Dopo anni di volontario e colpevole immobilismo, dopo aver negato la validità delle sentenze, dopo aver affossato, con la complice sottomissione dei Consiglieri di maggioranza che l’avevano votata, la Commissione consiliare sulla Torre nata per fare quella proposta che ora manca, ormai arrivati alla fine della legislatura, al sindaco di Marciana Marina non è rimasto altro che correre ai ripari ed imbastire una penosa operazione esclusivamente propagandistica sulla Torre. Per non ammettere che l’opposizione aveva ragione cerca maldestramente di prendersi meriti che non ha, di nascondere i suoi pasticci, di mischiare nuovamente le carte. Dopo anni in cui l'opposizione consiliare, le Associazioni, i Partiti e molti cittadini di buonsenso si adoperavano per fargli capire che sulla “Tore” sarebbe stato necessario presentare un progetto di utilizzo e che attraverso il federalismo demaniale sarebbe potuta essere acquisita dal Comune, ora, dopo aver perduto tempo dietro le sue bizze, forse è riuscito ad arrivare a capo di qualcosa che poteva essere risolto da molto tempo. Forse si inizia, ma si inizia male. Tra le righe dell'annunciato coinvolgimento di esperti di ogni genere alla preparazione del progetto, il sindaco non ha pronunciato o fatto intendere, la minima partecipazione dei marinesi, i veri ed unici padroni della “Tore”, Se tanto ci da tanto, visto quanto accaduto per molte altre questioni politiche e strategiche per Marciana Marina, vista la completa ininfluenza e il silenzio dei Consiglieri comunali che hanno accettato senza fiatare anche l’abolizione della Commissione sulla Torre, dovremmo probabilmente aspettarci qualcosa di preparato nelle segrete stanze del Comune, magari un bel progetto realizzato da chi diceva che la Torre era ancora privata nonostante una sentenza definitiva. Meeting ben selezionati che hanno già confezionato operazioni di grande respiro come quella del Saint Claire, che da sola è riuscita a dare un colpo eccezionale all'intero comparto del commercio, pensatoi che hanno prodotto la chicca architettonica e tecnica del parcheggio di San Pietro, la fuga in avanti della sistemazione dell'area portuale e un bando di affidamento dei servizi portuali che rimane un mistero per modalità, ritardi e costi, ma che è l’evidente cavallo di Troia per la completa privatizzazione del porto. Non vorremmo, viste le provinciali e minimali proposte per la “Tore” del sindaco riportate dalla stampa, che ora, dopo aver finalmente dovuto ammettere che la Torre è un bene demaniale, il sindaco ed i suoi inconsapevoli consiglieri pensassero di riprivatizzarla ad uso portuale, come cadeau per i nuovi e prossimi padroni del porto. Non può esistere nessun progetto di utilizzazione della “Tore” senza il coinvolgimento e la partecipazione dei Marinesi. Il sindaco invece di fare le conferenze stampa auto celebrative di quella che in realtà è una sconfessione delle sue strampalate teorie, invece di nominare esperti come fosse il tiranno di Creta, convochi il Consiglio Comunale e rispetti, se non i propri ignari Consiglieri, almeno le opinioni e le proposte di chi ha fortemente voluto e concretizzato il ritorno della “Tore” ai marinesi, tutelando gli interessi generali di Marciana Marina e non di qualcuno in particolare. E’ il Consiglio Comunale il luogo dove discutere di come, dove e quando (al più presto) coinvolgere tutta Marciana Marina nella definizione del destino e dell’uso del monumento che è il simbolo del nostro Comune. Un amministratore serio ed una maggioranza con il senso delle istituzioni si comporterebbero così. Ma temiamo che anche questa volta prevalga la stizzosa politica della ripicca che ha contraddistinto questa Amministrazione comunale al tramonto.
marciana marina torre e porto 2009