Appare ormai chiaro anche al più distratto dei portoferraiesi che le forze politiche (ma forse più che forze bisognerebbe chiamarle debolezze) appaiono con l'approssimarsi delle elezioni amministrative sempre più in stato confusionale. Per fortuna hanno fatto irruzione sulla scena politica i cosiddetti nuovi soggetti, i comitati, e ora il casino ora può dirsi totale. La rosa dei dodici possibili sindaci della sinistra di Portoferraio di qualche mese fa si è ormai notevolmente ristretta a soli ventidue papabili. Dall'altra sponda tra quelli in gara ci sono anche loro due: Giovanni Gustavo Thoeni Ageno che fa lo slalom tra un Carabiniere e l'altro, e Giuliano Fuochi che intervistato sul regolamento urbanistico risponde cantando: "che fretta c'era - maledetta betoniera" per dare a intendere (senza speranza) al supposto volgo sciocco votante, che lui con gli atti della Giunta di Ageno non c'entra nulla, e che quello che faceva il Vicesigaro prima era un sosia. Tutte le mattine si alza un tonto diverso, spara un cespuglio di favate, e noi di certastampa giù a scrivere paginate sui nessuno che dicono niente. L'altro giorno uno ha detto: "Ho qui la lista!", gli siamo piombati tutti addosso affogandolo di domande prima che il poveretto potesse protestare: "Deh ma è quella de la spesa che devo anda' a la Coppe" Ormai tutti si sentono in dovere di chiarire la loro posizione, per terminare il primo giro mancano solo Ettore (il cane del Galli) e il Fratti che si è posto delle domande ma poi non riuscendo a capirsi è rimasto senza risposte come un personaggio tra Kafka e Marzullo. Non ci resta che piangere, o sperare nell'intervento risolutore d'un commissario speciale, un Monocrate-Bitrombato-Trigrembiulo-Quadrumviro investito d'autorità che dia risposta ai due grandi interrogativi che angustiano la nostra comunità: 1) Chi farà il sindaco di questo mediceo gabbione di matti? 2) A che cazzo servono i parchimetri in Via Carducci?