Barbara Tassoni sull’ultimo numero del settimanale “Il Salvagente” ( www.ilsalvagente.it ) affronta la questione degli uffici stampa pubblici in occasione dell’uscita di un saggio edito dal Centro di documentazione giornalistica, scritto da Vincenzo Perone e da Renzo Santelli, quest’ultimo responsabile relazioni esterne della FNSI (Federazione nazionale stampa italiana). Il libro dal titolo “Delitto imperfetto – intrighi , retroscena e colpi di mano per affossare la ‘150’”, disponibile nei punti vendita Feltrinelli o prenotabile sul sito www.agendadelgiornalista.it, affronta il tema della difficoltà di approvazione, durata 50 anni, di una legge che definisse compiti di una corretta informazione istituzionale da parte delle Amministrazioni statali, Regioni, Province e Comuni. Più in particolare in tale legge, la n. 150/2000, viene definito e ben distinto l’incarico di portavoce, assoggettato per definizione alle indicazioni dei vertici che rappresenta, dall’attività di addetto stampa che, essendo responsabile della diffusione delle notizie e del rapporto enti, media, cittadini, deve garantire un’informazione corretta ed indipendente. In un passo dell’articolo sopra menzionato ad una precisa domanda fatta ad uno degli autori del saggio, Una volta approvata, la 150 ha veramente reso più trasparente il lavoro di Ministeri, Regioni, Province e Comuni ? , segue la testuale risposta del Responsabile relazioni esterne del Fnsi: “La legge definisce in modo chiaro i ruoli di chi gestisce l’informazione pubblica, ma , alla prova dei fatti, le cose sono molte diverse. L’ufficio stampa e quello del portavoce tendono ancora a confondersi per motivi di ignoranza, interessi e comodità …” Vuoi vedere che forse anche a Portoferraio … ??