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La Protezione Animali: "Sterilizziamoli"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 settembre 2011

Roma, 13 settembre 2011 – In merito alle recenti vicende riguardanti la popolazione di cinghiali presenti nell'Isola d'Elba, e la prassi dei ripopolamenti, causa di numerosi presunti squilibri faunistico – ambientali, la Protezione animali esprime la propria posizione. «Chiediamo anzitutto il rispetto delle normative nazionali, della legge sulla tutela della fauna selvatica e di quella sui parchi, che escludono ogni coinvolgimento del mondo venatorio dalla gestione faunistica – dichiara la Protezione Animali elbana -. Infatti è proprio con i ripopolamenti, voluti e gestiti dai cacciatori, che sono stati causati grossi squilibri ambientali; danni che possono essere sanati dal mondo scientifico e non certo dalle “doppiette”.» «Uccidere gli animali con la pratica degli abbattimenti selettivi non serve a nulla – prosegue l’Enpa dell’Isola d’Elba -. Ma proporre addirittura una eradicazione della specie, che necessariamente comporterebbe uno sterminio, è assolutamente inaccettabile.» L’unica via percorribile è invece quella della sterilizzazione; una pratica incruenta che comporta tuttavia un aggravio di costi, comunque ammortizzabili nel tempo. «Ci auguriamo che il Parco non prenda in considerazione abbattimenti e metodi cruenti, avversati dalla maggioranza dei cittadini – conclude la Sezione Enpa dell’Isola d’Elba -. Ogni anno riceviamo infatti numerosissime mail di protesta che riferiscono di spari anche nel pieno della stagione turistica e perfino in prossimità delle case. Ci auguriamo che si possa finalmente cambiare strada imboccando quella che porti al rispetto degli animali e delle nostre leggi.» ENPA – ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI Premesso che l'ENPA è un'associazione che ha molti meriti e che svolge, spesso anche in maniera supplettiva rispetto ad Enti Locali inadempienti, un lavoro preziosissimo per la comunità elbana, ci pare che, nel caso di specie, probabilmente per relativa contezza della reale portata dei problemi, abbia fatto una "uscita" che poteva risparmiarsi, licenziando un "pronunciamento" che, partendo da affermazioni opinabili ma legittime, approda su un'autentica sciocchezza, come la proposta di contenimento della popolazione dei suini da sparo e, ci par di capire, pure quella dei mufloni attraverso pratiche di sterilizzazione. Per quanto riguarda i cinghiali secondo l'ENPA, si dovrebbe quindi procedere alla cattura incruenta (ma attenzione lo si sta già in buona parte facendo se il 75% degli animali catturati all'Elba proviene dai chiusini del Parco) dopodichè andrebbero sottoposti a sterilizzazione (e crediamo che bestie di quella portata siano un pelo più difficili da trattare che un gatto) e poi reimmessi nell'ambiente. Senza considerare i costi folli di una simile operazione (ammortizzabili sì, forse in un paio di millenni) c'è da rilevare a) che gli animali trattati continuerebbero per un tempo lunghissimo a creare le devastazioni che creano b) che una volta a regime le trappolazioni e le sterilizzazioni una parte delle catture sarebbe inutile perchè a finire nei chiusini sarebbero pure delle bestie già sterilizzate. c) che il contenimento in numeri tollerabili di una specie come quella estremamente prolifica ed adattabilissima in un habitat come quello elbano è una pia illusione. Ci vorrebbero comunque anni ed anni per contenere la popolazione nel tetto dei 300 suini indicato qualche anno fa ed i pericoli di una riesplosione demografica sarebbero comunque sempre presenti. Un po' alla volta ci stanno arrivando tutti a capire che il numero massimo di cinghiali tollerabili all'Elba è uno zero spaccato, ci arrivi pure l'ENPA per cortesia. Ma se per i cinghiali l'attuazione pratica delle "direttive ENPA" appare teoricamente praticabile, sia pure con enormi impegni di denaro pubblico e quasi insormontabili difficoltà operative, per i mufloni, che per certi versi sono anche più dannosi dei loro colleghi grufolanti, la strada diventa proprio impossibile da percorrere. Atteso che i mufloni non si fanno trappolare, che convincerli a sottoporsi volontariamente a sterilizzazione è tempo perso, come si penserebbe di catturarli incruentemente: mettendo loro il sale sulla coda? inseguendoli per le "pettate" del Capanne con un retino da farfalle? narcotizzandoli con proiettili sparati dagli elicotteri?Comprendiamo che non tutti possiamo avere una identica etica, ma se il problema è quello di proteggere la vita animale, vogliono o non vogliono all'ENPA proteggere le specie (animali e vegetali) che cinghiali e mufloni hanno condotto in prossimità dell'estinzione su questa isola? La vita di animali autoctoni ed endemici come ad esempio la Pernice Rossa (Alectoris Rufa) è meno importante di quella dei porcelli ungheresi? C'è un imperativo a cui nessuno che stia dalla parte della natura può sfuggire, quello di non lasciare andare a puttane l'equilibrio naturale floro-faunistico isolano, che cinghiali e mufloni hanno già in parte compromesso e che minacciano di devastare totalmente. E' questa una ragione che non ci può consentire di avere molti tentennamenti o andare troppo per il sottile.


Pernice Liberazione 1

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