Caro Serginorossi, ho apprezzato e mi ha commosso il saluto che hai rivolto a Roberto, cogliendo in pieno un aspetto della sua personalità che più mi aveva a suo tempo colpito e che più mi è rimasta nel cuore. In realtà i miei ricordi di Roberto risalgono alla primissima adolescenza. Quasi compagni di banco (ultimo e penultimo banco della stessa fila) in seconda media, con fisico precocemente sviluppato rispetto all’età anagrafica e pubertà in pressione, ci trovavamo la domenica alle 3 del pomeriggio in salita Napoleone per andare a ballare alla Grotta Azzurra, dove corteggiavamo ragazzine che avevano 4 anni più di noi. Il prof. Pisani stazionava sull’angolo della chiesa della Misercordia e la mattina dopo, durante la lezione di ginnastica, facendosi accendere un’Esportazione senza filtro da uno di noi bofonchiava: “Hmf; v’ho visto ieri; hmf, davanti alla Grotta Azzurra; hmf . . . . fave lesse!” Scelte diverse negli studi ci avevano fatto perdere di vista finché, alle soglie della maggiore età, ci incontrammo a Pisa alla visita di leva, dove partì il tarlo che avrebbe condotto in pochi mesi alla formazione dei Napoleoni d’oro. Stagione breve ed esaltante, della quale conservo ancora oggi un ricordo appassionato per le emozioni coinvolte nella vicenda. Risale a quel periodo la mia scoperta di Roberto. Nelle lunghe serate che trascorrevamo insieme fra prove d’orchestra e programmi di futuro, Roberto ascoltava e parlava, parlava col cuore, esprimendo le sue idee in fatto di amicizia e di diritti e doveri intercorrenti fra veri amici. Non prevaricava mai senza tuttavia cessare di rivendicare il bisogno di un rapporto più profondo fra persone che si stimavano, che senz’altro si volevano bene, ma che non sempre esprimevano i pensieri ed i sentimenti più profondi, nascondendoli dietro benevole prese di culo. Giovani e cazzoni eravamo, ma nonostante le diverse strade percorse nella vita, questo aspetto di Roberto mi ha sempre commosso ogni volta che, nel corso degli anni, ho parlato con lui o di lui o semplicemente l’ho pensato. Lo abbraccio e coinvolgo nell’abbraccio tutti quelli che hanno potuto apprezzare le sue qualità umane.
papavero rosso singolo