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Gattaia-Story: Tavanti ricorda gli interventi di Battaglini e Vanagolli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 04 luglio 2011

Finalmente il Sindaco Peria si è deciso a parlare. E' un evento così atteso e raro che il suo intervento merita la massima attenzione nella lettura .Non si può fare a meno di notare che anziché dire “Gattaia” il Dott. Peria usa una lunga circonlocuzione: “La costruzione più alta dell'immobile, quella verso il benvenuto agli ospiti” Se l'argomento “Gattaia” gli è venuto così a noia che se può ne evita anche il nome c'è da capirlo. Quello che non si può capire è invece l'altro giro di parole, quello del Soprintendente Malchiodi che descrive la Gattaia come un “brano che costituisce parte integrante delle addizioni lorenesi alle Fortezze Medicee” . Sappiamo tutti che il lavoro delle Soprintendenze è sterminato, il personale addetto è scarso e che non è certo possibile ad un Soprintendente occuparsi di persona di tutto. Che l'allora Soprintendente non sia mai venuto a vedere la Gattaia, un cubo di buon agglomerato cementizio costruito intorno al 1930, è ovvio. Il cemento, che si riconosce a colpo d'occhio, è un'invenzione del 1824, nasce a Leeds in Inghilterra ad opera di Aspidin. Davanti a un blocco di cemento non si può pensare ai resti di una costruzione settecentesca come era il Piazzale delle fascine. Si apre quindi un interrogativo: in base a che tipo di informazioni il Soprintendente ha formulato il suo giudizio? Cioè, non sarà per caso che qualcuno gli ha rifilato un'informativa molto opportunamente “inesatta”? La Gattaia,quella vera, la stazione di pompaggio dell'ing. Nervi di cui hanno lasciato in piedi solo due muri scarsi, è servita da pretesto per costruire una brutta palazzina proprio addosso alle Mura, con lo stesso bieco espediente per cui da un pollaio si fa saltar fuori una villetta. Ora sembra che il pollaio originale non ci fosse nemmeno. Se (e, sia chiaro, solo se, perché la storia delle motivazioni ufficiali di questo scempio è tutt'altro che chiara) il famoso “nulla osta” del Soprintendente Malchiodi era motivato dall'esistenza di “addizioni lorenesi” cioè da resti del Piazzale delle fascine, di quel parere resta solo il “nulla” Di quel piazzale non c'è più traccia. Molto probabilmente i lavori di scavo effettuati dal Nervi per fare arrivare la conduttura del carburante che comunicava coi serbatoi del Forte Falcone ne hanno definitivamente spazzato via gli ultimi resti. Non ci sono quindi “addizioni Lorenesi” ci sono casomai “moltiplicazioni periesi” , perché, facendo i conti coi dati pubblicati dal Comune di Portoferraio, il volume della nuova costruzione cresce di parecchio. Salvo errori, partendo da mq 310 si passa a mq. 587, con un incremento di superficie di mq.277 imputabili alla sopraelevazione della stazione di pompaggio. Moltiplicando per un'altezza presumibile di metri tre., otteniamo circa Mc 850 che vanno ad aggiungersi ai Mc 715 della Gattaia originale. Il volume risulterebbe più che raddoppiato. A questo punto della vicenda ho creduto opportuno chiedere un parere a due persone molto più qualificate di me che sono un cittadino qualunque, cioè il Dott. Giuseppe Massimo Battaglini, direttore del Centro Studi Napoleonici e di Storia dell'Elba e massima autorità per quanto concerne le Fortezze di Cosmopoli e il Dott. Gianfranco Vanagolli, Vicepresidente di Italia Nostra e Vicepresidente del Centro Studi Napoleonici e di Storia dell'Elba, nonché autore di moltissime opere di storia della città e dell' isola. Scrive il Dott. Battaglini: “Tutto concorre a farmi confermare il giudizio totalmente negativo sull'intervento in atto, da me espresso pubblicamente e tempestivamente in occasione della presentazione pubblica del progetto da parte del Comune e del progettista alla De Laugier più di tre anni fa. Non si parlò allora di addizioni lorenesi, ma di archeologia industriale del periodo tra le due guerre: ad oggi, in buona sostanza, l'intervento non valorizza alcuna preesistenza storica significativa esistente, ma si limita a mettere a profitto speculativo, ancorché pubblico, una cubatura meritevole solo di sostituzione con una progettazione di qualità a verde pubblico, di piena valorizzazione complessiva di tutta l'area tra la Porta a Terra e il mare, nel contesto unico della Cosmopoli medicea e lorenese. A proposito di addizioni, spesso sono migliori le sottrazioni...meglio levare che mettere!” Ed ecco quanto scrive il Dott. Vanagolli: “La mia posizione in merito all'affaire rimane quella ,scaturita dall'Assemblea della Sezione elbana di Italia Nostra del 26 aprile scorso, che è possibile reperire sul sito internet del Sodalizio. Nulla, infatti, nel frattempo, è intervenuto a farmi sorgere dei dubbi sulla inopportunità di un'iniziativa che contraddice clamorosamente e dolorosamente la tradizionale sensibilità culturale del Comune di Portoferraio, di cui si sono sempre fatti interpreti gli stessi attuali amministratori. Quanto alla Sovrintendenza competente,confido che un suo riesame dello stato delle cose apra la possibilità ad una riflessione cui forse è mancata la piena consapevolezza dell'articolazione di un itinerario. C'è, qui, la più ampia disponibilità a ripercorrerlo,dal suo inizio, identificabile con la costruzione, verosimilmente sul finire del XVII secolo, di una semplice cortina, priva di troniere, alla sua conclusione, nella prima metà del XX. Il mio modesto contributo è scontato” Parole , quelle di questi due esperti, pesanti ed importanti, che mi auguro trovino ascolto sia da parte del Comune che presso la Soprintendenza.


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