Da alcuni mesi non dedichiamo un rigo al padre di tutti i "bauscia", dopo aver scritto che a nostro parere il monarca era bollito, abbiamo in silenzio assistito all'agonia di una farsa di regime augurandoci che fosse il più possibile breve, nell'interesse del popolo italico e forse anche dei medesimi morituri. Torniamo a ricordarlo stasera avendo appreso una cosa che ci ha fatto contorcere le budella: si discute in sede giudiziaria se un Presidente del Consiglio abbia scucito 800.000 euro cash ad un procacciatore di porcelle (con il dovuto rispetto e le scuse per l'offensivo parallelo alle vere suine) per serate eleganti, "sua sponte" o se al contrario sia stato forzato a farlo, ma non è questo il punto. Quello che ci ha fatto uscire dai gangheri è stato sentir definire quel massivo scucire di soldi come "aiuto ad una famiglia in difficoltà" e che i poveretti non avevano neppure i soldi per pagare l'affitto di casa. Orbene l'abituro in questione dove la misera famiglia dimorava, abbiamo appreso trovarsi in quartiere Parioli e l'esoso padrone di casa pretendeva da quegli indigenti nientemeno che 7.000 euro al mese. 7.000 euro mensili, 15 volte l'importo di una pensione minima. Anche alla faccia tosta c'è un limite, anche alla più atroce, volgare presa di culo di chi bisognoso è davvero, ci deve essere.
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