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Controcopertina: Documento sulla Sanità a voto unanime del Consiglio portoferraiese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 11 agosto 2011

Nella seduta di Lunedì 8 agosto, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il Documento sulla sanità elbana predisposto unitariamente dalla Quarta Commissione Consiliare di Portoferraio. Di seguito il testo del Documento: Questo documento vuole essere un tentativo di portare a sintesi il lavoro svolto dalla Commissione Consiliare sulla sanità e sul sociale del Comune di Portoferraio, anche con riferimento alle riunioni ed agli incontri avuti con l’Assessore Regionale, il Direttore Generale della ASL 6, i Medici di Base, con le associazioni e i comitati. L'Isola d'Elba è la 3° Isola d'Italia, non grande abbastanza per sostenere funzionalmente ed economicamente sul territorio tutti i servizi e le specialsitiche, nè troppo piccola per poter essere sufficiente, a garanzia della salute degli abitanti, la presenza di un solo presidio medico avanzato di pronto soccorso. E’ quindi indispensabile avere chiari i bisogni sanitari e socio-assistenziali del territorio per garantire una adeguata organizzazione delle strutture ospedaliere e territoriali, in grado di rispondere a tali bisogni, superando il sistema di valutazione e di standardizzazione dei servizi e strutture, sulle prestazioni e sui tassi occupazionali del continente, che comportano “correzioni” o meglio "tagli" per rientrare nei parametri. Alcuni esempi sono rappresentati dal primario a scavalco su Piombino per l’U.O. di Medicina dove i medici sono appena sufficienti per la turnistica, con gravi disagi organizzativi, cui il responsabile del servizio, che fa necessariamente parte integrante del servizio stesso, fa fatica a rispondere. E non lo aiuterà l'inglobamento dell'S.P.D.C. nell'U.O. di medicina con 3 letti dedicati, come non aiuterà il servizio psichiatrico a fare meglio il loro lavoro che sull'Elba ha numeri particolarmente significativi. Non potrà essere tollerato lo smantellamento di ortopedia che ha risposto ai numerosi traumi e interventi importanti, di giovani e anziani (si pensi alle numerose fratture di femore) con grande professionalità e competenza e che quest'anno rischia di scomparire insieme al suo primario e di rimanere con un unico ortopedico. Non si può dimenticare che recarsi in strutture sanitarie fuori dall'Isola significa mettere in conto oltre due ore di navigazione per andata e ritorno oltre ai costi aggiuntivi per il traghettamento dei mezzi e tenere conto che dalle 22 alle 5 del mattino non si può nè partire nè rientrare, per non parlare delle ore di lavoro perse per chi deve accompagnare e assistere i pazienti. La Regione garantisce l'elisoccorso anche con la 2° unità abilitata al volo notturno e sull'acqua (che costerà 3 milioni di euro annui aggiuntivi), ed il trasporto con unità navali allo scopo attrezzate grazie all'accordo recentemente siglato con la Capitaneria, ma il paziente grave da trasferire in strutture specializzate deve comunque essere stabilizzato e spesso sottoposto ad interventi urgenti (vedi chirurgia d’urgenza), per cui non si può prescindere dall'avere nella struttura ospedaliera attrezzature, personale medico e infermieristico preparato e pronto ad affrontare le emergenze. Si rende quindi improcrastinabile la formulazione di un nuovo modello di sistema sociosanitario insulare e quale modo migliore per garantirlo, di inserirlo nel nuovo piano integrato socio-sanitario che la Regione sta strutturando, attraverso un confronto tecnico-politico promosso dalla Regione Toscana con l'ASL e le istituzioni del territorio, al fine di definire parametri e livelli organizzativi strutturati sulla realtà elbana e sulle possibilità di utilizzo integrato dei servizi presenti sul territorio dell'ASL 6. Solo così potremo superare una situazione di grande conflittualità sociale che stiamo vivendo in questo momento sul tema sanità, individuando anche in maniera puntuale i livelli politici di responsabilità nello smantellamento dello stato sociale e sanitario d'Italia, ma con l'obiettivo di affrontare le gravi