Loro zampettano e grufolano felici per boschi e per valli; un po’ meno felici sono gli elbani, costretti a sopportarne danni e devastazioni. Gli imputati? I cinghiali, il cui numero all’Isola d’Elba appare ormai fuori controllo e le cui scorribande danneggiano tutti i cittadini e, in particolare, gli agricoltori e le imprese. A portare la questione fin sui tavoli della giunta regionale ci ha pensato oggi il Pdl, con un’interrogazione di iniziativa del Consigliere regionale Marco Taradash ma sostenuta anche dai suoi colleghi in Commissione agricoltura Claudio Marignani (Vicepresidente Commissione) e Roberto Benedetti. Ciò che si chiede alla giunta è semplice ma definitivo: «Eradicare il cinghiale dal territorio elbano». Sì perché la bestia, lì, non è specie autoctona. Infatti, spiegano Taradash e i suoi colleghi nel loro documento, «il cinghiale maremmano è estinto dall’Elba fin dai primi anni del 1800». Questi cinghiali qui sono stati «importati dall’Europa dell’Est negli anni ’60 e poi ibridati con suini domestici per renderli più prolifici e di grandi dimensioni». Operazione perfettamente riuscita, si direbbe. Persino troppo. Tanto che ora, scrive Taradash alla giunta, «l’emergenza cinghiali all’Isola d’Elba è ormai un fenomeno fuori controllo che ha reso insufficienti gli oltre 1.700 abbattimenti operati nel 2011 per ridurre il numero degli esemplari che, spinti dalla fame, arrivano fino alla spiaggia, tra le aziende agricole e tra i turisti dei campeggi, devastando ortaggi e vigneti nonché provocando danni a muri a secco e argini oltre che causando incidenti stradali e mettendo anche a rischio l’incolumità delle persone». Roba da far risultare delle dilettanti le locuste delle piaghe d’Egitto. Ancora per poco, se la Regione darà seguito alle richieste di Taradash e dei suoi colleghi che al governatore Enrico Rossi e all’assessore all’agricoltura Gianni Salavadori domandano di «predisporre un piano di eradicazione del cinghiale dal territorio elbano, così dome a gran voce richiesto dai cittadini a vario titolo danneggiati dal fenomeno, in primis dagli operatori agricoli e dalle imprese turistiche e agrituristiche che si stanno costituendo in “Comitato per l’eradicazione del cinghiale dall’Isola d’Elba”».
cinghiale sassoso