Avevano avuto ragione a considerare l’evento europeo dei parchi a Pisa, promosso da Legautonomie, Focus Europe, il parco di San Rossore e la Sopraintendenza ai monumenti una opportunità unica -dati anche i tempi- perché i parchi e le aree protette potessero discutere seriamente e approfonditamente dei loro problemi non da soli ma con amministratori locali, regionali ed esperti. A Palazzo Reale e poi in San Rossore ed ancora in Piazza dei Cavalieri lo spartito ha previsto prima una riflessione critica e senza sconti di carattere generale, poi un confronto sulla base di due libri recenti dedicati alle aree protette marine ossia le peggio messe nel panorama non solo nazionale, e infine il rapporto aree protette-aree metropolitane. Rappresentanti di parchi nazionali dal Presidente del parco nazionale d’Abruzzo Rossi a Bonanno presidente del parco della Maddalena a Franca Zanichelli direttrice dell’Arcipelago Toscano, e poi rappresentanti di parchi regionali dalla Sicilia a Portofino, dall’Adamello Lombardo al Po torinese a San Rossore ‘aiutati’ –diciamo così- da esperti di grande prestigio come Roberto Gambino del Politecnico di Torino, Giorgio Pizziolo dell’Università di Firenze, Massimo Sargolini della Università di Camerino e ancora Daniela Addis, Tunesi dell’Ispra sulle aree protette marine. Ora questo importante impegno proseguirà in Spagna, Francia per concludersi il prossimo anno a Cagliari. L’aspetto più importante che emerso grazie anche al contributo di amici rumeni e albanesi è che la vicenda dei parchi si intreccia più di quanto finora è apparso con quella non meno preoccupante di un sistema istituzionale in crescente difficoltà a definire e gestire un nuovo governo del territorio in cui un posto sempre più determinante e qualificante devono avere l’ambiente, il paesaggio, le coste e il mare, i fiumi come le aree urbane e metropolitane. I temi insomma che per quanto ci riguarda avrebbero dovuto e da tempo essere discussi in una Conferenza nazionale dei parchi che il ministero non ha alcun intenzione di promuovere, mentre al senato si discute una legge che con tutto questo fa a cazzotti. Come certo fa a cazzotti con queste esigenze di Rilancio dei parchi il recente accordo sottoscritto al Parco del Cilento per una società di gestione delle attività sciistiche o la pensata di fare una pista illuminata a Campo Imperatore. Le tre giornate pisane hanno il merito come non accadeva da tempo di far uscire da una cronaca spesso avvilente di beghe politiche accompagnate magari dalla richiesta di scioglimento dei parchi regionali che qualche serio rischio non lo corrono soltanto in base alla legge del senato, ma anche da cosa è scritto nel ‘Disegno di legge costituzionale’ per la ‘ Soppressione di enti intermedi’. Se c’è un messaggio o quanto meno una sollecitazione che emerge da queste tre giornate che le istituzioni a tutti i livelli non possono non raccogliere anche nelle realtà meno a rischio è quello di riuscire a ‘immettere’ sempre più parchi e aree protette compresi i siti comunitari e di Rete Natura 2000 nelle politiche regionali e nazionali insomma nel governo e nella pianificazione del territorio.
tenuta di san rossore