Le considerazioni di Legambiente sulla presentazione del progetto di variante al Regolamento Urbanistico per la nautica del Comune di Portoferraio: Il filmato “Fronte mare, l’utopia possibile”, presentato lo scorso 8 luglio, mette in evidenza che le vere scelte sulla pianificazione urbanistica di Portoferraio in materia di portualità sono state prese lo scorso anno con la ratifica del Piano strutturale e dell’Accordo di programmazione tra Comune di Portoferraio, Provincia di Livorno e Regione Toscana. Legambiente Arcipelago Toscano ribadisce che la partecipazione del pubblico andava sollecitata nel corso della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano strutturale per condividere il quadro di riferimento e gli obiettivi della variante urbanistica. L’attuale fase di redazione del Regolamento urbanistico, è infatti finalizzata ad attuare le scelte già stabilite nel Piano strutturale. La documentazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che accompagna il Piano strutturale e la proposta di Regolamento urbanistico appare carente perchè non definisce la necessità da soddisfare e le motivazioni delle scelte. Anche il processo di comunicazione e di partecipazione è del tutto insoddisfacente. Nella presentazione dell’8 luglio scorso le autorità intervenute non hanno chiarito quali siano le fasi del procedimento in corso e la funzione del coinvolgimento del pubblico Sul sito del Comune di Portoferraio perdura l’assenza della necessaria comunicazione istituzionale relativa alla Procedura di variante urbanistica per la portualità. Questa carenza più volte segnalta, viola specifici obblighi di legge di trasparenza amministrativa e di comunicazione, e pregiudica la validità del procedimento di variante urbanistica in corso. La conferenza dello scorso 7 luglio non risolve le criticità evidenziate a suo tempo dal Prof. Massimo Morisi, garante della comunicazione nel governo del territorio della Regione Toscana, che rispondendo a Legambiente sul tema della partecipazione osservava: -la sostanziale assenza di iniziative che configurino una discussione pubblica sulle questioni di merito secondo gli intenti e lo spirito della legislazione regionale; -la documentazione sul sito (...) risulta periodicamente “altalenante” nella sua effettiva disponibilità; -la “legittimazione sostanziale” del procedimento di VAS è “categoria che non attiene al diritto e alla regolarità dei procedimenti ma alla qualità - intrinsecamente opinabile ma non esauribile nelle risultanze elettorali - del pubblico amministrare”. (vedi https://sites.google.com/site/arcipelago21/waterfront/rassegnastampa/20110201) Legambiente Arcipelago Toscano richiede pertanto che sul sito istituzionale del Comune di Portoferraio siano pubblicati tutti i documenti relativi al processo partecipativo, compresi i verbali delle riunioni alla Gran Guardia, il filmato presentato e la registrazione completa degli interventi dell’8 luglio scorso. Richiede inoltre che il Garante regionale della Comunicazione definisca le fasi di un corretto processo partecipativo, basato sulle esperienze di Baratti e di San Vincenzo, per informare la cittadinanza sull’effettivo stato del procedimento della variante e sulle modalità di partecipazione. La variante urbanistica del Comune di Portoferraio, orientato allo sviluppo della nautica da diporto, ha una rilevanza territoriale, economica e sociale che interessa tutta l’isola d’Elba, l’Arcipelago Toscano, il Mar Tirreno centrale e settentionale e il Mar Ligure. E’ evidente che la frammentazione dei punti decisionali contrasta con la necessita di governare unitariamente il territorio dell’Arcipelago Toscano e dell’isola d’Elba in particolare assicurando la tutela del paesaggio e della natura prevista dalle norme statali e dagli accordi internazionali. In questa ottica è evidente che la variante urbanistica andrebbe accompagnata dalla proposta di estendere il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e l’istituzione/definizione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano che comprenda il mare dell’Elba. La VAS avrebbe richiesto un approfondimento nel contesto territoriale allargato per analizzare con maggiore attenzione i valori del paesaggio e della natura da tutelare, il fabbisogno che si vuole soddisfare, la funzionalità del nuovo assetto urbanistico, gli impatti ambientali (risorsa idrica, energia, capacità depurativa, emissioni in atmosfera, qualità dell’aria, rumore), le conseguenze economiche e sociali. La VAS avrebbe dovuto anche definire, oltre agli indicatori di monitoraggio della realizzazione del Piano, anche un adeguato insieme di indicatori dell’impatto ambientale conseguente in area vasta che invece sono assenti. Legambiente Arcipelago Toscano ha prodotto a suo tempo un contributo per orientare la variante del Regolamento urbanistico ad effettivi e non generici criteri di sostenibilità ambientale a cui anche in questa sede si fa