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Ricordando Gianfranco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 settembre 2011

Ha insegnato ad andar per mare a generazioni La grandezza di una persona è quasi sempre proporzionale alla sua modestia. In questo Gianfranco Coletti, il nostro Maestro, brillava di sicuro. A tal punto che se io ora usassi frasi fatte o parole di rito per onorarne la figura in queste poche righe, tornerebbe certamente dal Mare in cui ora si trova per darmi una tirata di orecchie o più probabilmente per azzittirmi con il suo classico: “Oh fava, vedi di falla un po’ finita !”. Allora per non rischiare e nel rispetto del suo grande stile di uomo e di istruttore, mi limito a dire che Gianfranco ha avuto il merito di insegnare “ad andar per mare” a molte generazioni, così come pochi altri hanno saputo fare. Solo l’amore per il liquido elemento e per chi lo abita ha potuto animare una così forte e sentita passione per viverlo e per farlo vivere agli altri, dai piccini fino agli anziani. Schiere intere di bambini hanno iniziato a stare a galla per merito suo, moltissimi sono diventanti assistenti ai bagnanti “veri”, di quelli che sanno intervenire con la sola forza delle proprie braccia e dell’insegnamento ricevuto, molti hanno imparato a vogare e molti a navigare. Tantissimi sono diventati subacquei, apneisti o bombolari, comunque capaci di approcciarsi al mare con il dovuto rispetto e con una preparazione capillare. Al Circolo Subacquei Teseo Tesei è sempre rimasto “il Presidentissimo” anche negli ultimi tempi, quando vicende terrene di discutibile spessore morale gli hanno imposto di farsi da parte, gesto che anche in questo caso ha fatto con onore e signorilità. Da pioniere della subacquea e grande istruttore ha ricevuto dalla Federazione Italiana FIPSAS l’ambito titolo di Maestro di Immersione categoria oro, un onore che è spettato a pochissimi in Italia e che si è meritato non certo per aver creato sub in gran numero, ma anzi per aver saputo insegnare magistralmente bene a pochi. Noi istruttori che abbiamo avuto questo onore abbiamo la responsabilità e l’onere morale di proseguire su quella strada, tramandando quel sapere intriso di esperienza e di attenzione ai dettagli che sempre più è cosa rara al giorno d’oggi. Un uomo del suo stile e della sua classe non poteva che lasciarci al suo amato Scoglietto durante un’immersione. Rimarrà così per sempre fra le sue amiche cernie nel luogo che in prima persona ha protetto e curato. Rimarrà per sempre anche nei nostri cuori e nella nostra mente quando metteremo in pratica anche uno solo dei suoi incredibili insegnamenti che ci ha dato l’onore di impartirci. Ciao Gianfranco, grande Maestro. Il tuo allievo Marco Sartore Il sogno della piscina Caro Gianfranco, Stasera proprio non riesco a dormire e perciò ne approfitto per scriverti queste poche righe. Non mi sembra ancora vero che ci hai lasciato così all’improvviso. Ma forse, in fondo, era quello che sognavi. Il “tuo” mare, che tanto ha dato alla tua vita, alla fine ti ha voluto con se ma sono sicuro che tu non gli porti nessun rancore perché quello era uno dei tuoi più grandi amori e per amore si è disposti a tutto, anche all’estremo sacrificio. Del resto, anche se tu lo avessi voluto, niente e nessuno poteva fermare quella tua passione forte, avvolgente, quasi estasiante che ti ha accompagnato da sempre. Ma a proposito di sogni, adesso mi viene in mente una nostra chiacchierata fatta al foro italico ai Mondiali di nuoto Roma 2009, ai quali ho avuto la fortuna di assistere per qualche giorno insieme a te. Peraltro, ricordo che anche lì portasti il tuo contributo di esperienza e competenza, entusiasmo ed umanità, al numeroso gruppo dei “volontari mondiali”. Sarà stata sicuramente l’atmosfera magica che si respirava in quell’ambiente che una di quelle sere ti lasciasti andare ad una piccola “confidenza”. Nella tua vita dedicata al nuoto, al circolo Tesei, agli insegnamenti dati ad intere generazioni di ragazzi ed adulti e dove i successi professionali e sportivi non erano mancati, c’era però un grande rammarico: la tua città – Portoferraio che tanto amavi quanto il suo mare – non era riuscita a coronare un tuo sogno nel cassetto: una piscina pubblica regolamentare moderna ed idonea all’attività agonistica. Nonostante gli sforzi ed i sacrifici fatti negli anni per convincere tutti che il nuoto fosse un bene anche sociale per la comunità, le amarezze delle promesse, dei proclami e dei nulla di fatto restavano lì nel profondo del tuo cuore e della tua mente. Caro Gianfranco, proprio quella sera m’ispirasti la fondazione di un gruppo chiamato “Isola d’Elba, vogliamo una piscina pubblica decente” che peraltro nasceva dal contributo della “base”, ossia dagli stessi utenti ed appassionati di nuoto, sfruttando le nuove potenzialità dei social network. A quello stesso gruppo aderisti immediatamente con il tuo solito travolgente entusiasmo da ragazzino! Ebbene Carissimo Gianfranco, ora che te ne sei andato, noi appassionati di sport acquatici ci sentiamo tutti tremendamente un po’ più soli ma stai sicuro che non solo non ti dimenticheremo ma continueremo a portare avanti quel tuo grande sogno, sperando che un giorno possa finalmente diventare realtà. Anzi, ti dirò di più. La città di Portoferraio ha nei tuoi confronti un grosso debito di riconoscimento perché hai formato intere generazioni di bagnini, sub, nuotatori giovani e meno giovani. Io non ho dubbi che quando un bel dì avremo finalmente una piscina pubblica decente, gli utenti all’ingresso leggeranno la seguente iscrizione: “Piscina comunale Gianfranco Coletti Portoferraio”. Un abbraccio affettuoso Antonio Pezzullo


Coletti Paghi Raimondi

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