Faccio seguito alla lettera inviata nel marzo u.s. e firmata da 77 lavoratori nella quale si portava all’attenzione il disagio subìto nel mese di marzo dai pendolari che tutti i giorni si dovevano recare dal Continente all’ Isola d’Elba per lavoro (sono certo di esprimere anche il giudizio dei firmatari della precedente lettera; non è facile nel periodo delle ferie estive e della chiusura delle scuole ritrovare tutti): in considerazione della situazione tutt’altro che chiara per quanto riguarda il futuro della Toremar e delle “voci” che corrono sulla riduzione di corse invernali, con la presente esprimo preoccupazione per il prossimo mese di ottobre in cui si creerà la stessa situazione di disagio che già abbiamo sofferto a marzo. Infatti ad oggi non risultano modifiche agli orari già previsti dall’inizio dell’anno per cui ad ottobre si riavrà il “buco” di 2 ore e 20 minuti fra le 6.40 e le 9.00. Non si venga a dire che ci sarà l’aliscafo perché chi fa il pendolare da anni sa benissimo che con certezza quasi matematica il vetusto aliscafo, che sta viaggiando tutta l’estate ininterrottamente dalla mattina alle 7 fino alla sera alle 20, dopo il periodo turistico avrà sicuramente necessità di andare al cantiere in revisione (come è sempre successo negli anni passati) e sarà sicuramente un mezzo su cui non potremo in ogni caso contare fra guasti continui e condizioni meteo avverse. Occorre una NAVE, certa e sicura, intorno alle ore 8. Ricordiamo che nel mese di marzo ci furono molte promesse da parte dell’Autorità Portuale e delle Compagnie e ricordiamo le testuali parole apparse sugli organi di informazione locali: il dott. Guerrieri: “In prospettiva il problema andrà meglio ripreso, specie per la prossima stagione invernale, a seguito dei risultati della cessione Toremar e del contratto di servizio con il quale la regione vorrà assicurare, d’intesa con l’Autorità Portuale, una migliore copertura del servizio, in particolare per le fasce di orario disagiate e per l’utenza dei lavoratori pendolari”; a proposito del tavolo che fu istituito fra l’Autorità Portuale e le Compagnie sempre il dott. Guerrieri definiva “un esempio di buon senso e di collaborazione reciproca che non può che favorire le soluzioni”. Ora, prima che sia troppo tardi, chiediamo che il dott. Guerrieri e la dott.ssa Mancuso si prestino fin da ora alla soluzione del problema (è tanto difficile lasciare la corsa Moby delle ore 8 per tutto l’anno?). Ricordiamo anche che il problema questo inverno sarà ancora più sentito per il ridimensionamento dell’Ospedale Elbano dove la organizzazione dipartimentale e la difficoltà di trovare personale disposto a stabilirsi all’Elba comporterà una sempre maggiore quantità di personale (medici, infermieri, personale ausiliario) che dal continente sarà costretto a spostarsi all’ Elba (si sa già che da settembre anche gli ortopedici dovranno venire da Piombino, aggiungendosi all’ elenco di specialisti che tutti i giorni vengono dal continente (oculisti, otorini, dermatologo, il sottoscritto unico cardiologo dell’ospedale) e nel futuro quasi certamente anche altri medici verranno da fuori ……non si può dare una corsa alle 6.40 e la successiva alle 9.00…è inammissibile!!!; per contro anche sempre più utenti elbani dovranno al mattino andare in continente per eseguire prestazioni mediche o ricoveri o interventi, senza considerare i viaggi della ambulanze che saranno anch’essi destinati ad aumentare. Il fatto che la sanità elbana dipenderà sempre più dal continente è un fatto che deve essere noto all’Autorità Portuale, alle Compagnie di Navigazione e a tutte le autorità presenti sull’Isola perché vengano garantite corse di navi nelle fasce di maggior afflusso dei lavoratori pendolari. dott. Alberto Iurato (dirigente medico di Cardiologia Ospedale di Portoferraio)
Panasia Toremar Piombino