riferimento. (vedi https://sites.google.com/site/arcipelago21/waterfront/rassegnastampa/20110124 ) Per la tutela della “area umida straordinariamente importante anche dal punto di vista paesaggistico di San Giovanni” Legambiente ha inoltre richiesto alle autorità competenti di inserire le aree delle Saline, le Grotte e le Prade tra quelle area nel sistema europeo Natura 2000 (SIC e ZPS). Richiede al Comune di Portoferraio di sostenere formalmente tale richiesta e che la Variante al Piano strutturale consideri a tutti gli effetti quelle aree già soggette alle tutela del sistema Natura 2000. (vedi https://sites.google.com/site/arcipelago21/waterfront/rassegnastampa/20110204) In merito al filmato di presentazione della Varante urbanistica, peraltro non circostanziato nel contesto del procedimento decisionale e non collegato alla comunicazione istituzionale del sito del Comune di Portoferraio, Legambiente Arcipelago Toscano propone che: -per assicurare “la prevalenza orizzontale del paesaggio” e il rispetto delle norme di tutela paesaggistiche vigenti venga esclusa la possibilita’ di realizzazare ulteriori opere a mare San Giovanni (come la “piattaforma belvedere proiettata sulla rada”, fatto salvo il riaffioramento della attuale diga foranea e la sua modesta estensione ad ovest), così come di estendere l’urbanizzazione ad ovest della frazione di San Giovanni; - per ottimizzare l’uso del suolo sia previsto che la riconversione dei volumi esistenti non possa espandersi in aree finora non urbanizzate (come quella compresa tra via Leone Damiani e il Fosso del Condotto che peraltro ha elevati problemi idraulici e quella compresa tra viale Teseo Tesei e il lungomare ); - vista la crisi del turismo e la necessità di adeguamento/riqualificazione delle strutture alberghiere esistenti a Portoferraio, si rinunci alla previsione di realizzare un nuovo albergo che risulterebbe economicamente insostenibile - l’espressione del numero di posti barca venga sempre accompagnato dalle specifiche dimensioni e dalla destinazione d’uso (stanziali, transito, residenti, ...) in particolarmente per l’area di San Giovanni che va destinata esclusivamente alle imbarcazioni dei residenti nel Comune di Portoferraio; - per mitigare l’effetto di riflessione dell’onda e favorire la circolazione delle acque sia realizzata la struttura foranea del porto cantieri con strutture galleggianti che ricostruiscano la sinuosità naturale della linea di costa; - per risolvere la domanda di picco del periodo estivo sia valutata la possibilità di realizzare campi boe come a Calvi e a Porquerolles ed in molte località italiane con strutture portuali in località ambientalmente e paesaggisticamente vulnerabili; - per definire i criteri per l'ubicazione e per la progettazione delle differenti tipologie di intersezioni stradali (a raso, a livelli sfalsati, rotatorie, etc.) sia adottato il DM 19 aprile 2006 recante le «Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali»; - per preservare e ripristinare gli ecosistemi e i loro servizi (come previsto dall’obiettivo 2 della “Strategia europea sulla biodiversita’ fino al 2020”) sia prevista una infrastruttura verde che ripristini ad uso pedonale e ciclabile il percorso storico tra Portoferraio, Carpani, fino ai Magazzini, rivedendo la proposta presentata con ponte “girevole” nell’area “Esaom”; - per evitare equivoci sia adottata la terminologia usata dalle norme che regolano le specifiche materie (struttura ricettiva e non foresteria, porto turistico e non approdo leggero, …); - per una corretto dimensionamento dei servizi sia prevista l’analisi del fabbisogno di energia , risorsa idrica, fabbisogno depurativo, gestione rifiuti che tenga conto del picco della domanda; - siano previste idonee misure per la riduzione delle emissioni di rumore e di scarichi in atmosfera e per il rispetto del divieto di scarichi di acque reflue in mare; - venga comunque assicurata la balneazione nell’area di Punta della Rena e a San Giovanni; - venga documentata, anche dal punto di vista economico e di impatto ambientale, la necessità di realizzare nuove strutture ricettive nell’area del Porto cantieri e a San Giovanni (“foresteria”); -venga analizzato l’effetto del nuovo assetto portuale sulla urbanizzazione e sulla rete commerciale esistente, con particolare attenzione al centro storico e all’asse via Caducci, via Manganaro; -venga fornita idonea documentazione a supporto della possibilità di creazione di 350 posti di lavoro, indicando in quali settori e con quali competenze ed in base a quale tipo di rapporto sia con la possibilità ventilata di fare a San Giovanni un vero e proprio porto turistico non destinato ai residenti (o non esclusivamente destinato) sia con i porti già presenti o in via di progettazione/costruzione sulla costa toscana che hanno come obiettivo del turismo nautico “mordi e fuggi” l’Arcipelago Toscano e l’Isola d’Elba in particolare.
Water Front Portoferraio