Gli episodi che testimoniano il grave stato in cui versa la Sezione di Medicina Interna dell’Ospedale di Portoferraio, (ormai corre l’obbligo di chiamarla così da quando non abbiamo più un Primario), sono numerosi e il Comitato Elba Sanità non mancherà di segnalarli ogni qual volta si verifichino. Ultimo in ordine di tempo è stato quello verificatosi allorquando un medico di Medicina ha dovuto accompagnare in ambulanza un paziente all’aereoporto della Pila per essere trasferito con elisoccorso presso un presidio ospedaliero del continente. Per sopperire a tale evenienza le consuete visite mattutine alle corsie sono state sospese e tutta la Sezione, in tale occasione, è stata assistita da un solo medico per di più operante nell’area ad alta intensità di cure in cui occorre obbligatoriamente una sua assidua presenza. Se nel frangente si fosse presentata un’altra emergenza ci domandiamo cosa sarebbe accaduto. Allo stesso modo se la medesima necessità di accompagnamento e trasferimento si fosse presentata durante il turno di pomeriggio o di notte, quando solitamente vi è un solo medico di servizio, per un tempo più o meno lungo non si sarebbe garantita alcuna sicurezza ed assistenza agli stessi ricoverati. Questo episodio insieme a tanti altri e considerato che il personale medico di Medicina talvolta, durante il turno pomeridiano o notturno, è anche costretto a rinforzare quello del pronto soccorso, dimostra ancora una volta in maniera palese quanto sia indispensabile incrementare il numero dei Medici Internisti quanto meno a nove unità e nominare un Primario che organizzi ed ottimizzi sistematicamente un Reparto così importante per qualsiasi nosocomio. Non vogliamo ovviamente nulla togliere all’attuale Responsabile che non ha, però, i poteri sufficienti per realizzare una piena ed ottimale autonomia, sinonimo indubbiamente di maggiore efficienza per un territorio insulare delle nostre dimensioni. Inevitabilmente collegata all’evento su descritto, si è posta la questione relativa al motivo per cui, di giorno, il Pegaso non è potuto atterrare sulla piattaforma del Carburo. E’ stata una decisione del pilota che ha verificato che le condizioni di sicurezza nell’ atterraggio non erano garantite in quanto le pale avrebbero alzato una quantità di polvere e detriti tale da essere altamente pericoloso per la corretta visibilità e per la meccanica del velivolo. Non vi è alcun dubbio che le preoccupazioni del pilota fossero del tutto fondate, infatti lo stato di manutenzione del terreno che circonda la piazzola è pessimo e tale da giustificare concreti pericoli per la sicurezza. Da una rapida indagine si è verificato che la responsabilità della manutenzione, del periodico ed intenso bagnamento del terreno soprattutto durante l’estate, il diserbamento e la pulizia di tutta l’area adiacente spetterebbe Asl6 attraverso il Responsabile elbano dei servizi territoriali. Il Comitato aveva già segnalato il problema al Dott. Genovesi, Dirigente regionale del 118, il quale aveva promesso di intervenire attraverso l’Ente competente. La manutenzione spesso è stata tenuta solo dai volontari della Misericordia , ma nel periodo estivo a causa dei numerosi interventi, questo non è possibile per mancanza di personale disponibile. Purtroppo fino ad ora nulla è stato fatto. Inoltre l’atterraggio e il decollo del Pegaso da tempo non è più assistito dai Vigili del Fuoco che hanno interrotto la loro prestazione perché non regolarmente pagata dalla nostra Azienda sanitaria e questo ancora di più a scapito della sicurezza del paziente, dell’equipaggio, dei cittadini. In tema di trasporto in emergenza urgenza vogliamo segnalare ancora un disservizio. L’elicottero di soccorso di stanza a Grosseto non è potuto intervenire in tempo utile e di giorno per un guasto; essendo ora disponibile un altro velivolo, ma senza un suo equipaggio, probabilmente per motivi tecnici, l’ elicottero sostitutivo è atterrato all’aereoporto con due ore di ritardo rispetto all’orario previsto. In tal caso poteva essere utile usufruire del trasporto rapido con una motovedetta della Capitaneria come è capitato in altre ed analoghe circostanze. Questo non è avvenuto; infatti, nonostante sia già operativa la Convenzione fra la Regione toscana e il Comando Generale delle Capitanerie, il protocollo integrativo fra la Capitaneria di Portoferraio e la nostra Azienda sanitaria non avrà firma ed esecuzione se non a fine 2011. Ci domandiamo il motivo di questo ritardo quando a Viareggio, città viceversa collocata su un litorale continentale, tale protocollo è stato già stipulato. Ci aspettiamo dai Responsabili delle spiegazioni plausibili.
ospedale insegna striscia