Da oltre un anno abbiamo denunciato pubblicamente e direttamente alla dirigente ASL 6 Monica Calamai e all’assessore alla sanità Daniela Scaramuccia l’assurda condizione della scala di emergenza lato Ovest dell’ospedale di Portoferraio (dove ci sono tutti i reparti con i degenti). Queste uscite di emergenza, dichiarate inagibili dal Direttore Maurizio Trifoglio che ha lasciato l’incarico presso l’ospedale nell’Aprile 2010, dopo oltre un anno sono ancora chiuse. Abbiamo segnalato ancora la situazione direttamente all’assessore durante la sua ultima visita all’Elba di fine Giugno 2011, la quale subito ha rivolto il quesito al nuovo direttore sanitario Irio Galli. Questi, garantiva un rapido intervento: dopo circa un anno e mezzo niente male. Sulla “Relazione S.P.P. Sulle Vie di Esodo Presidio Ospedaliero di Portoferraio” dello 01/07/2011 si legge Restrizione di alcune vie di esodo. Chiusura della scala protetta interna che mette in comunicazione i vari piani del corpo di fabbricato lato ovest del presidio. Dal sopralluogo effettuato risulta che la scala potrà essere resa nuovamente agibile entro pochi giorni, il tempo necessario per sgombrare l’area di cantiere. Il giorno 21 luglio 2011 da una nostra visita effettuata presso il Presidio Ospedaliero si riscontrava che la situazione era peggiorata enormemente: le porte tagliafuoco ostruite prima da un semplice comunicato di inagibilità a firma del direttore Sanitario Maurizio Trifoglio, (forse per impedire altre nostre visite) erano state chiuse a chiave. Abbiamo tempestivamente segnalato la cosa all’assessore Daniela Scaramuccia invitandola ad intervenire. Il giorno 30 luglio 2011 abbiamo fatto un sopraluogo e siamo rimasti delusi da quanto riscontrato: le porte sono ancora chiuse a chiave, la scala è ancora inagibile e l’unica novità consiste nel fatto che i comunicati a firma Maurizio Trifoglio sono scomparsi. Questo mostra quanto interesse vi è verso il personale ospedaliero e i degenti ricoverati. Mentre l'U.S.L. 6 va in giro a controllare i cantieri per far rispettare le normative per la sicurezza rilasciando multe ai contravventori, presso l’Ospedale di Portoferraio si serrano porte tagliafuoco o le si lasciano bloccate aperte, si mette a rischio la vita del personale e dei ricoverati, cadono parti di controsoffitti appena realizzati, scoppiano tubi di acqua ad alta temperatura in reparti appena rifatti e consegnati, si danneggiano impianti di riscaldamento lasciando corsie al freddo ecc. L’idea che si ricava da tutto ciò è che: presso l’ospedale di Portoferraio la precedenza spetta ai lavori e alle ditte che li eseguono, e la sanità debba sottostare agli interessi dell’appaltatore dei lavori. Se la ditta appaltante ritiene di tenere chiusa (senza un apparente motivo) l’unica via di fuga da un eventuale incendio in zona segreteria del reparto lo può fare a sua discrezione; se decide di bonificare l’amianto con il reparto aperto e pieno di ricoverati, si fa e tutto va bene. Sembra che ultimamente l’interesse dell’U.S.L. 6 sia appaltare lavori e non curare i malati. Ospedale nuovo a Livorno dopo anni di lavori ed euro spessi per modernizzare l’esistente; Ospedale nuovo a Piombino dopo aver spesso milioni per rinnovare l’Ospedale di Villa Marina. Sempre più tagli al personale sanitario e sempre meno assistenza ai malati; cancellazione o quasi dei distretti sanitari, corsie sempre in emergenza, si investe sempre meno in personale sanitario e sempre più in lavori. Ma perché? Se non ora, quando obbligheremo i nostri amministratori ad agire nel nostro interesse?
ospedale insegna striscia