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Pinicidio campese

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 23 ottobre 2003

Il 5 marzo del 2003 il sindaco di Campo nell’Elba scrisse al Corpo Forestale dello Stato richiedendo di poter abbattere un vecchio, grande ed innocente pino che da almeno 50 anni viveva in via Pietri. La Forestale, con un celere parere datato 15 marzo 2003, disse che il pino poteva essere giustiziato. Ma i mesi passavano ed il vecchio albero sembrava aver ricevuto la grazia, l’esecuzione era stata forse rinviata per il gran clamore mediatico, le centinaia di firme, l’indignazione dei molti amici di Marina di Campo che non volevano privare il paesaggio del capoluogo comunale dei grandi pini che lo caratterizzano. La stessa Soprintendenza mostrò un ripensamento dopo aver in un primo tempo autorizzato un esteso pinicidio, esperti e botanici di fama dissero e scrissero che con i pini si poteva convivere e che, con i dovuti accorgimenti e le necessarie cure a questi giganti arborei potevano essere ridotti i danneggiamenti a strade, marciapiedi ed abitazioni provocati dalle radici in cerca di spazio tra asfalto e cemento. L’esecuzione era solo rimandata, il grande pino di via Pietri è stato motosegato dal Comune di Campo nell’Elba. Non se ne conoscono i motivi, ma la pena è stata eseguita. LEGAMBIENTE non pensa che qualsiasi albero debba essere comunque salvaguardato, ci sono casi di manifesta pericolosità o di danneggiamenti a strutture e proprietà private sui quali è necessario intervenire, ma non ci sembra il caso del pino di via Pietri. Non vorremmo invece che, dopo non aver prudentemente atteso ben 7 mesi dalla richiesta di abbattimento, il Comune di Campo abbia giustiziato il pinone per vedere l’effetto che fa, per capire se si può riproporre il pinicidio indiscriminato anche nelle altre zone di Marina di Campo. Noi continuiamo a chiedere al Comune di Campo di soprassedere da altri tagli di alberi, ad intervenire sui pini così come suggerito dagli esperti, per limitare ed eliminare i danni provocati dalle radici stupidamente spalmate ed imprigionate fino al tronco di cemento ed asfalto, per conservare e continuare a convivere civilmente con un pezzo di storia e di paesaggio vivente di Marina di Campo.


marina di campo panorama 3 gentini

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