Nessuno può contestare al Presidente Rossi il diritto di avvalersi di facebook per esprimere le proprie opinioni o di rispondere a chi ritiene più opportuno. E tanto meno di dire liberamente quello che pensa, così come ha giustamente rivendicato nella polemica in corso sulla situazione della sanità elbana. Non è qui, io credo, la materia del contendere. Ciò che indigna e che va fortemente criticato è il rifiuto al confronto, tanto più quando questo viene richiesto e sollecitato unitariamente dai sindaci del territorio, fortemente preoccupati per quanto sta accadendo nella organizzazione dei servizi ospedalieri dell'Isola. Così come, per altro verso, appare veramente fuori luogo che qualcuno colga l'occasione per dimostrare paradossalmente che l'unità raggiunta su questo problema dimostri l'inutilità dell'obiettivo del comune unico, se non addirittura un tentativo “di dividere la coesione sociale” (ma cosa ti viene in mente, sindaco Mancuso!); e che altri strumentalizzino la situazione per trarne eventuali vantaggi politici a danno del fronte unitario e della possibilità di far valere con forza e determinazione le ragioni delle popolazioni isolane (leggi Marini). Tutti sanno che le difficoltà attuali trovano sopratutto origine nella scellerata politica economica del governo di centrodestra, che ha ridotto e tagliato finanziamenti e risorse alle Regioni e agli enti locali, mettendo così in discussione servizi essenziali quali i trasporti, la scuola e, appunto, la salute dei cittadini. Sarebbe facile, per noi, polemizzare ma non vogliamo farlo, almeno per ora. Oggi c'è bisogno di unità e non di divisione. E se i nostri interlocutori diretti sono l'Asl livornese e la Regione Toscana, ad essi dobbiamo chiedere attenzione e rispetto per le nostre esigenze e i nostri sacrosanti diritti. L'ospedale non può e non deve essere smantellato; i servizi di ortopedia, medicina,chirurgia devono essere garantiti e potenziati. Il Presidente Rossi deve fissare da subito la data di un incontro, perché non è vero che “tutto va bene madama la marchesa”, come il documento dei sindaci dimostra ampiamente. Usi pure quando e come vuole lo strumento di facebook per comunicare le proprie idee e informare i cittadini. Ma a noi non basta. Noi vogliamo discutere e confrontarci, subito, ora. Prima di ricorrere, nostro malgrado, ad altre e più eclatanti iniziative.
danilo alessi 2011 ASA