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Unioni di Comuni e risparmio di spesa pubblica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 10 luglio 2011

Meraviglia che l’on. Bosi, autorevole esponente dell’UDC e sindaco per dieci anni del piccolo comune di Rio Marina all’isola d’Elba, dove su una popolazione di nemmeno 30.000 abitanti governano ben otto sindaci con otto giunte e otto consigli, non si renda conto che l’inizio dello spreco della spesa pubblica inizia proprio dalle situazioni come quelle che lui stesso ha vissuto in diretta all’isola d’Elba. E’ giusto indignarsi per la mancata approvazione della proposta di legge di abolizione delle Province, che pur sono costituzionalmente garantite, come ha fatto il suo partito, ma non si capisce come poi possa attaccare l’Unione dei Comuni dell’Arcipelago toscano, che lui stesso ha contribuito a non far funzionare in quanto non ha mai aderito a detta Unione fino a farla sciogliere. Ma quello che sconcerta è che l’on. Bosi si schierato anche contro il nuovo progetto portato avanti da tutte le associazioni di categoria elbane per la costituzione del Comune Unico all’Isola d’Elba che, al di là dei notevoli risparmi sulle spese della politica, costituirebbe un enorme volano d’innovazione, semplificazione e snellimento delle procedure per i cittadini e le imprese operanti all’Elba, specialmente ora che la Regione ha abolito le APT e che l’unica industria rimasta all’isola, il turismo, non ha più nemmeno quell’unico centro decisionale comprensoriale. Come non sostenere, si chiede all’on. Bosi e soprattutto si chiede alla sua successora, d.ssa Mancuso, il progetto di fusione degli otto comuni elbani in unico Comune, centro decisionale per tutti i problemi comprensoriali rimasti irrisolti dall’ambiente all’energia dall’urbanistica alla portualità ai trasporti ai servizi di competenza comunale in genere che comunque, comuni come quello di Rio Marina e tutti gli altri sei comuni elbani sotto i 5.000 abitanti, saranno costretti dalla legge a consorziarsi dl 2012? E che faranno poi sempre i suddetti piccoli comuni, con l’avvento del federalismo, quando finiranno i trasferimenti statali e le entrate dei comuni saranno solo quelle che si producono sul proprio territorio? Meditate, gente, meditate e pensate che se è giusto tagliare la spesa pubblica partendo dalla testa, non è coerente non considerare anche altri centri di spesa facilmente recuperabili, soprattutto per renderli più produttivi per i cittadini e le imprese senza toccare competenze e partecipazione popolare.


Mappa Comune unico

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