Una immagine dell’isola d’Elba da rivitalizzare, infrastrutture e servizi da migliorare attraverso una maggiore efficienza amministrativa e una struttura aeroportuale, quella di Marina di Campo, da far finalmente funzionare come si richiede ad una rinomata località turistica. Questi i tre punti fondamentali che hanno caratterizzato il lavori dell’assemblea annuale dell’Associazione albergatori elbani che si è tenuta martedì 21 ottobre e sulla quale ha gravato un dato ineludibile: le presenze turistiche quest’anno sono calate, gli alberghi ad esempio nelle ultime due stagioni hanno registrato un calo di turisti di quasi il 6%. Dopo la relazione introduttiva del presidente dell’associazione, Mauro Antonini, albergatori, autorità e amministratori pubblici (erano molte le personalità in sala) si sono confrontati in un dibattito serrato ed interessante. Molto positivo il fatto che la discussione sia stata franca e concisa, sempre improntata alla costruttività e mai alla sterile polemica. Un atteggiamento quindi propositivo che pone le premesse per la costituzione di una sorta di Osservatorio permanente sul turismo con il compito di monitorare l’offerta turistica elbana e proporre i correttivi da apportare. Enti locali, parti sociali, operatori turistici d’accordo poi per impegnarsi, in modo coordinato ed incisivo, anche su quello che è stato una sorta di tormentone dei lavori assembleari: il rilancio dell’aeroporto elbano. La Provincia di Livorno, presente in assemblea con i due assessori Giusy Mazza e Franco Franchini, ha dato la sua disponibilità. Del resto Giusy Mazza, assessore al Turismo, da tempo lavora a stretto contatto con L’Apt dell’Arcipelago su questo e su altri fronti. Una buona notizia sulla questione del rilancio dei collegamenti aerei è l’unanimità di intenti e di obiettivi tra l’Associazione Albergatori ed il Comune di Campo nell’Elba, sottolineato anche dalla presenza in sala dell’assessore Sauro Rocchi e da quanto questi ha detto alla platea. Si lavorerà infatti congiuntamente perché lo scalo di La Pila venga riconosciuto comune “strumento di continuità territoriale”. Questo porterebbe all’istituzione di un regolare collegamento tutto l’anno con l’aeroporto internazionale di Pisa, senza bisogno di lavori di allungamento della pista di decollo e atterraggio. Si potrà inoltre contare su una nuova aerostazione, sulla raggiunta sicurezza della zona e su un impegno economico del comune di Campo nell’Elba per rilanciare i collegamenti anche con aerei da 50 posti. Tutto ciò dovrebbe dare la spinta decisiva per lo sviluppo dello scalo aereo isolano anche se, ha sottolineato il presidente Antonini, sarà importante che, sul piano economico, partecipino tutti, enti e categorie, a questo sforzo. Tra gli altri temi contenuti nella relazione del presidente e discussi nella parte pubblica dell’assemblea degli albergatori elbani, spiccano la soddisfazione espressa per la probabile l’istituzione, nel 2005, di un corso professionale alberghiero presso l’Ipsia “Brignetti”, cosa che innalzerà il livello di professionalità degli addetti, e la richiesta agli amministratori pubblici di una maggiore sensibilità verso il turismo. Che finisca insomma quella latitanza che c’è stata finora. Chiaro il presidente Antonini anche su un tema scottante come quello delle politiche urbanistiche dei comuni elbani. Bisogna porre un argine, ha sottolineato, al proliferare delle seconde case che pesano sul territorio e che vengono spesso affittate solo per pochi giorni all’anno. Per avere un’idea del fenomeno si pensi soltanto che i posti letto nell’intero settore alberghiero elbano sono 14 mila. Ebbene, attualmente i posti letto nel sommerso (soprattutto seconde e terze case quindi) sono già 77 mila e, stando alle previsioni dei piani strutturali dei comuni elbani, potrebbero in futuro salire a 150 mila. Una situazione che non pochi definirebbero “patologica” e che, alla lunga, potrebbe metter in ginocchio l’industria turistica dell’isola.
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