Il Comitato Elba Sanità aveva sperato fino all’ultimo che il Governatore Rossi, a seguito della mobilitazione popolare ed informato adeguatamente dalla lettera inviata dai nostri Sindaci e sottoscritta dalle Associazioni di cittadini sulla drammatica situazione in cui versa il nostro ospedale, potesse intervenire per restituirci anche solo in parte quello che ci è stato tolto già nel corso degli ultimi anni ed ultimamente in maniera ancora più massiccia. Si sa la speranza è l’ultima a morire anche se, razionalmente, ci pareva impossibile che l’Assessore al diritto alla salute Scaramuccia e dunque tutta la Giunta regionale, non ne fosse perfettamente al corrente. Ora la maschera, che noi stessi forse avevamo contribuito a mettergli, è stata tolta e ha rivelato palesemente quelle che sono le intenzioni del Governo regionale in piena sintonia con i provvedimenti della Direzione Aziendale. In aggiunta rileviamo l’arroganza e la poca sensibilità istituzionale del Presidente Rossi che invece di rispondere ufficialmente ad una sollecitazione di un organo altrettanto istituzionale come la Conferenza dei Sindaci, ha preferito farlo attraverso Facebook sotto forma di risposta ad alcuni cittadini. Tutte le risorse spese per la ristrutturazione dell’Ospedale tanto sbandierate dal Dott. Rossi, riteniamo che siano state per la maggior parte oggetto di spreco di denaro pubblico; solitamente la bontà degli investimenti da parte di una Amministrazione pubblica si misura con il grado di soddisfazione dei fabbisogni dei cittadini, tanto più in un settore delicato come la sanità, ma così non è stato per noi. Ancora una volta l’Isola d’ Elba è stata considerata e trattata come un territorio di confine e di poco valore. Il Presidente Rossi sappia che noi non siamo e non saremo disponibili a subire operazioni che siano poco rispettose dei nostri sacrosanti diritti; essi devono essere garantiti soprattutto in considerazione delle situazioni particolari in cui si svolgono, pena il loro inevitabile decadimento. Le considerazioni espresse da Lui e dalla Direzione Aziendale per giustificare la chiusura del Reparto di Ortopedia ridotto ad ambulatorio, il ridimensionamento di quello di Medicina, la scarsità di personale in tutti i settori di intervento soprattutto nel Servizio anestesiologico e cardiologico, sono prive di qualsiasi fondamento se si inquadrano nel contesto complessivo della politica sanitaria che ha operato fino ad ora, tendente ad una sistematica riduzione delle prestazioni e dei strumenti fondamentali per il corretto funzionamento del nosocomio elbano. Questo ha prodotto inevitabilmente la continua richiesta di trasferimento di personale medico ed infermieristico, la mancata reperibilità di organico disposto ad operare sul nostro territorio, nonché le fughe di utenti dalle strutture della Asl 6. Tale fenomeno ha poi amplificato il numero già non rilevante degli interventi complessivi rispetto ad un ospedale cittadino del continente che poteva essere assai ridimensionato dalla presenza, in alcuni Reparti fondamentali, di un Primario con competenze ed esperienza notevoli che avrebbe potuto attrarre giovani medici ed organizzare quella osmosi del personale fra le varie strutture aziendali che anche noi del Comitato avevamo auspicato, non in contrapposizione, ma coerentemente con la nuova organizzazione delle prestazioni per intensità di cure e con la creazione dei Dipartimenti. Tutto ciò sarebbe stato funzionale alla maggiore efficienza del Servizio sanitario regionale in un territorio disagiato ed insulare come il nostro, non certo paragonabile con uno del continente di uguale dimensione e numero di abitanti e nemmeno con un altro altrettanto disagiato ed insulare, ma con estensione territoriale e demografica inferiore alla nostra. Lo sbandierato migliore funzionamento dei distretti sanitari elbani, esposto nella risposta del Dott. Rossi, a noi sembra una semplice chimera e nulla più. A questo punto ci aspettiamo che il Consiglio regionale nelle sue diverse componenti solleciti fortemente la Giunta perché cambi radicalmente la sua posizione, ce lo aspettiamo tanto più da parte dei rappresentanti dei partiti di maggioranza e in particolare dei rappresentanti del Partito Democratico in coerenza con quanto pubblicamente ed ufficialmente dichiarato sulla stampa. Il Comitato Elba Sanità, auspicalmente in accordo con le nostre Istituzioni locali, ricorrerà sicuramente a tutti i mezzi possibili, civili e leciti, per ottenere il pieno soddisfacimento del diritto alla salute sulla nostra Isola e non altrove, investendo la responsabilità del Governo nazionale, del Parlamento, del Presidente della Repubblica come garante dei diritti costituzionali, nonché mobilitando l’opinione pubblica sulla stampa locale e nazionale, chiamando a raccolta i cittadini elbani con manifestazioni che facciano sentire alta la nostra voce e la nostra protesta.
ospedale di Portoferraio nuova