Sappiamo che vi aspettate almeno una battuta magari un "certemerde" ma non la faremo, sarebbe accanimento terapeutico, non serve, è già irrimediabilmente fallito con la sua corte dei miracoli, affonda insieme a ruffiani, falsari e lacchè. Requiescat in pacem, d'ora innanzi sarà La Buonanima. E visto che siamo in sciopero raccontiamo qualcosa in tema, una storiella dei primi anni "60. Un operaio comunista sfegatato, licenziato perchè tale anni prima, trovò nella sua disgrazia fortuna, trasformandosi in piccolissimo imprenditore mise in piedi una dittarella con due operai. Una sera come al solito mentre finito il lavoro riaccompagnava a casa i suoi dipendenti col suo mezzo avvertì: "Domani di fa festa perchè è sciopero" "Scioperò perchè?" Chiese uno dei due "Oh ma allora none state dietro a niente! - rimproverò l'imprenditore - il sindacato chiede 30 lire di aumento l'ora!" "Ma te sei d'accordo?" Chiese l'altro operaio. "Si capisce - disse convinto l'imprenditore - o che mi metto contro il sindacato?" "Allora - disse furbescamente quello che aveva parlato per secondo - scusa ma se te ci dai l'aumento che si sciopera a fa? Così te ci perdi il guadagno del lavoro e noi la giornata no?" L'osservazione aveva spiazzato completamente l'imprenditore che rimase per qualche secondo in silenzio, prima parve annuire, ma poi ebbe uno scatto d'orgoglio rosso: "Eh no allora si fa così, io l'aumento ve lo do e vi pago anche la giornata di domani, però non venite al lavoro, restate a casa, che quando è sciopero, maremma maiala è sciopero!"