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Ancora su Grittini, la Primula Russa

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 22 ottobre 2003

A' Se' lasciaci manifestare il nostro apprezzamento all’ineffabile comandante Che Grittini (Che o ce fa) per la questione del mercato delle vacche, anche se (sia detto a suo onore) è l’unico forzaitaliota a confessare qualcosa: in genere i suoi compagni di partito negano anche nome, cognome e numero di matricola. Abbiamo tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che ha avuto rapporti orali con Febbo non a Montecarlo (dove l’evento si sarebbe colorito di tinte da gossip spinto) ma alla presenza di numerosi testimoni tra cui Sirabella, al quale peraltro in quel momento stavano per procurare un oltraggio definito da altro tipo di rapporti la cui volgarità ci induce al silenzio: comunque, dev’essere stata una bella serata. Quanto al merito di ciò che egli sostenne nell’occasione ci pare profetico, alla luce delle recenti, geniali sortite in casa azzurra. E quindi solidarietà al forzaitaliota senza più tessera. Superando il terrore che c’infonde la notizia che il Rex Grittini è vicino a scoprire l’identità della Primula Russa (noi no), non capiamo il riferimento alla storiellina livornese (ben datata, come dici), perché ci affida un ruolo di padre credulo di fronte alle sciocche bugie che il figlio tenta di sostenere con l’autorità de “l’Unità”. Primo: fra la Primula Russa (noi no) e l’Amministrazione Campese non c’è alcun legame di parentela, né di vaga somiglianza; e l’esame del DNA farebbe immediatamente emergere l’assenza nel sangue del presunto figlio campese di qualsiasi traccia di comunismo. Secondo: la storiellina stessa testimonia che anche i veterocomunismi non leggevano “l’Unità”, ma si limitavano a comprarla, anche perché i maligni dicono che è sempre stato un giornale illeggibile. Quanto a noi, come ben sa Colombo Grittini, preferiamo scrivere che leggere. Terzo: non abbiamo mai negato né affermato “che i fascicoli riguardanti l'Amministrazione Campese giacenti presso la magistratura livornese (e non solo) sono ben più corposi di quelli relativi ai lampioni od eventualmente alle palme impalate”: non frequentiamo le procure, e tendenzialmente aspettiamo le sentenze; ma era il suo intervento a far riferimento solo alla “luminaria”, e ci siamo attenuti a quello. Ci permettiamo di segnalare (a te o a Letizio Grittini), che “poiché” e “perché” si scrivono con l’accento acuto, e non con il grave che suona come in dialetto milanese. Ciò detto, lasciaci ancora una piccola riflessione: più che va avanti questa corrispondenza per interposta persona, e più che cresce la simpatia per Cincinnato Grittini. Ce l’eravamo immaginato alto e segaligno, con volto tirato da matura maestrina. Invece ora ci appare agli occhi della fantasia come un signore un po’ corposo tipo lord inglese, ironico e sorridente fra un bicchiere di Porto e l’altro. Chi sa che un giorno non c’incontriamo a un raduno di benefattori (con Superman, Batman, Spyderman, Perry Mason, Colombo, il maresciallo Rocca, Derrick, ecc.): potremo vedere davvero com’è. O forse più drammaticamente questo avverrà in occasione del nostro smascheramento: è in vantaggio lui, che ci conosce; e sarebbe più leale che ti mandasse una sua foto da pubblicare; così, se lo conosciamo lo evitiamo.


Vacche al Pascolo

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