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Dichiarazione del Sindaco di Rio Marina sulla Sanità all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 31 agosto 2011

“La situazione pare aver toccato il fondo e per di più in un momento in cui ci si aspettava un segnale diverso. Dietro la scelte dei dipartimenti si nasconde il venir meno delle condizioni organizzative ed operative minime per dare una risposta almeno alle emergenze, neanche per la sola fase di stabilizzazione senza la quale non hanno senso né gli elicotteri né alcun altro palliativo. Medicina diviene una sezione di Piombino, scandalosamente sia per i ben noti problemi di collegamento, sia perché viene a mancare l’autonomia proprio laddove confluiscono le urgenze di carattere medico. Deve essere chiaro che in questi casi il diritto alla salute è già diritto alla vita, specie in assenza di una terapia intensiva cardiologica ed una rianimazione - perché la mancanza di tempestività e di strumenti è già un’omissione programmata, con ogni altra conseguenza, anche penale. Ma cosa potrà succedere di fronte a casi di infarto complicato ed aritmie minacciose cui i secondi sono la vita ed ogni iniziativa se non tempestiva rischia di essere inutile. Le conseguenze dell’incertezza di organici e strumentazioni (con possibili ripercussioni circa la stessa fattibilità di piccoli interventi, come la semplice l’applicazione di un pacemaker transitorio) finiscono per togliere in molti casi la speranza. Non può non esserci consapevolezza che tutto ciò precostituisce condizioni di rischio per la vita dei pazienti, rischio accettato in tutte le sue conseguenze finanche a casi di malasanità purtroppo non estranei alla nostra realtà. Se tali scelte irresponsabili saranno portate fino in fondo, come potranno gli attuali responsabili dire domani di non di non aver previsto questi deficit di assistenza contribuendo in un certo qual modo a causare danni al bene più prezioso e declinare responsabilità. . La cancellazione di unità organizzative minime è il colpo di grazia alle garanzie di salvaguardia di molte vite, tra dati statistici fuorvianti frutto spesso di strategie di non ricovero, che sono già di per sé uno smantellamento. Come potrebbero i medici ambire a ricostruire con la loro professionalità una struttura qualificata e magari venirsi a prendere le responsabilità di precise scelte a monte, anzichè trovare agevolazioni ed incentivi per motivare la risposta su territorio? O si fa una deroga per l’Elba (qualsiasi livello istituzionale debba farne il primo obiettivo) si rivedano almeno i rapporti funzionali ed organizzativi perché a queste scelte potrebbero domani conseguire pesanti responsabilità quando sarà inutile piangere sul latte versato. Proporrò alla Conferenza dei Sindaci di rappresentare questo quadro all’Asl ed alla Regione Toscana ed - in assenza di risposte rapide - di introdurre un esposto in nome di una dignità politica che va ben oltre la quadratura dei conti.


paola mancuso

paola mancuso