Esprimo apprezzamento per i lavori in corso nel cantiere della riforma della legge elettorale definita “Porcellum”. Ne parlavo nei giorni scorsi in un mio intervento apparso sulla stampa locale. Noto con piacere che autorevoli esponenti del Partito Democratico guardano con attenzione alle iniziative referendarie, pur con la necessaria sensibilità ed avvertenza di salvaguardare l'autonomia della società civile e quella dei partiti politici, evitando dannose invasioni di campo. In particolare, concordo con quanto espresso dall'onorevole Rosy Bindi (presidente nazionale del pd): «Personalmente – afferma - mi preoccupa il referendum Passigli che, limitandosi ad abrogare il premio di maggioranza del Porcellum, di fatto reintroduce un sistema proporzionale che finirebbe per espropriare i cittadini della scelta della coalizione di governo restituendo mani libere ai partiti. Riterrei invece interessante un referendum per reintrodurre il cosiddetto Mattarellum. Legge non perfetta ma che consentiva ai cittadini di eleggere il proprio rappresentante in Parlamento e di indicare la coalizione di governo». Spero che questo fermento continui a investire di responsabilità il Parlamento affinché sia esso a riformare l'attuale legge elettorale. Aggiungo, ribadendo, che sarebbe un segnale di importanza nazionale porre mano alla riforma della legge elettorale regionale toscana, al fine di ristabilire il voto di preferenza da parte degli elettori e, a mio avviso, la riduzione del numero di consiglieri regionali. Concludo questo breve intervento con la perplessità relativa al voto parlamentare di ieri sulla proposta di abolizione delle Province. Al di là delle personali convinzioni circa il ruolo e l'importanza delle province, resta incomprensibile il voto non favorevole alla loro abolizione da parte di partiti che invece ne avevano fatto un punto del programma elettorale votato dai cittadini. Viene da dire: naturam expellas furca, tamen usque recurret (assai simile al nostro “il lupo perde...”).
marotti microfono nunzio