criticità dell’Isola. Il Progetto Elba deve diventare quindi un progetto strutturato e strutturale, che non riguardi solo una quota di finanziamenti, ma l'intero sistema di sicurezza socio-sanitaria e che deve essere in grado di salvaguardare il diritto del singolo cittadino alla salute e all'assistenza, investendo sui servizi e sul personale, creando occasioni strutturate di formazione e confronto fra le professionalità socio-sanitarie elbane e quelle che operano in strutture d'eccellenza della Regione e dell'Università e calibrando i servizi e la loro organizzazione e funzionalità alle necessità dell'isola. Consapevoli delle difficoltà a reperire personale specializzato disponibile a trasferirsi sull'Isola per lavorare, è fondamentale affrontare tale criticità non smantellando solo le unità operative dell'Elba, bensì creando anche aggregazioni con altri presidi sanitari limitrofi, garantendo le prestazioni sul territorio con un buon livello di programmazione, affrontando le urgenze non gestibili sul territorio con il trasferimento e valutando la localizzazione dei livelli di responsabilità, che non può essere sempre a discapito di quelle elbane. Deve essere garantito il principio secondo il quale non è il cittadino elbano a doversi spostare per avere le prestazioni sanitarie e sociali cui ha diritto, ma devono essere i professionisti con le equipe locali e non solo a garantire le prestazioni sanitarie sul territorio in un'ottica di area vasta. Devono essere finalmente attivati quei servizi e quelle prestazioni che favoriscano l'assistenza sul territorio riducendo il ricorso al presidio ospedaliero: ci si riferisce alla medicina di iniziativa, al potenziamento dell'ADI, all'ospedale di comunità e all'hospice, già funzionanti da tempo nel resto del territorio dell'ASL 6 e che all'Elba si scontrano in primis con le difficoltà logistiche e strutturali e poi tecnico-operative. Relativamente alle carenze strutturale si ribadisce la necessità di realizzazione della sede del Distretto socio-sanitario di Portoferraio, la cui localizzazione è già stata individuata negli spazi definiti “ex macelli”, dove sarà possibile ricondurre tutta una serie di servizi, attualmente in sedi precarie e disseminate sul territorio comunale, spesso neanche accreditabili, come il SER.T. e il servizio di veterinaria. Nel Distretto potranno trovare idonea sede le attività di Medicina d’Iniziativa, U.C.P., A.D.I, di Continuità Assistenziale e guardia turistica, realizzando anche positive sinergie fra servizi che potranno produrre anche economie gestionali sul personale. Al fine di incentivare i professionisti ad operare sul territorio elbano, oltre ai già previsti strumenti economici, è ipotizzabile l'attivazione di un servizio di eccellenza dell’Azienda, che può essere rappresentato dall'istituzione di un Centro di Riabilitazione Aziendale, considerati sia i favorevoli fattori climatici e ambientali, sia i bisogni di un territorio con notevole incidenza di persone anziane e minori in situazioni di handicap psico-fisico anche grave, rispettando i principi che hanno sempre ispirato i piani sanitari regionali: di appropriatezza, qualità, produttività e sanità di iniziativa, oltre che di promozione e tutela sociale e sanitaria. Perchè anche la sanità e il sociale all'Elba rientrino pienamente nel sistema toscano. Si richiede infine alla Regione di chiudere la sperimentazione pluriennale delle Società della Salute ( l’ opzione verso questo modello di governo locale della sanità riguarda la quasi totalità della Toscana ) riconducendo ad un unico modello di governo la gestione della salute a livello regionale, ipotizzando altresì in questo contesto la gestione del budget dedicato per il sistema insulare. La Commissione Sanità esprime condivisione e apprezzamento per il lavoro che sta portando avanti la Conferenza dei Sindaci, insieme al Ministero della Salute, la Regione Toscana e l’A.S.L. 6, e si impegna a continuare il lavoro sul tema della sicurezza sociale e sanitaria del nostro territorio, al fine di contribuire al successo delle iniziative e proposte della Conferenza dei Sindaci.


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