Per un mero errore abbiamo pubblicato ieri il testo di una lettera di accompagnamento all'intervento del Dott. Francesco Donati, che recuperiamo pubblicando qui di seguito oggi, restando come al solito a disposizione per eventuali repliche da parte dei soggetti chiamati in causa o comunque interessati Sono passati oltre due mesi da quando Elbareport pubblicò la mia nota su “quello che non va nella gestione del Circolo Nautico Cavese” in data 17.4.11, cui il Circolo Nautico Cavo (CNC) replicò immediatamente in data 27.4.11 asserendo “nulla di quanto scritto corrisponde al vero” ed annunciando la proposizione di querela nei miei confronti. Con la mia successiva nota “quattro fatti e due domande al Circolo Nautico Cavo” pubblicata in data 28.4.11, pure pubblicata da Elbareport, ribadì quanto già affermato, evidenziando in particolare i quattro fatti essenziali su cui si basava la mia precedente nota e chiedendo a coloro che hanno affermato “nulla di quanto scritto corrisponde al vero”, di spiegare a me ed ai lettori di Elbareport cosa ci fosse di falso in questi quattro fatti. Ero molto contento che si fosse aperta la possibilità di un confronto con i dirigenti del Circolo Nautico Cavo su questioni di principio che ritengo molto importanti, in merito alle quali, nonostante le mie ripetute richieste, non ero riuscito ad ottenere mai una risposta. È stata però solo una breve illusione. Il Circolo Nautico Cavo non ha replicato ai quattro fatti da me contestati, né ha risposto alle mie due semplici domande, né mi risulta che abbia portato avanti la querela annunciata nei miei confronti. Un piccolo passo in avanti credo comunque sia stato fatto. Il Circolo Nautico Cavo dopo la drastica affermazione “nulla di quanto scritto corrisponde al vero”, si è astenuto da ogni commento nel merito dei “quattro fatti” che sono alla base di “quello che non va nella gestione del Circolo Nautico Cavese”, né ha risposto alle due semplici domande poste. Sembra, quindi, giunto il momento in cui sulla base degli stessi fatti si possano formulare domande dirette ad altri enti che potrebbero darci quelle risposte che il CNC non vuol dare. Spero che Elbareport, che già ha pubblicato le mie due precedenti note, voglia ancora pubblicare questa mie domande dirette in primis alla Federazione Italiana Vela, quindi, al CONI ed alla Amministrazione Comunale di Rio Marina. Ovviamente sono consapevole che questi enti non sono tenuti a fornire alcuna risposta né a me, né ai giornali. Però il fatto è che esiste un bene pubblico centrale nella vita del Cavo (frazione di Rio Marina) in concessione al CNC, associazione sportiva dilettantistica, che appare presentare certi problemi qui esposti da un ex-socio espulso, che da un anno ha dovuto rimuovere la sua imbarcazione dal porto del Cavo. Non si tratta di questioni sportive, ma di questioni che riguardano una variazione di statuto operata nella associazione con riflessi sulla attività commerciale che il CNC svolge avendo in concessione, quale associazione sportiva dilettantistica, lo specchio d’acqua del porto del Cavo ove ha realizzato gli ormeggi per 120 posti barca. Il CNC ha 127 soci con diritto di voto, la cui stragrande maggioranza non svolge attività sportiva, ma possiede una barca per cui ha bisogno di un ormeggio. Spero, quindi, che gli enti cui mi rivolgo vogliano dare il loro contributo al fine di fare chiarezza sui fatti che espongo nel seguito. Infatti la chiarezza è sempre il primo passo verso la soluzione dei problemi. Inizio con l’esporre le domande per cui mi piacerebbe avere qualche chiarimento da FIV. La FIV deve esprimere parere positivo in merito alle variazioni di statuto delle associazioni dilettantistiche sportive ad essa affiliate ed in proposito un insieme di regole sono state stabilite e pubblicate nel sito internet della FIV. Il CNC è affiliato alla FIV, quindi a seguito della variazione di statuto avvenuta il 5.04.10 chiese il parere positivo alla FIV, parere che fu rilasciato nel dicembre 2010. Le domande che intendo porre alla FIV riguardano questo parere positivo espresso dopo una analisi durata otto mesi. Dai fatti già esposti nelle precedenti note e non contestati dal Circolo Nautico Cavo risulta che lo scorso anno lo statuto vigente del Circolo sia stato modificato con voto unanime attraverso una delibera assembleare che appare presentare i seguenti vizi: 1- irregolare costituzione dell’organo in violazione dell’art. 21 del Codice Civile (numero di soci presenti inferiore al limite minimo di legge), 2- assemblea ordinaria quando lo statuto vigente prescrive assemblea straordinaria, 3- voto palese per appello nominale e non segreto, fatto che appare particolarmente grave in quanto l’assemblea è stata tenuta nei giorni che precedevano l’assegnazione annuale dei posti barca ai soci, assegnazione