Ore 9.50 di lenedì 27 Ottobre, corridoio della Comunità Montana,sto scambiando alcune frasi con Annalisa Di Pede con la quale mi sono fermato per qualche attimo scendendo le scale. Dalla porta dell’Ufficio del Presidente della C.M. Simoni escono il Sindaco di Portoferraio Giovanni Ageno, l’assessore Riccardo Nurra, il Vicesindaco Novaro Chiari. Riccardo mi sorride avvicinandosi io porgo la mano al Sindaco che lo precede di un passo poi stringo la mano di Riccardo Nurra,che è come al solito molto affabile, con lo stesso animo (al di là delle polemiche ho sempre avuto rapporti personali eccellenti col Sindaco) io torno a tendere la mano al Sindaco chiedendogli scherzosamente: “Che fa sindaco non stringe la mano ad un giornalista a certastampa?” “No – risponde Ageno ed il tono è di chi non scherza affatto – io non stringo la mano ad un pezzo di merda!” “Sindaco – domando nel visibile imbarazzo dei presenti – ma si rende conto di quello che dice? Si rende conto che mi ha chiamato “pezzo di merda”?” Chiari si defila, nel corridoio c’è Mauro Filippini che ha sentito tutta la “conversazione”, altri dipendenti della C.M. richiamati dalla discussione si affacciano. Ageno farfuglia: “Sì perché lei è cinque anni che .. e poi ci avete messo di mezzo le famiglie (*) … anche stamani il Tirreno …” “Lei non può permettersi di offendere – ribadisco – risponderà di quello che mi ha detto di fronte ad un giudice, e le assicuro che me la pagherà cara! ” Mi allontano, sento il Sindaco dire “Tremo tutto” Ribatto: “Fa bene ad essere così sicuro finchè è a piede libero!” Quello che avete letto è una sorta di verbale dell'episodio accaduto questa mattina. Lascio all'intelligenza dei lettori ogni considerazione e giudizio. (*) Probabilmente l’irato Sindaco di Portoferraio si riferiva alle attività professionali del figlio che sono state oggetto di attenzione del mio ma soprattutto di altri giornali come testimonia la.successiva allusione al Tirreno.