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Quando il diritto di critica diventa bassezza morale

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 22 ottobre 2003

Non mi interessa sapere chi sia l' anonimo entusiasta della Giunta di Marciana che ha scritto ierlaltro su Elbareport, nè lo chiederò a Sergio Rossi: vale però la pena una riflessione sullo stile. Premesso che, ovviamente, il signore scrivente ha tutto il diritto di difendere sè e l'Amministrazione che sostiene, (così come chi la critica ha lo stesso diritto di considerarsi insoddisfatto senza per questo essere considerato un traditore della Patria), vi sono alcuni passaggi che oltrepassano, a mio avviso, la soglia del rispetto delle persone che, sempre, dovrebbe rimanere anche nello scontro politico più aspro. Le critiche all' attuale Amministrazione di Marciana e al suo operato (non, si badi bene alle persone in quanto tali), condivisibili o no, sono restate su di un piano politico; la accuse che lo scrivente muove a diversi cittadini nella sua lettera, scendono su di un piano personale che riguarda la vita privata degli stessi. Ciò è inaccettabile perchè distrugge il bene comune della convivenza civile, che è un valore che viene prima dello schierarsi politico o amministrativo. Ipotizziamo per un attimo una cosa assolutamente falsa, è cioè che Cicino si faccia le pere a cui pensa lo scrivano: che bassezza morale bisogna avere, per mettere un eventuale e così pesante dramma personale in Piazza come 'argomento' per contrastare una critica politica? Sono senza parole. E poi il 'non mi far aggiungere altro' rivolto a Umberto, evocatore di chissà quali indicibili nefandezze, o il giudizio sullo stile di vita di Stefano... E' contro questo ignobile modo di pensare, intriso d'odio, che sfugge ai contenuti e fa un pessimo servizio anche alla Giunta che pensa in tal modo di difendere, che sabato alzeranno la testa molti cittadini, di destra, di sinistra e indecisi. Carlo Rizzoli (foto GmG) Caro Carlo se non ci fossi bisognerebbe inventarti, ci ritroviamo in tutto quello che hai scritto, anche se hai fatto un po' di casino appiccicando al lettore che scriveva come "lettera firmata" anche la grittiniana "boutade" delle pere del Cicino. Ma sei più che scusato, il giudizio non fà una piega, e poi ci rendiamo conto che questo giornale è "tanto" anzi comincia addirittura ad essere "troppo" in qualche occasione, e proponendo tanta roba da leggere si corre il rischio di ingenerare confusione. Elbareport


carlo rizzoli

carlo rizzoli