decisa in forma non contestabile dalle stesse persone che presentavano la proposta di variazione dello statuto. Premesso che le su menzionate irregolarità erano state da me contestate in data 18.5.10 agli organi direttivi del CNC con lettera aperta alla FIV e al CONI, viene spontanea la domanda: può essere dichiarato conforme allo spirito democratico della FIV uno statuto approvato con una delibera che presenti i vizi sopra menzionati? Ma vorrei porre una domanda più completa. Il nuovo statuto dichiarato conforme FIV non offre ai soci la possibilità di contestare la regolarità di una delibera assembleare. Infatti, né a me, né ad altri soci che condividono il mio convincimento è stato possibile trovare alcuna forma per porre in discussione nell’ambito degli organi del Circolo quei fatti certi che appaiono costituire gravi irregolarità, tali da rendere nulla la delibera di approvazione del nuovo statuto. È forse compatibile con il regolamento FIV uno statuto che non concede ai soci alcuna forma per contestare l’operato dei dirigenti dell’associazione, nemmeno in presenza di evidenti irregolarità quali quelle connesse alla approvazione del nuovo statuto? A me sembrerebbe di no. Infatti una delle condizioni di conformità FIV dello statuto prevede l’esistenza della “clausola compromissoria”, che non esiste invece nel nuovo statuto CNC. Devo chiedere ancora due chiarimenti a FIV in merito alla conformità del nuovo statuto CNC. Il primo riguarda il potere disciplinare attribuito dal nuovo statuto a Presidente e Consiglio Direttivo, senza richiedere la loro condizione di terzietà. Infatti, per avere contestato l’operato del Presidente e del Consiglio Direttivo, in merito alla già menzionata delibera di approvazione del nuovo statuto, fui sottoposto a provvedimento disciplinare. Presidente e Consiglio Direttivo ammisero la presenza del conflitto di interessi, ma precisarono a verbale che, in forza del nuovo statuto, essi non sono tenuti all’obbligo della terzietà. È veramente conforme al regolamento FIV uno statuto che conferisce a Presidente e Consiglio Direttivo un tale potere da regime dittatoriale? L’ultimo chiarimento riguarda la mia espulsione dal CNC. Sono stato espulso per aver inviato a FIV la mia lettera del 26.7.10, nella quale esponevo fatti relativi alla vita del CNC e segnalavo quelle regole del nuovo statuto che a me appaiono essere gravi limiti alla democraticità della associazione. Non ho mai ricevuto da FIV alcuna risposta, ma la mia lettera fu inviata da FIV al CNC, non conosco con quali commenti di accompagnamento. La veridicità del contenuto della mia lettera non è mai stata contestata in alcun punto, né da FIV, né da CNC. Quindi, mi appare indubbio, che tale lettera inviata a FIV per segnalare “presunte” irregolarità nella gestione del CNC, affiliato FIV, rientri nel diritto di espressione del proprio pensiero affermato dall’art. 21 della Costituzione Italiana. Pur tuttavia il Consiglio Direttivo deliberò la mia espulsione per la lettera inviata a FIV, senza contestare in alcun punto la veridicità della stessa. Il mio vantato diritto costituzionale alla libertà di espressione non fu preso in considerazione nemmeno dal Collegio dei Probiviri (di cui fa parte pure un magistrato) come se per statuto all’interno dell’associazione i soci perdessero i loro diritti costituzionali. È conforme al regolamento FIV che in una associazione affiliata i soci vengano privati dei loro diritti costituzionali? In considerazione che il CNC è Associazione Sportiva Dilettantistica, con i privilegi fiscali che ne derivano in quanto affiliata FIV ed iscritta al CONI, mi sembra che la domanda, se sia regolare tutto quanto sopra esposto, possa essere estesa anche al CONI. Considerando, quindi, l’attività commerciale del CNC, che ha praticamente il monopolio del porto turistico del Cavo, ho qualche domanda anche per l’Amministrazione Comunale di Rio Marina. Sono ben conosciuto sia al Cavo, che a Rio Marina. La mia barca è stata ormeggiata per oltre 30 anni nel porto del Cavo fino a quando nello scorso agosto i dirigenti del CNC hanno deciso che dovevo lasciare il porto del Cavo e così ho dovuto fare. Fu assunto nei miei confronti un provvedimento disciplinare di sospensione per 10 mesi motivato sul piano formale dai potenziali danni che sarebbero potuti pervenire al CNC per il fatto che avevo inserito l’Amministrazione Comunale tra i destinatari della mia lettera aperta del 18.5.10, scritta per denunciare le irregolarità della delibera di approvazione del nuovo statuto. Nella sostanza si trattò di una delibera presa in conflitto di interessi per colpire di fronte a tutti i soci la mia assoluta incapacità di assoggettarmi a quelle continue irregolarità e dispotismi compiuti dal Presidente e dal Consiglio Direttivo, che ormai da qualche