A Sciambere ricordando Roberto
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : mercoledì, 13 luglio 2011
Caro Roberto, era da Te lottare fino in fondo. Lo hai fatto da sempre per avere un'Elba ed un Mondo migliore. Laura, un forte abbraccio e tanta forza. Sono sicuro che Roberto vuole questo. Che la terra ti sia leggera, amico mio. Beppe Tanelli Ciao Roberto Te ne sei andato il giorno del mio compleanno e quando l'ho saputo mi sono ricordato che proprio in un dodici di luglio, da adolescente, avevo parlato per la prima volta con te, al Bar Emy con il mio coetaneo e tuo cugino Lamberto (che ha mollato gli ormeggi da una ventina d'anni) che in assenza di clienti seri si esibiva da percussionista con i due cucchiaini lunghi della zuccheriera, battendo sul banco, sulla macchina da caffé Gaggia a pistoni, sulle bottiglie sui bicchieri. Mi ricordo com'eri vestito, con la giacca e la cravatta del portiere di quel Mini Hotel di Via Carducci nonostante il caldo boia, ed il tuo abbigliamento era quanto di più diverso si potesse immaginare dai miei jeans sdruciti (e trucidi) e la mia camicia semaforica a fiori gialla e arancione. Non mi ricordo di che cosa esattamente parlammo, ma mi ricordo che mi prendevi garbatamente per il culo e probabilmente avevi ragione a farlo, gli adolescenti quando si prendono sul serio risultano piuttosto ridicoli, e mi ricordo anche che la tua calma il tuo modo comunque garbato di comunicare disinnescò l'aggressività di cui ero all'epoca costantemente saturo. Dopo, per quanto orbitanti in mondi e ambienti diversi, abbiamo avuto modo tante altre volte di parlare, ma l'impressione che mi lasciavi era sempre la stessa: quella di una persona capace anche di ascoltare, che è merce rara, quella di chi sa discutere senza essere inutilmente polemico, quella di uno che non ha retropensieri celati. Mancherai ad una Portoferraio che si va progressivamente, sotto il profilo umano, standardizzando, imbecerendo, impoverendo. Una Portoferraio già urlata in cui il tuo tratto gentile spiccava, come una frase musicale armonica nel più cacofonico casino.
Napoleoni d'oro