente che professionalmente, si presenta senza verecondia a chiedere spazio sul suo giornale “per diritto di replica” proponendo un ridicolo impapocchiamento. Non occorreva Sindaco, che si esponesse a questa ennesima figuretta del suo mandato, su questo giornale lei (come tutti) può come sempre scrivere quello che vuole, anche contro di noi, per la nostra cortesia e per il senso di tolleranza che abbiamo, non “per diritto”, anche se con una lite pendente sarà opportuno piantarla qui, almeno per non annoiare i lettori. Anzi sa che le dico? ne ho già talmente piene le palle di questa storia che le propongo un accordo: ammetta di avermi detto quella frase così come l’ha detta, e non le darò querela, si risparmierà il rischio di lancinanti dolori al portafoglio (un suo organo che ci dicono assai ricco di terminazioni nervose), diminuirà almeno un poco il mio disprezzo nei suoi confronti, sono disposto anche a tenere riservatissima la sua ammissione. Le do parola d’onore, e guardi che conta ancora qualcosa in questo paese, la mia.
Sergio Rossi direttore elbareport
ageno