anno erano diventati la regola di vita del CNC. Infatti, oltre ai fatti già sopraesposti, posso ricordare le violazioni alle leggi sul lavoro per cui “si dice” che siano state applicate sanzioni contro il CNC (è una delle due domande da me poste, cui il CNC non ha dato risposta). Posso citare la causa della figlia del defunto Presidente fondatore del CNC contro il Presidente e i due Vice-presidenti in carica. Si tratta di una causa le cui spese legali furono poste a carico del Circolo, che dovrebbe essere stata conclusa, ma del cui esisto non si parla (sarebbe bello poter leggere su Elbareport, come si sia conclusa questa brutta disputa). Posso citare le controversie sorte in ambito di lavoro che hanno portato al licenziamento dal CNC di Cosetta e Marco. Posso citare l’accordo di conciliazione che il Presidente Tullio Casali firmò con me ed altri soci nel giugno del 2009, ma che fu platealmente violato l’anno successivo. Per concludere, posso citare che al CNC c’è chi non avendo alcuna laurea, né titolo per svolgere la professione di ingegnere, si presenta come ingegnere e chiede di essere chiamato ingegnere. Amo l’Elba, che considero l’isola più bella del mondo, ho al Cavo ed a Rio Marina i miei più cari amici. Negli anni passati acquisì, pagandolo, il diritto di poter ormeggiare per sempre la mia barca nel porto del Cavo, ciò che per me è un bisogno essenziale, perché per me l’Elba, il Cavo, il mare sono una cosa sola, sono la mia vita, la mia ricarica di energia. Tuttavia, la mancanza di rispetto delle regole e i dispotismi sopra menzionati costituiscono per me un così grave “inaccettabile inquinamento” dell’ambiente, cui non mi posso adattare ad alcun prezzo, incluso quello di essere espulso dal porto del Cavo. Lasciamo pure perdere la questione dell’ingegnere, che può nascere dalla mia spocchia di professore universitario ordinario del Politecnico di Torino. I torti che sono stati fatti a Roberta e Cosetta, che conosco da quando erano bambine, mi sono sempre apparse violazioni inammissibili in qualsiasi paese democratico. Ho sofferto per non riuscire a fare nulla per loro e per gli altri dipendenti del CNC, essendo stati bloccati tutti i miei tentativi di portare il loro caso in discussione alla assemblea dei soci. Ho utilizzato gli strumenti che il vecchio statuto poneva a disposizione dei soci per contrastare le irregolarità compiute dagli organi direttivi. Ma ho commesso l’errore di credere alla parola del Presidente Tullio Casali ed accettare l’accordo di conciliazione del 27.6.09 con i quale il Presidente 1-“si impegna per il futuro a rispettare le norme del vigente statuto”, 2-“in vista della modifica di alcune norme dello statuto, si impegna a sottoporlo all’esame del Collegio Arbitrale, per avere dallo stesso un parere al quale dovrà uniformarsi”. L’accordo avrebbe potuto costituire una svolta, fu invece violato in toto il 5.4.10 con la delibera del nuovo statuto. Da quel momento la violazione alle regole democratiche appare supportata dallo stesso statuto del Circolo, che conferisce ai dirigenti il potere disciplinare di espellere chiunque contesti il loro operato, potendo deliberare in conflitto di interessi e in aperta e chiara violazione dei diritti costituzionali. Mi sono fatto carico della mia ingenuità ed ho portato avanti la mia battaglia all’interno del Circolo, fino alla mia espulsione. Adesso la continuerò a portare avanti da villeggiante fin tanto che non verrò espulso dall’Elba. Se dovesse succedere, la porterò avanti come italiano. L’isola d’Elba è bellissima, ampie zone dell’isola sono parco nazionale ove le piante e gli animali sono protetti. Occorre che anche i residenti e i villeggianti vengano protetti. Ritengo che l’Amministrazione Comunale di Rio Marina dovrebbe assicurare a tutti il diritto ad un posto barca nel porto turistico del Cavo secondo regole chiare e procedure trasparenti nel pieno rispetto di quella dignità delle persone, che oggi nel CNC viene calpestata: a partire da quelle votazioni per appello nominale che da qualche anno vengono eseguite proprio nei giorni che precedono l’assegnazione dei posti barca ai soci, fino ad arrivare alla violazione dei diritti dei lavoratori dipendenti e dei diritti costituzionali dei soci. Se l’Amministrazione Comunale desse atto di aver preso coscienza di questa situazione sarebbe un grosso passo in avanti. Altrettanto sarebbe molto bello se Elbareport potesse pubblicare la risposta che ritengo FIV vorrà dare alle mie domande. Ci sono poi molti altri che potrebbero intervenire in questo discorso, anche se tanti di loro risultano oggi in chiara posizione di ricattabilità. Invito ancora l’ingegnere e i dirigenti del CNC a voler rispondere alle mie due domande che ho posto loro oltre due mesi fa.
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