L’augurio di Mario Ferrari, coordinatore del progetto che ha dato vita al bellissimo DVD “Elba, storia e cuore di un’isola”, si è avverato: chiunque abbia assistito, con lo spirito giusto, domenica sera, al Grigolo, alla proiezione del filmato che ripercorre un secolo di storia elbana, ha provato emozioni. E come restare indifferenti di fronte alle immagini dei lavoratori della ghisa dell’Ilva, sagome di fatica e di sudore nell’inferno degli altiforni? Come non solidarizzare con i minatori e i cavatori del Ginevro, di Rio Albano, del Calendozio, nei loro sforzi inenarrabili per sottrarre il ferro alle viscere della terra? La moderna storia dell’Elba ha questi referenti principali: l’attività estrattiva e quella industriale i cui lavoratori sono stati, loro malgrado, gli eroi dolenti e inconsapevoli come certi padri di famiglia costretti talvolta a mutilarsi, per poter far sposare una figlia o far fronte a una necessità improrogabile. Davanti allo sguardo dei moltissimi spettatori sono scorse poi le tragiche immagini della guerra, i bombardamenti di Portoferraio, lo sventramento della città, l’arrivo dal cielo dei paracadutisti sulla piana di San Govanni, che danno l’avvio all’occupazione tedesca in quel drammatico settembre 1943, che vede anche, dopo pochi giorni, l’affondamento dell’Andrea Sgarallino con più di trecento vittime fra la gente elbana. Poi l’operazione Brassard e la liberazione. Ma a che prezzo! Combattimenti furiosi con vittime da entrambe le parti e duecento stupri, odioso condimento d’ogni guerra. Accanto alle immagini di morte e di dolore, anche quelle di gioia, come la Festa dell’uva, con le bellezze nostrane, tutte sorrisi e felicità, arrampicate sui carri. E poi, Fausto Coppi in vacanza con la Dama Bianca e Faustino; le prime corse della mitica Aethalia; la presenza sull’isola di vip come Sylva Koscina o Renato Rascel; la tappa del cantagiro con una Rita Pavone giovanissima e le riprese dell’Avvenuriero con Antony Quinn all’Enfola. E dell’Enfola, appunto, la pesca dei tonni con i ricordi di chi duramente ci lavorava. E ancora Pianosa, quando era un’isola piena di vita e di socialità, Montecristo e Capraia degli anni Cinquanta. Fino all’inizio del turismo di massa, dei primi campeggi sulla spiaggia della Biodola, di Procchio, di Lacona, del paesaggio che velocemente si trasforma rinunciando alle tradizionali attività agricole per dotarsi di strutture ricettive sempre più accoglienti. E, dagli anni Settanta, l’attesissimo annuale rally con tutti i ragazzi elbani (e i loro genitori) mobilitati per intere nottate ad assistere allo spettacolo di quelle auto incredibili e dei loro spericolati piloti, fino ad una vittoria strepitosa per i tifosi isolani, quella di Claudio Caselli, che vediamo esultante accanto agli amici e a Mara, radiosa, col piccolo Niccolò in braccio. Seguono le immagini più recenti, delle lotte per scongiurare l’inevitabile chiusura delle miniere con i cortei e i blocchi portuali guidati dai coraggiosi sindacalisti dei primi anni Ottanta. Insomma, un secolo di storia e di passioni che è emozionante veder scorrere sotto gli occhi e prezioso conoscere, perché, si sa, il futuro ha un cuore antico.
epoca ponte hennin portoferraio